Per un museo, cambiare la disposizione di tutta la sua collezione permanente è un evento quasi epocale, anche nel senso di attivare una riflessione sui cambiamenti di prospettiva della propria epoca. Se poi si tratta di una istituzione come la Tate Britain, allora questo processo di riorganizzazione diventa ancora più significativo. Il museo londinese ha infatti annunciato il completo riallestimento dell’esposizione permanente della sua collezione, composta da circa 800 opere realizzate da 350 artisti e visitabile gratuitamente. Insomma, una sfida tanto concettuale e metodologica, quanto logistica e organizzativa.
Nel piano di riallestimento, infatti, figurano anche installazioni ambientali di grandi dimensioni e realizzate con materiali insoliti, dalle otto tonnellate di riso e duemila fiori che compongono, rispettivamente, Neon Rice Field di Vong Phaophanit e Preserve beauty di Anya Gallaccio, alle sculture in vetro e acciaio incastonate da luci ultraviolette nella spettacolare opera di Hamad Butt, che sarà mostrata per la prima volta alla Tate. Per celebrare l’apertura delle nuove esposizioni, artisti contemporanei creeranno e installeranno opere anche oltre gli spazi della galleria, tra cui due sculture in cemento arrampicabili di Sarah Lucas sul prato davanti e un dipinto site-specific per il soffitto del Djanogly Bar di France-Lise McGurn.
Tra le opere più iconiche della più grande collezione al mondo di arte britannica, capolavori come l’Ofelia di John Everett Millais, The Painter and his Pug di William Hogarth, A Bigger Splash di David Hockney, Pelagos di Barbara Hepworth e No Woman, No Cry di Chris Ofili. Una sezione sarà dedicata a tutta la carriera di Joseph Mallord William Turner, del quale saranno esposte oltre 100 opere. Altre sale saranno dedicate a figure chiave della storia dell’arte, come William Blake e John Constable, ai Preraffaelliti e a Henry Moore. Inoltre, saranno programmate una serie di mostre personali che cambieranno a rotazione, per promuovere la conoscenza di altri artisti innovativi, tra cui Annie Swynnerton, Richard Hamilton, Aubrey Williams e Zineb Sedira.
«Quando il nuovo allestimento sarà presentato, il 23 maggio 2023, i visitatori della Tate Britain potranno esplorare 500 anni di cambiamenti rivoluzionari nell’arte, nella cultura e nella società, culminati in nuovi lavori di alcuni dei più importanti entusiasmanti artisti contemporanei. Celebreremo il meglio dell’arte britannica e mostreremo come ci parla, ci sfida e ci ispira», ha dichiarato Alex Farquharson, direttore della Tate Britain.
Il rehang rifletterà anche la trasformazione in corso della collezione della Tate, rendendo fruibili le oltre 200 opere che sono state acquisite negli ultimi 20 anni. Tra queste, 70 che sono entrate nella collezione solo negli ultimi cinque anni, come una serie di grandi ritratti d’epoca Tudor e scene di battaglia georgiane, dipinti e sculture moderne di Derek Jarman, Gluck – al secolo Hannah Gluckstein, pittrice da riscoprire tanto per la sua ricerca autonoma quanto per la sua vicenda biografica – Takis, Kim Lim e Donald Locke. In esposizione anche opere di una nuova generazione di giovani artisti che entrano a far parte per la prima volta della collezione nazionale, come una tela caleidoscopica di Rachel Jones, classe 1991, e una serie di fotografie che ritraggono la vita britannica del XXI secolo di Rene Matić, classe 1997.
Il nuovo allestimento rifletterà anche una rinnovata coscienza di genere. Metà degli artisti contemporanei in mostra saranno donne, da Bridget Riley e Tracey Emin a Kudzanai-Violet Hwami e Lydia Ourahmane. «L’impegno di lunga data di Tate per diversificare la sua collezione significa che la galleria può anche mostrare grandi artiste del XVII, XVIII e XIX secolo, comprese molte che non sono mai state esposte alla Tate prima», dichiarano dal museo. Tra le opere di nuova esposizione, un ritratto a figura intera del 1650-5 di Joan Carlile, ritenuta la prima donna in Gran Bretagna a lavorare come pittrice a olio professionista (acquisito nel 2016), una selezione di acquerelli di Emily Sargent realizzati durante i suoi viaggi in Nord Africa (acquistato nel 2021) e il suggestivo dipinto A Fisher Girl’s Light, del 1899, di Marianne Stokes (acquistato nel 2022).
«Le nuove esposizioni della Tate Britain incarneranno il nostro impegno per espandere il canone e diversificare la storia dell’arte britannica. Negli ultimi anni abbiamo portato così tante opere incredibili nella collezione della Tate e presto i visitatori potranno vedere queste nuove acquisizioni accanto a classici più familiari e amati», ha commentato Polly Staple, direttrice della sezione delle collezione British Art della Tate.
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