Categorie: Musei

Spazio Antonioni, a Ferrara in apertura il museo dedicato al grande regista

di - 19 Marzo 2024

Aprirà entro l’estate 2024, a Ferrara, il nuovo museo dedicato al grande regista Michelangelo Antonioni, tra le personalità più influenti della cinematografia del ‘900, che proprio nella città estense nacque, il 29 settembre 1912. Già annunciato nel 2021 e allestito nei due piani completamente ridisegnati dell’ex Padiglione d’Arte Contemporanea del cinquecentesco Palazzo Massari – che fino al 2022 ha ospitato mostre di artisti contemporanei di vario livello e diverse edizioni della Biennale Donna – lo Spazio Antonioni racconterà l’universo creativo del cineasta, definito da Wim Wenders “Pittore dello schermo”, e le sue relazioni con artisti, registi, intellettuali che ispirarono il suo lavoro o che portano avanti la sua eredità. Nucleo del percorso espositivo sarà il fondo di oltre 47mila pezzi dell’Archivio Antonioni, tra documenti, pellicole e altri oggetti, acquisiti dal Comune ferrarese a metà degli anni Novanta e da tempo non esposti.

Il progetto museologico è curato da Dominique Païni, già direttore della Cinémathèque Française e del dipartimento culturale del Centre Pompidou, ed è stato sviluppato, su input di Vittorio Sgarbi, presidente della Fondazione Ferrara Arte, e in sinergia con la vedova Enrica Fico Antonioni, dal Servizio Musei d’Arte del Comune di Ferrara e dalla Fondazione Ferrara Arte. «Spazio Antonioni presenta l’opera globale del cineasta secondo un percorso ritmato per accompagnare le scoperte del visitatore e offrire alle generazioni future un accesso semplice e sintetico a questa opera maggiore dell’arte moderna», ha spiegato Païni, che nel 2013 curò la mostra Antonioni e le arti, ospitata a palazzo dei Diamanti e poi presentata a Parigi, Bruxelles e Amsterdam.

Spazio Antonioni: il percorso espositivo del nuovo museo di Ferrara

Firmato dallo studio internazionale con sede a Roma Alvisi Kirimoto, in coordinamento con la progettazione esecutiva e direzione dei lavori dell’architetta Rossella Bizzi del Servizio Beni Monumentali del Comune di Ferrara, il progetto allestitivo dello Spazio prevede un percorso chiaro, fluido e dinamico che ricorda uno dei piani sequenza di Antonioni. Il racconto si svilupperà cronologicamente, approfondendo le stagioni del cinema di Antonioni lungo tutto il secondo Novecento, dal tramonto del Neorealismo alla “trilogia della modernità”, dalle pellicole angloamericane, testimoni dell’esplosione delle culture pop e hippy, al ritorno alle origini e alla tradizione artistica italiana e ferrarese.

Al piano terra, cinque setti espositivi monolitici che, insieme alle due sale immersive dedicate alle proiezioni dei film di Antonioni, raccontano le varie sezioni. Al progredire dell’esperienza corrisponde il climax cromatico in scala di grigio dei setti che, oltre a plasmare uno spazio astratto, richiamano le atmosfere minuziosamente ricercate dal regista nei suoi film.  Al primo piano, “un’esplosione spaziale” innescata da pannelli che traslano e ruotano, permette di modulare la grande sala in base alle diverse necessità, diventando spazio unico per proiezioni o conferenze, aule per workshop e laboratori o mostre.

«Abbiamo avuto l’opportunità di collaborare direttamente con Michelangelo Antonioni nel 2006, per l’allestimento delle sue opere pittoriche nella mostra Il silenzio a colori al Tempio di Adriano di Roma. Per il maestro, il modo in cui si attaccava il quadro era importante quanto il quadro stesso, e questa devozione per il particolare come per l’insieme, per ciò che è di fronte e dietro la telecamera, è quello che abbiamo voluto tradurre in architettura», ha raccontato l’architetto Massimo Alvisi.

L’intervento di risistemazione del Padiglione è stato realizzato con un investimento di 1,750 milioni di euro di fondi comunali. In futuro, come spiegava l’assessore Marco Gulinelli, potrebbe essere recuperata, per le mostre temporanee e per il Padiglione Arte Contemporanea, una nuova sede in un edificio attualmente destinato a ospitare i depositi delle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea.

L’Archivio Antonioni e il comitato d’onore

Le testimonianze saranno rappresentate da film, manifesti, sceneggiature originali, fotografie di scena, disegni e dipinti realizzati dallo stesso Antonioni e poi dalla sua biblioteca e dalla sua discoteca privata, oltre che dall’epistolario intrattenuto con i maggiori protagonisti della vita culturale del secolo scorso, da Roland Barthes a Luchino Visconti e Andrei Tarkovsky. Tutti i materiali sono stati oggetto di un progetto di ricerca e catalogazione in collaborazione con l’Università di Ferrara, Università eCampus e la Regione Emilia-Romagna e sono consultabili anche sulla piattaforma online dell’Archivio Antonioni. Questo prezioso patrimonio sarà arricchito da sequenze dei film del regista e dal confronto con opere visive che l’hanno ispirato, a partire dal lavoro di maestri italiani quali Giorgio Morandi, Filippo de Pisis e Alberto Burri.

A sostegno del progetto si è costituito un prestigioso comitato d’onore a cui hanno aderito Gian Luca Farinelli, Thierry Frémaux, Wim Wenders, Alfonso Cuarón, Jonas Carpignano, Walter Salles, Irène Jacob, Sophie Marceau, Giorgio Tinazzi, oltre a Enrica Fico, Dominique Païni e Vittorio Sgarbi.

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