Catanese, classe 1979, sarà Antonio D’Amico il nuovo conservatore del Museo Bagatti Valsecchi. Già conservatore e Direttore dei Musei Civici di Domodossola, incarico ricoperto negli ultimi cinque anni, D’Amico è stato selezionato dal Consiglio di Amministrazione della omonima Fondazione che gestisce l’iconica casa museo nel centro di Milano, sede di una collezione di opere d’arte e di oggetti rari e preziosi ispirata al Rinascimento. «Siamo veramente felici di accogliere una figura come quella di D’Amico che, di certo, saprà proseguire con nuovi spunti – in linea con l’attuale contesto – l’eccellente percorso intrapreso dal precedente conservatore Lucia Pini», ha commentato Camilla Bagatti Valsecchi, presidente della Fondazione.
D’Amico si insedierà dal 22 ottobre nella casa museo di via Gesù che, nel corso degli ultimi anni ha visto crescere il proprio pubblico fino a 25mila visitatori, ovviamente prima della pandemia. Tra le opere in collezione, alcuni capolavori di autori come Giovanni Bellini, Gentile Bellini, Giampietrino e Lorenzo di Niccolò, tutti in armonioso dialogo con l’architettura, lasciando ancora leggere la suggestione di Fausto e Giuseppe Bagatti Valsecchi, che concepirono il progetto di costruire una dimora ispirata ai palazzi signorili del Quattro e Cinquecento lombardo. Ma la Casa si è aperta anche al contemporaneo, come nel caso della mostra “Amore, musei, ispirazione”, dello scrittore Orhan Pamuk e curata da Lucia Pini e Laura Lombardi.
«Sono molto felice di accogliere l’incarico di Conservatore del Museo Bagatti Valsecchi che arriva per me dopo l’avventura ossolana, grazie alla quale sono pronto ad affrontare con più grinta questo nuovo viaggio che si profila pieno di molte sfaccettature affascinanti», ha affermato D’Amico. «La curiosità mi sprona ad immergermi nella storia dei due fratelli Fausto e Giuseppe Bagatti Valsecchi che grazie al loro amore per il Rinascimento hanno riunito una straordinaria collezione d’arte che merita di essere conosciuta da un pubblico sempre più vasto. Non vedo l’ora di scoprire i segreti che si celano dentro a questo meraviglioso scrigno magico situato nel cuore di Milano».
Storico dell’arte e curatore di mostre e musei, la formazione di Antonio D’Amico inizia in Calabria dove si laurea con una tesi in storia del collezionismo tra ‘500 e ‘600. Consegue il diploma della Scuola di Specializzazione in storia dell’arte moderna e contemporanea a Milano.
Negli ultimi cinque anni è stato Conservatore e Direttore dei Musei Civici di Domodossola, curando la riapertura, dopo circa quarant’anni, dello storico Palazzo San Francesco: ha coordinato il nuovo allestimento e lo studio del Museo di Scienze Naturali, la Pinacoteca degli artisti vigezzini, la raccolta dei disegni, il Museo archeologico, la sezione di arte sacra e le collezioni di sculture lignee e lapidee. È Direttore Artistico del Museo Diocesano di Arte Sacra della Diocesi di Nicosia in Sicilia.
Ha coordinato e realizzato l’allestimento dell’Esposizione Permanente “Salvatore Incorpora” del Museo Regionale Francesco Messina a Linguaglossa. È docente di Storia dell’arte Moderna alla Libera Accademia d’Arte Novalia di Alba ed è stato co-fondatore di ARTedISTAgione che si occupa di turismo culturale in Italia ed Europa.
Molteplici sono le mostre che ha curato, tra le quali “Il miglior posto. Un dialogo tra artisti nel tempo. Giovanni Francesco Guerrieri e Gianluca Quaglia”, a Monza, Cappella della Villa Reale, ideata per raccogliere fondi per i territori marchigiani colpiti dal sisma. Ancora “De Chirico De Pisis. La mente altrove” e “Balla Boccioni Depero. Costruire lo spazio del futuro” a Domodossola, Musei Civici di Palazzo San Francesco, e “De Chirico De Pisis Carrà. La vita nascosta delle cose”, a Pavia, Castello Visconteo.
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