-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Le foto della Neue Nationalgalerie di Berlino, appena restaurata
Architettura
Finalmente, dopo cinque anni di lavori, è possibile ammirare in una veste rinnovata la Neue Nationalgalerie di Berlino, appena restaurata su progetto dello studio dell’archistar David Chipperfield. La Neue Nationalgalerie si trova nell’area del Kulturforum di Berlino ed è stata costruita, dopo la Seconda Guerra Mondiale, per ospitare le collezioni d’arte del XX secolo che in parte erano andate disperse.
Il progetto del nuovo museo venne affidato all’architetto Ludwing Mies van der Rohe che lo portò a compimento nel 1968, diventando l’ultima sua opera eseguita in Europa prima del suo definitivo trasferimento negli Stati Uniti. Il museo, un’icona dell’architettura del XX secolo, ospita una collezione d’arte di autori come Pablo Picasso, Edvard Munch, Ernst Ludwig Kirchner, Otto Dix, Paul Klee, Max Ernst, Salvador Dalí, Francis Bacon, Gerhard Richter, Andy Warhol, Richard Serra e Thomas Schütte. Nonostante si tratti già di un importante patrimonio museale, questo viene costantemente arricchito con nuove acquisizioni anche di artisti contemporanei.
La Nationalgalerie restaurata: un progetto da 101 milioni di euro
Per problemi strutturali si è deciso, nel 2015, di chiudere il museo e sottoporlo a un intervento di restauro costato 101 milioni di euro e affidato allo studio dell’architetto britannico David Chipperfield. Tale restauro ha interessato la grande sala superiore in cui sono stati istallati 1.600 mq di nuovo vetro, applicato un nuovo rivestimento su 15mila mq e sono stati rinnovati 500 cordoni di saldatura sulla struttura in acciaio.
Inoltre, sono state installate 800 plafoniere integrate da LED, 196 griglie nel soffitto e 2500 metri quadrati di lastre di pietra naturale in granito Striegau, rimosse per il restauro e poi reinstallate. In totale 35mila singoli componenti sono stati rimossi dall’edificio, la maggior parte restaurati e riportati nelle loro posizioni originali con l’obiettivo di non alterare il progetto di Mies van der Rohe. Lo studio ha dichiarato che «La ristrutturazione non rappresenta una nuova interpretazione, ma piuttosto una riparazione rispettosa del punto di riferimento dell’International Style».
L’attenzione che è stata applicata nel preservare il monumento è stata combinata alla volontà di dotare il museo di servizi e accessori imprescindibili per gli standard attuali: è stato installato un condotto di aria condizionata, rivista l’illuminazione artificiale, predisposto un servizio di sicurezza e rimodernati il guardaroba, la caffetteria, il bookshop ed è stato garantito un accesso per disabili tramite un ascensore. Non è stata una sfida facile combinare e inserire sapientemente tutti questi elementi in un edificio storico, infatti dallo studio hanno affermato che «La chiave del complesso processo di pianificazione di questo progetto è trovare un equilibrio tra i requisiti dell’uso attuale del museo e l’importanza della Neue Nationalgalerie come monumento. Sebbene i nuovi interventi essenziali rimangano subordinati al progetto esistente dell’edificio, sono comunque discretamente leggibili come elementi contemporanei».
Il restauro sarà definitivamente concluso per l’aprile del 2021 ed è prevista per la riapertura ad agosto una mostra delle opere dello scultore americano Alexander Calder. Inoltre, proprio accanto alla Neue Nationalgalerie, verrà costruito un altro complesso museale progettato dallo studio svizzero Herzog & de Meuron. Il nuovo museo si chiamerà “The Museum of the 20th Century” (il Museo del XX secolo) e sarà collegato con la Neue Nationalgalerie tramite un tunnel sotterraneo.
Herzog & de Meuron sono svizzeri, non svedesi