09 dicembre 2024

Nuovi piani per il MACAAL, il museo d’arte africana di Marrakech

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Sede della collezione Lazraq, tra le più importanti dedicate all’arte africana, il museo MACAAL di Marrakech ha annunciato nuovi e ambiziosi progetti di ampliamento

Il MACAAL – Museum of African Contemporary Art Al Maaden di Marrakech annuncia grandi novità e ambiziosi piani di sviluppo, a seguito di un significativo investimento da parte dei suoi fondatori, la Fondation Alliances, diretta da Othman Lazraq e istituita nel 2009 da Groupe Alliances, il principale operatore di real-estate in Marocco. Tra i progetti in cantiere, una nuova sezione per l’esposizione permanente della collezione del museo, una delle più ampie e complete al mondo dedicate all’arte contemporanea africana, costituita dalla famiglia Lazraq in circa di 40 anni di attività.

Hassan Hajjaj, Arfoud Brother, 2012. Lambda metal print, wooden frame with canned olives. Courtesy of MACAAL and the artist

Nel corso dell’anno saranno esposte a rotazione 150 opere, scelte tra i circa 2500 pezzi della collezione, tra dipinti, sculture, lavori tessili, fotografie e installazioni. Organizzata in gallerie tematiche, l’esposizione celebrerà la ricchezza culturale e l’energia creativa del continente africano e della sua diaspora dal secolo scorso a oggi, esplorando temi come la decolonizzazione, la globalizzazione e l’ambiente. Tra gli artisti, nomi emergenti e già affermati, come Joël Andrianomearisoa, Salah El Mur, Hassan Hajjaj, Abdoulaye Konaté, Daniel Otero Torres, Chéri Samba, Malick Sidibé, Maya Ines Touam, Chris Soal e Billie Zangewa. Un focus importante sarà dedicato ai pionieri del modernismo marocchino, come Farid Belkahia, Ahmed Cherkaoui, Jilali Gharbaoui, Mohamed Melehi, Chaïbia Talal e Malika Agueznay.

Malick Sidibé, Nuit de Noël, 1963. Baryte silver print. Courtesy of MACAAL and the estate of the artist

Il percorso espositivo, progettato dallo scenografo Franck Houndégla, sarà curato da Morad Montazami e Madeleine de Colnet, in collaborazione con la direttrice artistica del MACAAL, Meriem Berrada. Ogni sala sarà caratterizzata da apparati didascalici e critici curati da accademici e autori come Nadia Yala Kisukidi e Ariella Aïsha Azoulay.

Eric van Hove, Mahjouba 4, 2023. Mixed media. Courtesy of MACAAL and the artist

Ma il programma del museo includerà anche installazioni site specific su commissioni annuali. I primi due progetti sono stati affidati a Salima Naji e Aïcha Snoussi e saranno presentati il prossimo anno. Il museo lancerà anche una Artist Room dedicate a mostre personali e collettive: la prima artista coinvolta sarà la franco marocchina Sara Ouhaddou, nel 2025. In aperture anche una nuova Media Library, che metterà a disposizione un ricco archivio di material video e audio riferito alle pratiche di artisti africani dagli anni ’90 a oggi.

Sammy Baloji, Retour à l’authenticité, vue de la Pagode du Président Mobutu, N’sele, Kinshasa, 2013. Baryte print. Courtesy of MACAAL and the artist

«È un nuovo ed entusiasmante capitolo dell’evoluzione del MACAAL», ha dichiarato Othman Lazraq, presidente del MACAAL e della Fondation Alliances. «Per quasi un decennio, il museo è sato un punto di riferimento per la promozione globale dell’eredità artistica del continente africano e questi nuovi programmi porteranno più artisti alla ribalta. Favorire l’accessibilità dell’arte è qualcosa a cui la mia famiglia e io teniamo molto e speriamo di poter condividere le opera della collezione con un pubblico locale e internazionale».

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