Laboratori, speed lecture, performance e conferenze, per celebrare i 200 anni del Museo Egizio di Torino che, in pieno clima di festeggiamenti per la ricorrenza – omaggiata dalla visita a porte chiuse di ieri del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella – accoglie una conferma: il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, ha infatti comunicato di aver designato Evelina Christillin come Presidente della Fondazione Museo delle Antichità Egizie di Torino anche per il quadriennio 2024-2028. E di questi tempi, la notizia è tutt’altro che scontata, considerando le mancate conferme di Stéphane Verger, Mario Epifani, Maria Luisa Pacelli e Annamaria Mauro alla direzione, rispettivamente, del Museo nazionale romano, di Palazzo Reale a Napoli, della Pinacoteca nazionale di Bologna e del Museo nazionale di Matera. «Alla Presidente Christillin i migliori auspici di buon lavoro», ha dichiarato Giuli, che oggi sarà proprio al Museo saldamente diretto da Christian Greco.
Il Museo Egizio di Torino, fondato nel 1824, è il più antico museo al mondo interamente dedicato alla civiltà egizia. La sua storia ha inizio con l’acquisizione della collezione dell’ex console francese Bernardino Drovetti, che comprendeva circa 5.268 reperti raccolti in Egitto. Questi oggetti furono acquistati dal re Carlo Felice di Savoia, che ne dispose l’esposizione presso il Palazzo dell’Accademia delle Scienze di Torino.
Nel corso del XIX e XX secolo, il museo ha ampliato significativamente la sua collezione, grazie agli scavi archeologici condotti principalmente da Ernesto Schiaparelli e Giulio Farina, che arricchirono il patrimonio con reperti provenienti dalle tombe di Kha e Merit, il tempio rupestre di Ellesija e molti altri oggetti unici. Durante questo periodo, il museo divenne un punto di riferimento per la ricerca egittologica mondiale.
Attualmente, il Museo Egizio di Torino è gestito dalla Fondazione Museo delle Antichità Egizie di Torino, istituita nel 2004 come esempio di collaborazione pubblico-privato in Italia. I soci fondatori della Fondazione includono il Ministero della Cultura, la Regione Piemonte, la Città di Torino, la Compagnia di San Paolo e la Fondazione CRT.
Un’importante ristrutturazione, completata nel 2015, ha portato il museo a raddoppiare gli spazi espositivi e ad adottare un nuovo percorso cronologico che accompagna il visitatore attraverso l’intera storia dell’antico Egitto. Una nuova fase architettonica è stata avviata tra la fine del 2023 e l’inizio del 2024, con il progetto firmato dallo studio olandese OMA di Rem Koolhas – vincitore di un bando internazionale – che ha interessato il cortile interno e il riallestimento della Galleria dei Re con la valorizzazione del Tempio di Ellesija. Nello specifico, il progetto è stato guidato da David Gianotten e Andreas Karavanas di OMA – che in Italia ha già realizzato la sede di Fondazione Prada a Milano – in collaborazione con gli architetti locali Andrea Tabocchini Architecture, T-Studio e il consulente storico Professor Andrea Longhi.
Oggi, con oltre 40mila pezzi, il Museo Egizio di Torino è tra i più prestigiosi al mondo, attirando ogni anno milioni di visitatori e continuando a svolgere un ruolo chiave nella ricerca archeologica e culturale internazionale.
PartirĂ ufficialmente il 20 novembre il programma del Festival 200, una tre giorni di appuntamenti a ingresso gratuito, durante i quali sarĂ possibile visitare anche i nuovi allestimenti di Galleria dei Re e della Cappella rupestre di Ellesyia.
Sempre oggi inaugureranno anche i due progetti di arte contemporanea appositamente pensati e realizzati per i 200 anni del Museo Egizio: The Sun Weeps for the Land and Calls From the Garden of Stones, di Sara Sallam, e Sguardi del museo, sguardi sul museo, di Ali Cherri. Assegnatario della prima residenza d’artista organizzata dal Museo Egizio, Cherri aveva già presentato nella stessa sede, il 30 ottobre, durante Artissima, la performance The Book of Mud.  Il suo progetto sviluppato durante la residenza e in dialogo con la collezione egizia, mette in luce temi come la violenza e le sue ripercussioni sul patrimonio culturale e sarà presentato il 20 novembre.
Le celebrazioni dei 200 anni del Museo Egizio prenderanno dunque via mercoledì, con una Notte bianca dalle 21 alle 24, arricchita dallo spettacolo di danza Safe from the Sleep, a cura di Marco Pelle con Antonella Albano, in scena alle 22 e alle 23 nella nuova Galleria dei Re. Giovedì 21, la giornata è dedicata ad approfondimenti e incontri: al mattino e al pomeriggio, gli egittologi terranno speed lectures lungo il percorso museale, mentre alle 11 è prevista una edizione speciale di Tutta l’umanità ne parla, in collaborazione con Radio Rai 3. Nel pomeriggio si susseguiranno conferenze su temi legati al museo, tra cui il nuovo allestimento della cappella rupestre di Ellesyia, alle 14:30, seguita da un Architectural Tour by OMA, con gli architetti David Gianotten, Andreas, Karavanas e Andrea Tabocchini. Quindi una conferenza ci porterà nel Dietro le quinte del Museo Egizio, con un affondo in Materia. Forma del Tempo, il nuovo allestimento permanente che indaga la materia nell’antico Egitto, tra legni, pigmenti, vasi in ceramica e oggetti in pietra, dall’Epoca Predinastica (ca. 4000-3100 a.C.) a quella Bizantina (565-642 d.C.). La musica sarà protagonista con i Piccoli Cantori di Torino in diversi momenti della giornata e alle 18:30 un talk rifletterà sul legame tra Torino, l’Italia e il Museo Egizio. Spazio anche alle famiglie con attività dedicate dalle 17:30.
Venerdì 22 si prosegue con le speed lectures e la cerimonia di presentazione del francobollo celebrativo del bicentenario. Nel pomeriggio, una conferenza sul nuovo allestimento dello statuario monumentale anticipa il talk serale What is a Museum?, un dialogo tra Ali Abdelhalim, direttore del Museo Egizio del Cairo, e Christian Greco.
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