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decibel_arte e musica Il Graphic Design e i nuovi stili per la musica elettronica (prima parte)
Musica
Che rapporti esistono tra arte visiva e sonora? Dove vanno ricercati i possibili collegamenti? Uno degli ambiti di forte ricerca è sicuramente quello del graphic design. A partire da oggi la nuova rubrica Decibel vi condurrà alla sua scoperta…
Una grafica (il termine inglese graphic design è ancora più esplicito a tale riguardo) si lega automaticamente ad un prodotto (la musica nel nostro specifico), di cui è parte integrante, e serve ad attirare l’attenzione nei confronti di esso: ciò che prima di tutto colpisce il potenziale consumatore è l’involucro che racchiude l’oggetto. L’occhio, prima di qualsiasi altro senso, riceve l’input iniziale. Come procederemo allora nel risolvere il binomio grafica/musica? A tal riguardo chiamiamo in causa prima di tutto il fattore tecnologico.
Nello scorso decennio, infatti, abbiamo potuto testimoniare un inedito connubio tra il fattore umano e quello tecnologico: non che non esistesse anche in precedenza, ma probabilmente il punto di svolta è facilmente rintracciabile negli anni novanta, periodo in cui i computer ed i software ad essi dedicati hanno in larga parte rimpiazzato una realtà fino ad allora molto più “analogica”. La creazione di software ha permesso all’uomo di arrivare, con la sua mente, dove le limitazioni fisiche non potevano. Il binomio grafica/musica si rivela essere così molto interessante e produttivo. Negli ultimi anni si è raggiunto un elevato livello di astrazione/creazione in campo musicale e visivo, a tal punto che alcune tipologie di design sono diventate marchi di fabbrica di alcuni tipi di musica, basti solamente pensare al sodalizio artistico raggiunto da una record label come la Warp e il gruppo di grafici inglesi Designers’ Republic, capitanati da Ian Anderson. Proprio quest’ultimo, nell’introduzione al libro DiscStyle: The Graphic Arts of Electronic Music and Club Culture, ha posto interessanti riflessioni sull’argomento: “La cultura pre-millenaria del tardo ventesimo secolo, ubriaca di scienza, procede barcollando nel tentativo di liberarsi completamente della sua condizione umana per piombare in uno stato di alienazione ostile. L’inizio del ventunesimo secolo rappresenterà invece la sua antitesi, sarà un periodo in cui useremo la tecnologia in maniera creativa per riscoprire la nostra umanità. La creatività che si affida alla sola tecnologia è relegata dalle limitazioni dell’immaginazione del programmatore di un software. La tecnologia è divenuta una barriera. Per progredire abbiamo bisogno di remixare il repertorio originale. La base della cultura del remix è il prodotto del campionamento visto sia dal punto di vista dell’attitudine che dell’esperienza, ed è l’inevitabile risultato del desiderio di progredire in assenza di nessuna direzione nuova da intraprendere”.
L’attenzione Ian Anderson si focalizza sul concetto di remix, come manipolazione della fonte originaria che diviene qualcos’altro e proprio in questo le due aree s’incontrano e trovano uno spazio comune. La musica cosiddetta minimale -sia che si tratti di techno, house e dub o di un miscuglio delle tre- ha trovato nei glitch e nei click una nuova via di fuga, e le grafiche che accompagnano tali dischi riflettono queste scelte. Basti pensare al pensiero minimale applicato al design di un’etichetta come la 12K di Taylor Deupree, il quale oltre che musicista è anche grafico e fonde entrambi le sue conoscenze in un unico prodotto. Altri esempi, molto noti, provengono da record labels come la Basic Channel, la Force Inc., la Minus 8 ed altre ancora; il packaging stesso cambia forma, assume una concretezza inusitata e può divenire oggetto a se stante: un disco come Root di Thurston Moore è una degna testimonianza. Nella musica elettronica, inoltre, una buona parte riflette l’urgenza della metropoli, dei suoi spazi urbani e della sua meccanicità. A metà degli anni novanta il più degno rappresentante è stato tutto il movimento legato alla musica jungle e drum’n’bass e anche in questo caso le relative grafiche erano alquanto singolari: lavori in vettoriale che raggiungevano nuovi livelli d’astrazione. Un gigantesco mecha-robot completamente digitalizzato sembra avanzare più spietato che mai sulla copertina della storica compilation dell’etichetta inglese No U Turn, come anche il simbolo della Metalheadz, etichetta personale di Goldie, che sembra vegliare minaccioso sopra una foto area di Londra, metropoli per eccellenza, raffigurata in Skylab, e poi ancora uno dei primi e.p. di Ed Rush (che avrebbe poi raccolto la fama internazionale insieme al suo compagno d’avventure, Optical). Lo stesso box in metallo della prima citata casa discografica ne suggella lo stile. Effettivamente gli anni novanta hanno rappresentato la matrice più “post-industriale” di tutto il nuovo movimento di grafici e designers, un periodo in cui le tracce d’umanità si nascondevano tra le pieghe delle macchine. Emblematiche al riguardo sono le copertine di diversi lavori degli Autechre, nel periodo che ha drasticamente cambiato il loro suono: cioè tra i due dischi come Tri Repetae e Chastic Slide. La spigolosità e aritmicità dei beats, le atmosfere difficili ed arcane di questi lavori, si riflettono nelle macchine sezionate e ricomposte dai Designers Republic insieme ad un allora poco conosciuto Chris Cunningham: nuove forme per nuovi suoni.
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e-rmx.com
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francesco brunotti
bibliografia di riferimento
Sampler 2: Art, Pop and Contemporary Music Graphics. (Laurence King Publishing, 2000)
Martin Pesch/Markus Weisbeck:
Discstyle: The Graphic Arts of Electronic Music and Club Culture. (Collins & Brown, 1999)
discografia ragionata
Plastikman, Sheet One (Novamute); Consumed(Novamute)
AA.VV. Artificial Intelligence(Warp)
Poligon Window Surfing on Sine Waves(Warp)
Aphex Twin Selected Ambient Works(Warp)
Autechre Tri Repetae(Warp); Chastic Slide(Warp)
AA.VV. Modulation & Transformations 1(Mille Plateaux)
Christian Vogel Beginning to Understand(Mille Plateaux); Gas Gas(Mille Plateaux); Porter Ricks Porter Ricks(Mille Plateaux)
SND Microstoria(Mille Plateaux)
Vladislav Delay Entain(Mille Plateaux) ; Anima(Mille Plateaux)
AA.VV. Clicks & Cuts vol. 1,2,3(Mille Plateaux)
Donnacha Costello Together is the New Alone(Mille Plateaux)
Suthek Periods.Make.Sense.(Force Inc.)
Jake Mandell Quandam Current(Force Inc.)
Donnacha Costello Growing Up in Public(Force Inc.)
Akufen My Way(Force Inc.)
Luomo Volcacity(Force Tracks)
Various Artists Split Series 12”(Fat Cat)
E.RMX series Emiliana Torrini remixes(Fat Cat)
AA.VV. Metalheadz Metal Box(Metalheadz)
AA.VV. No U-Turn(No U Turn)
Rhythm & Sound Rhythm & Sound(Basic Channel)
Scion Arrange & Process(Tresor)
Jeff Mills Waveform Transmission 3(Tresor)
Concept Concept(M-Nus) ; Concept Variations by Thomas Brinkmann(M-Nus)
[exibart]