In questi giorni di misure drastiche e fondamentali per contenere la diffusione del Coronavirus, continuiamo la nostra ricognizione attraverso le varie iniziative promosse dai musei e dalle istituzioni dell’arte e della cultura, riunite sotto l’hashtag #iorestoacasa. Per far fronte a questa situazione di sospensione fuori dall’ordinario e mantenere i rapporti con il proprio pubblico e, magari, raggiungere anche altre fasce, molti musei hanno reso disponibili sul loro sito diversi contenuti. Mettetevi comodi in poltrona, allora, per godervi un viaggio lungo le sale e i corridoi delle maggiori istituzioni culturali italiane, attraverso lo schermo del vostro computer.
Il Castello di Rivoli ha presentato Cosmo digitale, una piattaforma dalla quale fruire non solo opere – tra le quali dei bei video di Giuseppe Penone e di Renato Leotta – ma anche conferenze e altro materiale documentario. «La scelta di aprire ora una sede virtuale nasce dalla nostra consapevolezza di come in un momento di emergenza sanitaria che coinvolge l’intero Paese sia oltremodo necessario rendere condivisibili iniziative e contenuti culturali che consentano di oltrepassare i limiti fisici della fruizione culturale contingentata e avvicinino il pubblico all’istituzione. Il Cosmo digitale non sostituisce una visita al Museo, né l’unicità dell’intenso incontro fisico ed emozionale che si può vivere soltanto negli spazi reali e con il corpo delle opere o delle performance, ma aggiunge dimensioni ed esperienze più private e screen-based», ha spiegato Carolyn Christov-Bakargiev, Direttore del Castello di Rivoli. E di questi tempi, stiamo scoprendo quanto sia importante sperimentare nuove dimensioni nel rapporto con l’altro.
Anche la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo ha lanciato una serie di iniziative e contenuti, che potete ritrovare non solo sul sito ma anche tra le pagine dei social network. Con Try This at Home / #TryThisAtHome non rimarrete con le mani in mano: attraverso una serie di post su Instagram e su Facebook, verranno coinvolte famiglie, studenti e insegnanti a casa, con contenuti e laboratori, sfogliando insieme le pagine virtuali di Art at Times.
Su Instagram e su Facebook, inoltre, verranno condivisi molti contenuti legati alla mostra di Berlinde De Bruyckere, mentre con Let’s read / #LetsRead saranno raccolte voci, parole e immagini dedicate al tema del cambiamento e della trasformazione. I Speak Contemporary / #ISpeakContemporary è invece il progetto di e-learning per avvicinare all’arte contemporanea utilizzando la lingua inglese. Sul sito Ispeakcontemporary.org sono disponibili le video lezioni dedicate a sei artisti: Maurizio Cattelan, Gabriel Kuri, Ragnar Kjartansson, Goschka Macuga, Paola Pivi e Hans-Peter Feldmann.
È appena partita la campagna social delle Gallerie degli Uffizi intitolata Uffizi Decameron. Giornalmente, saranno pubblicati sui profili Instagram, Twitter e sulla neonata pagina Facebook, foto, video e storie dedicate ai capolavori custoditi nella Galleria delle Statue e delle Pitture, in Palazzo Pitti e nel Giardino di Boboli.
Ma non finisce qui! Verrà infatti organizzata una serie di minitour virtuali, dal titolo La mia Sala, nei quali gli assistenti museali illustreranno tramite video alcuni dei più suggestivi angoli delle Gallerie, con i loro segreti e le loro opere.
All’iniziativa si aggiungerà la condivisione sui social di immagini, video e contenuti dedicati a Raffaello e ai suoi capolavori, celebrati nella ricorrenza del cinquecentenario dalla sua morte. Un gesto virtuale, dal forte contenuto simbolico, che si ricollega alla temporanea sospensione della grande mostra sul pittore urbinate, organizzata a Roma dalle Scuderie del Quirinale e dagli Uffizi, alla quale le Gallerie hanno prestato una cinquantina di opere sulle circa 200 complessive in esposizione (sollevando non poche critiche).
«Oggi diamo inizio ad Uffizi Decameron: come nel capolavoro di Boccaccio, ogni giorno racconteremo le storie, le opere, i personaggi dei nostri bellissimi musei, unendoci nel nome della cultura, dell’arte e dello svago. Gli Uffizi saranno con voi, nelle vostre case,
per superare tutti insieme l’attuale momento di difficoltà. Evitiamo ogni contagio, tranne quello della bellezza», ha spiegato il direttore delle Gallerie, Eike Schmidt.
Un’iniziativa che dimostra l’attualità della raccolta di novelle di Boccaccio, scritta quasi settecento anni fa, e ambientata proprio sui colli fiorentini, poiché come diceva lo scrittore fiorentino “umana cosa è aver compassione degli afflitti”.
Dopo aver trasmesso in streaming l’installazione performativa Bonjour di Ragnar Kjartansson su MAMbo Channel, il Museo d’arte moderna e contemporanea di Bologna lancia l’iniziativa 2 minuti di MAMbo, un format che prevede la diffusione di contenuti video girati con lo smartphone accompagnati dall’hashtag #smartMAMbo. Fino a domenica 5 aprile, alle ore 15, ogni giorno, dal martedì alla domenica – simbolicamente nei giorni di apertura ordinari del museo – verrà pubblicato un nuovo contributo sul canale YouTube MAMbo Channel, che sarài rilanciato sulle piattaforme social Facebook, Instagram e Twitter del museo.
Secondo Lorenzo Balbi, responsabile Area Arte Moderna e Contemporanea di Bologna Musei, «Questa progettualità, stimolata dall’esigenza di offrire nuovi tempi e modalità di fruizione delle opere d’arte, prosegue nella direzione già sperimentata in occasione della mostra che ha segnato l’esordio della mia direzione artistica al MAMbo That’s IT! Sull’ultima generazione di artisti in Italia e a un metro e ottanta dal confine, in cui il profilo Instagram del museo costantemente aggiornato con materiali prodotti ad hoc dagli artisti è stato concepito come una sala espositiva virtuale, integrata allo spazio fisico».
La Collezione Peggy Guggenheim non si ferma e, attraverso Facebook, Instagram, Twitter e LinkedIn, trasmetterà una serie di presentazioni virtuali dedicate alla vita di Peggy Guggenheim e ad alcuni capolavori della sua collezione, dando la parola allo staff e ai tirocinanti del museo. Un focus anche sulla mostra temporanea “Migrating Objects” ma state attenti e pronti a rispondere, per partecipare e vincere all’Art Quiz.
Anche i Musei Civici di Venezia aderiscono alla campagna nazionale #iorestoacasa, proponendo, in una newsletter giornaliera, una storia, un gioco e un’opera, «non per consolazione ma perché l’arte è vita e la vita è, anche, arte», spiegano. E ce ne saranno di cose da sapere, visto che la Fondazione comprende ben 12 musei: Palazzo Ducale, Museo Correr, Ca’ Rezzonico Museo del Settecento veneziano, Ca’ Pesaro Galleria internazionale d’arte moderna, Museo del vetro di Murano, Museo di storia naturale, Palazzo Mocenigo Museo del tessuto e del costume, Palazzo Fortuny, Museo del merletto di Burano, Casa di Carlo Goldoni, Torre dell’Orologio, Museo del Risorgimento e dell’Ottocento veneziano.
Alla piattaforma di Google Art & Cultures invece si affida il Madre di Napoli, che ha caricato il percorso della coloratissima mostra di Mark Leckey del 2015, “Desiderata (in media res)”, a cura di Elena Filipovic e Andrea Viliani.
Ad aprire le porte della sua collezione, allestita nelle storiche sale della Castiglia di Saluzzo, è anche l’IGAV – Istituto Garuzzo per le Arti Visive, con questo video pubblicato su Facebook e su Instagram.
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