Siete più tipi da cappello di paglia di Van Gogh o da copricapo da regina egizia? La risposta non è affatto scontata, meglio provarli entrambi e, da oggi, si può, chiaramente non nella realtà. O quasi. Il Metropolitan Museum of Art di New York custodisce millenni di storia, raccontati attraverso i manufatti più incredibili e preziosi, ma non vuole perdere il passo con la contemporaneità e così pochi giorni fa ha lanciato Replica, una nuova app di realtà aumentata che consente agli utenti di interagire con le versioni virtuali della sua inestimabile collezione.
Sviluppata in collaborazione con Version, si può accedere a Replica con la piattaforma di gioco Roblox, che ospita già le riproduzioni digitali della facciata del Met sulla Fifth Avenue e della Great Hall. Con Replica, gli utenti possono scansionare le opere più popolari del museo – come, appunto, Autoritratto con cappello di paglia del 1887 di Vincent Van Gogh, oppure la Statua seduta di Hatshepsut, la regina egiziana più importante, qui raffigurata con indosso il tipico copricapo nemes – e poi trasferirle su Roblox. Tramite gli indizi suggeriti dalla app ci si può orientare tra le sale per trovare i pezzi speciali, scansionarli, includerli nella propria collezione e, quindi, farli indossare dal proprio avatar virtuale, la cui cura è diventata decisamente importante, soprattutto in tempi di NFT. I collezionabili si trovano nell’ala egiziana, nelle gallerie di dipinti europei del diciannovesimo secolo, nell’ala americana, nelle gallerie d’arte asiatiche e in molti altri spazi. C’è solo l’imbarazzo della scelta.
Max Hollein, direttore e amministratore delegato di Met, ha elogiato Replica per «Aver trasformato il modo in cui i visitatori interagiscono con l’arte e aver creato una esperienza accattivante, divertente e davvero unica attraverso il museo». La nuova app, ha aggiunto, «Testimonia l’ambiziosa esplorazione del Met nelle iniziative educative che ispirano connessioni giocose con l’arte nel museo e nel mondo digitale». Il lancio di Replica segue la partnership con Verizon per Met Unframed, che nel 2021 ha offerto agli amanti dell’arte, costretti a rimanere a casa durante il lockdown, la possibilità di esplorare una decina delle sue gallerie renderizzate digitalmente.
Sempre più musei in tutto il mondo hanno intrapreso iniziative legate alla realtà virtuale e aumentata, nel tentativo di attirare il pubblico più giovane che, a quanto pare, non vuole proprio saperne di vedere le opere e basta. Nel 2022, per esempio, la National Gallery di Londra ha creato un gioco che consente agli utenti di curare la propria collezione d’arte. In Italia, il MANN – Museo Nazionale Archeologico di Napoli aveva presentato già nel 2017 Father and Son, videogioco in cui il protagonista attraversa diverse epoche storiche e luoghi – dall’antica Roma, all’Egitto, passando per l’età borbonica fino alla Napoli odierna – per approfondire i tre principali nuclei tematici delle collezioni permanenti del MANN: quella pompeiana, quella Farnese e quella egizia.
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