In piedi di fronte alla platea della Sala Santa Cecilia, Paul D. Miller aka Dj Spooky, introduce la sua idea di remixare il film di D.W Griffith Birth of a Nation (opera contraddittoria che ha celebrato l’epica dell’America bianca) con la dj culture afroamericana. La dialettica che si viene a creare tra il montaggio cinematografico e il flusso sonoro è la chiave per rileggere il film del 1915 attraverso sonorità hip hop, vecchi blues del delta e violini. Tra il nuovo montaggio del film e i suoni scelti si viene a creare una miscela esplosiva. La recitazione del film muto si lega perfettamente ai ritmi sincopati di Spooky che trasforma i cavalieri bianchi del Ku Klux Klan in ballerini dei suoi beats. Prima di mettersi dietro le sue strumentazioni Paul D. Miller aveva spiegato così la sua performance: “la cultura americana è il cinema. Guardate questo film e lasciatevi rapire dai miei suoni, solo così capirete le infinite possibilità offerte dalle cultura contemporanea, capace di trasformare completamente il senso di un film come quello di Griffith”. Rebirth of a Nation come remix di immagini capace di attribuire loro un senso nuovo e opposto.
Dieci minuti dopo è il turno dei Pansonic, duo finlandese dedito alla sperimentazione sul puro suono. Sampler, generatori di frequenze, macchinari strani costruiti appositamente e l’immagine di un oscilloscopio che riflette le infinite deformazioni del suono: la performance risulta essenziale e concreta nel senso che Shaeffer attribuì alla musica fatta lavorando direttamente sui suoni piuttosto che sulla loro organizzazione all’interno di una partitura. Mika Vainio e Ilpo Vaisanen producono una musica estremamente fisica, che provoca entusiasmi e piccole defezioni tra pubblico che li ascolta.
Qui all’Auditorium presentano Kesto, un album di quattro CD che, articolato nella lunghezza epica oltre 234 minuti trascina l’ascolto in un mondo di frese metalliche, distorsioni chitarristiche elevate all’ennesima potenza, frequenze altissime modulate fino a diventare cupi rombi di bassi, esplosioni improvvise e decelerazioni ipnotiche, synth che strillano, spariscono e poi ritornano saturando completamente la mente e le orecchie. Beats in 4/4 martellanti e continuamente decostruiti che covano esplosioni improvvise e lasciano intravedere lievi forme melodiche e una personalissima idea di forma canzone, vera novità di questo nuovo lavoro. Elettronica trattata come materiale vivo e pulsante, che rapisce corpo e mente per tutto la durata della performance. A quasi dieci anni dal loro esordio i Pansonic sono ancora capaci di trasportare la mente verso un mondo sonoro che segue traiettorie estranee all’estetica della tecnologia digitale e proprio per questo ancora più suggestive. Fedeli all’utilizzo di materiali analogici registrati senza sovraincisioni nel loro studio, quando suonano dal vivo riescono ad esprimere nel modo migliore il senso della loro musica. Composta prima di tutto per essere ascoltata attraverso una dimensione live.
Foto di Dj Spooky: Credits di Riccardo Musacchio
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sito romaeuropa
sito dei pansonic
sito ufficiale di Paul D.Miller
emiliano barbieri
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