-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
In un periodo di attese e di incertezze per il futuro, una notizia che guarda al futuro con speranza, a partire da un territorio simbolo di rinascita: Palazzo Ardinghelli, fiore all’occhietto dell’architettura barocca del centro Italia, ha aperto oggi le sue porte, mostrando i risultati dei lavori di restauro e dando il là al nuovo polo della creatività contemporanea, targato MAXXI L’Aquila. Un progetto ampio e ambizioso, annunciato già nel 2014, e che ha visto la collaborazione di Mibact e Fondazione MAXXI, di concerto con il Comune di L’Aquila, la Regione Abruzzo e istituzioni tra cui l’Università di L’Aquila, il Gran Sasso Science Institute, l’Accademia di Belle Arti, l’Istituzione Sinfonica Abruzzese e il Teatro Stabile. Ma non solo, perché a contribuire al recupero dell’edificio storico, gravemente danneggiato dal sisma del 2009, anche il Governo della Federazione Russa, che ha partecipato anche al restauro della Chiesa di San Gregorio Magno, con contributo complessivo di 7,2 milioni di euro.
I lavori di restauro di Palazzo Ardinghelli sono stati presentati oggi e hanno mostrato alla comunità la suggestiva bellezza barocca dei suoi spazi luminosi, multiformi e avvolgenti, che diventeranno una piattaforma di creatività culturale, aperta, condivisa, al servizio della rinascita della città. Tra gli intervenuti, Margherita Guccione, Direttore generale per la creatività contemporanea del MiBACT e Pietro Barrera, Segretario generale della Fondazione MAXXI, oltre ad Anna Laura Orrico, Sottosegretario del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, ai i Consiglieri dell’Ambasciata della Federazione Russa in Italia, Alexey Fadeev e Konstantin Belyaev, e Stefano D’Amico, Segretario regionale del MiBACT per l’Abruzzo. Presenti anche Alessandra Vittorini, Soprintendente Archeologia, Belle arti e Paesaggio per la città dell’Aquila e i Comuni del Cratere, Marco Marsilio, Presidente Regione Abruzzo, Pierluigi Biondi, Sindaco dell’Aquila, Giovanna Melandri, Presidente Fondazione MAXXI, Hou Hanru, Direttore artistico del MAXXI e Bartolomeo Pietromarchi, Direttore del MAXXI Arte che curerà la mostra inaugurale.
‹‹Questa è una giornata densa di significati – ha dichiarato Orrico – nella quale arriva un segnale importante all’insegna della cultura, dell’arte, della bellezza: restituiamo perfettamente restaurato a L’Aquila e ai cittadini aquilani un palazzo meraviglioso, uno dei luoghi simbolo della città, duramente colpito dal terremoto. Permettetemi di ringraziare la Federazione Russa per il grande contributo offerto e il personale e i tecnici del Ministero dei Beni culturali per l’eccezionale lavoro di restauro fatto. Palazzo Ardinghelli ospiterà la sede aquilana del MAXXI, un presidio culturale e un laboratorio aperto di sperimentazione. Sarà una risorsa preziosa per il territorio, in collaborazione con le istituzioni scientifiche e con gli operatori culturali locali darà un impulso importante nel processo di rinascita e di rilancio della città››.
Palazzo Ardinghelli: la storia e i restauri
Situato in pieno centro storico, in piazza Santa Maria Paganica, che è stata recentemente dotata di un nuovo impianto di illuminazione, Palazzo Ardinghelli fu edificato tra il 1732 e il 1743, dopo il grande terremoto che, nel 1703, distrusse la città. Progettato dall’architetto romano Francesco Fontana, figlio del più celebre Carlo, è caratterizzato da un cortile porticato da cui parte lo scalone monumentale di derivazione borrominiana sovrastato dai dipinti dell’artista veneto Vincenzo Damini, che rappresentano i Quattro Continenti e l’Aurora, datati 1744.
Dopo la morte di Filippo Ardinghelli, il Palazzo cadde in disgrazia, fino alla fine del secolo scorso, quando vi furono sistemati prima gli Uffici della Pretura, poi l’Anagrafe del Comune. Nel 2008, l’edificio venne affidato al Mibact e, dopo pochi mesi, la tragedia del terremoto dell’aprile 2009 che, dopo diversi episodi prolungati nel tempo, fino al 2012, provocò 309 vittime, oltre 1600 feriti e oltre 10 miliardi di euro di danni.
E oggi, finalmente, la rinascita, simbolicamente rappresentata dalla corte, che collega piazza Santa Maria Paganica e via Garibaldi e che renderà il museo uno spazio urbano pubblico, aperto alla città, richiamando idealmente la piazza del MAXXI a Roma, disegnata da Zaha Hadid, che unisce due aree del quartiere Flaminio.
I lavori di restauro, particolarmente complessi a causa dei danni del sisma, hanno portato alla scoperta di vari elementi che testimoniano la stratificazione dell’edificio, come le pietre di un antico portale o un dipinto sul soffitto di una delle stanze, probabilmente una camera da letto, che raffigura due putti. In questa attenzione alla storia del Palazzo, rientra la salvaguardia dell’intonaco lustro originale dello scalone monumentale e quella della pietra della facciata, che restituisce una cromia molto rara.
Verso MAXXI L’AQUILA
A lanciare l’idea di una sede aquilana del MAXXI e di un nuovo polo dedicato al contemporaneo, fu Dario Franceschini, nel corso di una visita, nel 2014. I lavori di restauro appena terminati, tra momenti di alti e bassi, cambi di poltrone e appelli, sono solo l’inizio di un nuovo percorso che porterà il Palazzo a diventare un centro vivo di cultura non solo per la città dell’Aquila ma anche in un’ottica di apertura nazionale e internazionale.
Venerdì, 30 ottobre 2020, alla presenza del Ministro dei beni culturali Dario Franceschini e dell’Ambasciatore della Federazione Russa in Italia Sergey Razov, con la partecipazione di Cassa Depositi e Prestiti, che ha supportato la realizzazione degli apparati tecnologici per la nuova funzione museale del Palazzo, sarà inaugurato ufficialmente MAXXI L’AQUILA.
Il progetto espositivo è stato pensato per valorizzare tutta l’architettura del Palazzo appena restaurato, dalla corte allo scalone principale, dalla cappella alla teoria di sale espositive. Per l’occasione, sono stati commissionati cinque progetti ad altrettanti artisti italiani individuati dal Ministero già nel 2015: Elisabetta Benassi, Daniela De Lorenzo, Alberto Garutti, Nunzio e il maestro Ettore Spalletti, recentemente scomparso, cui è dedicato uno degli spazi più suggestivi, nella cappella della famiglia Ardinghelli.
A queste opere si aggiunge il progetto di Anastasia Potemkina, giovane artista russa, prodotto in collaborazione con la V-A-C Foundation di Mosca e realizzato con la partecipazione dell’Accademia di Belle Arti dell’Aquila. Un’attenzione speciale è data alla fotografia, con la committenza affidata a Paolo Pellegrin e dedicata alla città de L’Aquila, e quella affidata a Stefano Cerio, dedicata al territorio abruzzese.
Oltre alle opere site specific e alle nuove commissioni, la sede del MAXXI L’Aquila ospiterà una selezione di opere dalle collezioni di arte, architettura e fotografia del MAXXI, di autori come Monica Bonvicini, Maurizio Cattelan, Enzo Cucchi, Bruna Esposito, Giulio Paolini, Piero Manzoni, Maurizio Nannucci, Liliana Moro, Sou Fujimoto, Superstudio, Giovanni Michelucci, Bernard Khoury, Yona Friedman, Guido Guidi, Giovanni Chiaramonte, Olivo Barbieri, Allora & Calzadilla.
‹‹La riapertura di Palazzo Ardinghelli mi emoziona e mi rende orgogliosa: è il simbolo di una doppia rinascita, dalle ferite del terremoto e dal tempo sospeso dell’emergenza coronavirus. Ora sta a noi farlo rivivere e, insieme con le amministrazioni, le istituzioni scientifiche e culturali, i centri di studio e ricerca e le associazioni del territorio, ci impegneremo perché le mostre, le iniziative, le attività di MAXXI L’Aquila offrano un contributo alla rigenerazione civile e sociale a lungo attese e alla vivacità culturale propria di questa città››, ha commentato Melandri.