Al termine di un importante progetto di restauro, il Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna della Basilicata, ospitato nel prestigioso Palazzo Lanfranchi a Matera, è pronto a riaprire le porte al pubblico. La cerimonia ufficiale d’inaugurazione, prevista per il 15 ottobre 2024, segna un nuovo capitolo per uno dei luoghi più iconici della cultura lucana, restituendo alla città e ai visitatori spazi espositivi rinnovati e un percorso museale completamente ridefinito.
Il Museo trova sede in un edificio di pregio storico, costruito tra il 1668 e il 1672 come Seminario al termine dell’asse di via Ridola e a ridosso della conca tufacea del Sasso Caveoso, uno dei luoghi più suggestivi di Matera. Questo imponente complesso architettonico ha subito importanti interventi sia all’esterno, dove ora risaltano dettagli originari come le epigrafi sugli architravi delle finestre, sia negli interni, dove una nuova attenzione è stata posta sulla valorizzazione delle opere e sull’accessibilità degli spazi.
La collezione permanente del Museo si articola in tre sezioni principali: Arte Sacra, Collezionismo e Arte Contemporanea. La sezione di Arte Sacra offre una raccolta di dipinti, sculture e manufatti provenienti dalle chiese della Basilicata, testimonianze di un passato religioso e artistico che ha lasciato tracce indelebili sul territorio. Le opere sono state sottratte all’oblio o al degrado grazie a interventi di restauro che ne hanno riportato alla luce la bellezza e il valore storico.
Nella sezione dedicata al Collezionismo spicca la prestigiosa raccolta di Camillo d’Errico, figura di spicco dell’Ottocento lucano, che riunì oltre 300 dipinti della scuola napoletana del Sei e Settecento. Grazie a questo nucleo, il Museo offre uno sguardo privilegiato su un’importante stagione artistica, ospitando opere di maestri del barocco e del rococò napoletano, in una cornice espositiva completamente rinnovata e curata dal professor Stefano Causa.
L’Arte Contemporanea trova invece spazio in due nuove sale dedicate a due grandi maestri del Novecento: Carlo Levi e Luigi Guerricchio. Carlo Levi, celebre autore di Cristo si è fermato a Eboli, intratteneva un profondo legame con la Lucania, che si riflette nell’opera monumentale Lucania ’61, dipinta per il centenario dell’Unità d’Italia. Quest’opera, riallestita in modo da favorire una fruizione più immersiva, rappresenta uno dei capolavori del Museo e una testimonianza cruciale del rapporto tra arte e territorio.
L’opera è un omaggio a Rocco Scotellaro, scrittore, poeta e sindaco di Tricarico. Al centro della tela, appare giovane, con il volto segnato dalle lentiggini causate dalla malaria. Lo si vede anche nella sua veste di sindaco, ritratto al centro della piazza affollata dai membri della sua comunità, tra cui spiccano importanti intellettuali italiani come Umberto Saba, Renato Guttuso e lo stesso Carlo Levi. Sul lato opposto della composizione, Scotellaro è rappresentato morto, circondato da un gruppo di donne che intonano un lamento funebre. Tra di loro, la madre Annetta Treves e Francesca Scotellaro, unite nel dolore e nella comunanza di pensiero.
Luigi Guerricchio, materano doc, è invece protagonista di una sala curata dalla professoressa Maria Adelaide Cuozzo, dove le sue tele, espressione di un forte impegno sociale e politico, dialogano con la storia contemporanea della Basilicata.
Ad arricchire l’esperienza fruitiva, l’introduzione di nuove tecnologie multimediali. La prima novità è una sala immersiva che combina arte, creatività e intelligenza artificiale per offrire una inedita interazione con i dipinti di Levi. Per la sezione dedicata a Guerricchio, i visitatori saranno introdotti da una video-narrazione che ripercorre la vita e la carriera dell’artista materano, rendendo il percorso espositivo più personale e accessibile. Innovativa è anche la sala dedicata alla collezione di Camillo d’Errico, dove un sistema multisensoriale amplifica il percorso visivo.
Particolare attenzione è stata posta anche ai visitatori più giovani, con l’allestimento di una sala didattica che unisce creatività e tecnologia. Qui, i piccoli visitatori potranno interagire con due tavoli multimediali touch screen, progettati per stimolare l’apprendimento attraverso il gioco, oltre che ammirare una riproduzione di Lucania ’61 realizzata con oltre 220mila mattoncini LEGO.
«La riapertura di Palazzo Lanfranchi non è solo un traguardo per il Museo, ma per tutta la città di Matera. Vogliamo offrire ai visitatori un’esperienza più accessibile e interattiva, che favorisca un dialogo più profondo con le opere esposte e con la storia che esse raccontano», ha dichiarato la Direttrice dei Musei nazionali di Matera, Annamaria Mauro.
Anche il Sindaco di Matera, Domenico Bennardi, ha sottolineato l’importanza della riapertura: «Questo straordinario progetto di restauro e valorizzazione conferma Matera come un punto di riferimento per l’arte e la cultura a livello nazionale e internazionale. Palazzo Lanfranchi, con i suoi nuovi allestimenti e la sua offerta museale all’avanguardia, rappresenta un simbolo del patrimonio culturale della nostra città».
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