29 luglio 2004

decibel_musica elettronica intervista ai retina.it

 
Una storia lunga ed importante quella dei retina.it, duo partenopeo composto dagli inossidabili musicisti Nicola Buono e Lino Monaco. L'album d’esordio per la prestigiosa etichetta Americana Hefty Records li ha resi noti qualche anno fa. In occasione del loro secondo cd, Decibel li ha contattati via mail…

di

Quando è nato il progetto retina.it?
Nicola: Io e Lino ci siamo conosciuti agli inizi degli anni ’90, in un club nella provincia di Napoli. Lino faceva il dj e io rimasi sconvolto dalla selezione che propose, decisi di avvicinarmi per conoscerlo e da li nacque un’amicizia e successivamente un progetto musicale Quiet men. Con Quiet men pubblicammo la nostra prima track su una compilation della Minus Habens, una delle realtà elettroniche italiane che dalla prima metà degli anni ‘80 ha contribuito molto alla diffusione della musica elettronica. Successivamente conoscemmo il dj Rino Cerrone e con lui i Quiet men divennero i Qmen, band techno che diede alla luce tre 12” (design music, primate rec., conform rec.). Parallelamente al progetto con Cerrone , io e Lino continuammo il discorso sulla sperimentazione e la ricerca di nuove sonorità , e così fondammo il progetto Retina.it.Dopo un po’, per vari motivi i Qmen si sciolsero e quasi contemporaneamente la Hefty ci chiese dei pezzi per un 12” IA04 e successivamente l’album d’esordio volcano wave 1-8.

retina.it
Quali tecnologie utilizzate in studio?

Nicola: Il nostro studio è una pattumiera!!! Spesso usiamo dei “non strumenti”, ovvero tutto ciò che vibra o produce una timbrica, è degno strumento per noi. Per dirne una , ultimamente usiamo un elettrostimolatore comprato su una bancarella cinese: invece di applicarci gli elettrodi addosso per dimagrire (anche se io ne avrei bisogno ) li applichiamo sugli input del mixer, e così ci elettrostimoliamo il cervello…
Lino: Scherzi a parte, oltre agli strumenti auto-costruiti o inconsueti, usiamo strumentazione analogica… vecchi sinth raccattati in giro tra mercatini e negozi di strumenti, campionatore, multieffetti, abbiamo anche un po’ di strumenti acustici (violino, sitar, tamburi, flauti, chitarre, etc..) che noi usiamo come ottima fonte di suoni da campionare. Non amiamo particolarmente i plugin o i software audio. Con il computer, che attualmente è il cuore del nostro studio, stendiamo piccoli cicli o sequenze midi che pilotano i devices esterni È da poco che abbiamo integrato anche l’audio, ed il più delle volte lo usiamo per le tracce di fields recording assimilati nell’ambito di un brano.

E Come organizzate i vostri set dal vivo?
Nicola: Usiamo un mac sul quale registriamo le tracce audio che compongono la struttura di un pezzo. Ogni traccia, attraverso una scheda audio, entra in un canale del mixer che gestisce Lino creando cosi’ la struttura dal vivo mentre io manipolo i loop grazie ad una serie di manopoloni (outboard). Lino: Prima usavamo molto fare delle improvvisazioni, (testimonianza di questo è il cd del Sintesi festival output 01. Eravamo soliti portarci dietro un po’ di sinth, un sequencers sullo stile di quelli analogici con le manopole, ma in realtà midi, con tre tracce che pilotavano un campionatore. Un po’ di marchingegni che creavano disturbi tra cui un 4 piste dove giravano le vecchie cassettine audio piene di dati per Commodore e Atari.

C’è un rapporto più o meno dichiarato tra la vostra musica e quella tradizionale partenopea?
Lino: Non possiamo dire di essere stati influenzati direttamente dalle musiche tradizionali napoletane ma, vivendo in questi luoghi, dove si è soliti ascoltare anche la radio del vicino a tutto volume, in un certo qualmodo ne resti influenzato anche contro la tua volontà. Tra le cose interessanti legate alla tradizione, c’e’ la tamorriata. Vicino al nostro studio c’e’ uno di quei casolari di campagna dove per tradizione, specie nei cambi di stagione, si tengono degli eventi che spesso durano anche un paio di giorni. Il ritmo ciclicamente uguale è la costante che caratterizza la tammorriata, aspetto questo molto simile alla scelta che adottiamo nella stesura dei nostri brani.

Il vostro ultimo CD raccoglie tracce composte tra il 2001 ed il 2004. Come si è evoluta in questi anni la vostra estetica?
Lino: Le evoluzioni ci sono state , spesso legate anche alle possibilità’ più avanzate offerte dalle nuove tecnologie, ma sostanzialmente il nostro approccio estetico è invariato, Viviamo la dimensione studio come la sala prove di un gruppo che fa jam per trovare nuove idee su cui lavorare. Cerchiamo soprattutto l’immediatezza e molto raramente un brano viene riaperto per apportare modifiche. Lavorando in questo modo e per molti anni, riusciamo a capire immediatamente se quello a cui stiamo lavorando si evolverà secondo il nostro criterio di sentire la musica.

L’album esce per la Mousike Lab, etichetta fondata da voi e Marco Messina. Da quali esigenze nasce questa etichetta? È possibile avere anche delle anticipazioni su alcune prossime uscite?
Nicola: Mousike lab nasce principalmente per produrre le nostre cose. Decidemmo di dare vita ad una etichetta mentre lavoravamo con Marco al progetto Resina onde evitare attese e trafile per vedere la nostra musica stampata e distribuita. Oggi stiamo valutando la pubblicazione di artisti che ci hanno spedito i loro demo, che a noi piacciono tanto. Un paio di anticipazioni: una compilation Condominium dove ci saranno Tarwater, Velma, C.Bonarelli, DjVadim, Mondii, TaddMulinix, Fm3, gli italiani Populous, Modern Istitute, Ether, Marco e noi, e stiamo aspettando altri 2 nomi da confermare, che non sono per niente male… Poi c’è il progetto Kyò, con Marco Messina, Monica Nappo, Michelangelo Dalisi e Claudio Sinatti: testi e poesie di Jean Genet, Antonin Artaud, Pablo Neruda, Wislawa Szymborska, Oskar Kokoschka, Hans Magnus Enzensberger, Gertrude Stein, Mariangela Gualtieri e Guido Cavalcanti recitati dai due attori si intrecciano con i suoni di Marco Messina.retina.it

E come è nata la collaborazione con Marco Messina?
Nicola: Lino e Marco si conoscono da una vita, e successivamente ho avuto il piacere di conoscerlo anch’io. Marco con i 99posse, praticamente era diventato invisibile (tour perenne). Da quando i 99 sono in pausa c’è stata occasione di rincontrarci, quindi parlare, ascoltare, suonare, e decidere.

Progetti in cantiere?
Attualmente siamo concentrati su quest’album, ma le idee per nuove cose ci sono, aspettiamo il tempo giusto per attuarle. Inoltre ci sarà una bella sorpresa nel corso di quest’anno.

bio
retina.it è Lino Monaco e Nicola Buono.
Si conoscono all’inizio degli anni ’90, quando – entrambi impegnati come dj in vari club napoletani – si ritrovano a parlare di un disco della Minus Habens.
Dallo scoprire analoghi interessi, gusti e predisposizioni nei confronti della musica, a decidere di iniziare a creare qualcosa assieme il passo è breve: nel ’94 incontrano il dj Rino Cerrone e insieme fanno nascere i Qmen, uno dei primi gruppi di musica elettronica nati all’ombra del Vesuvio, in cui sono ancora evidenti gli echi della prima new wave degli anni ’80. Con questa denominazione il trio dà alle stampe 3 12″ con diverse etichette italiane ed estere. L’interesse di Lino e Nicola, più incline alla ricerca, li porta in seguito a decidere di accantonare l’attenzione per la techno per dedicarsi per più di quattro anni soltanto allo studio di nuove soluzioni sonore. Dalle ceneri dei Qmen prende vita il progetto retina.it. La musica del duo di Pompei impressiona da subito la Hefty Records di Chicago, che decide di pubblicare il loro LP d’esordio Volcano.Waves 1-8 (2001), otto brani tra sperimentazione, paesaggi spaziali e pulsioni ritmiche, retaggio di un comune background techno mai rinnegato. Al disco seguono alcuni 12” ed un EP (Nulla, Manifesto, Strutture, Immediate Action), in cui i due propongono punti di vista diversi e in continua mutazione dai quali osservare la materia elettronica. In attesa di pubblicare il loro nuovo lavoro, i retina.it compaiono con dei loro brani, spesso inediti, in varie compilation, tra cui Recycling Buzz per l’etichetta francese Amanita Records, Batofar Cherche l’Italie, istantanea curata dal Batofar di Parigi sulla scena underground italiana, e le due raccolte della Hefty Immediate Action e Sample This (allegato alla rivista The Wire).
Si cimentano, inoltre, in remix (rielaborano infatti La gatta mammona per i 99 Posse) e collaborazioni, tra cui quella con i DRM, in due pezzi del loro Haiku (Margarita/CNI 2003) e con i Nous (progetto di musica elettronica composto da Marco Messina e Maria di Donna dei 99 Posse), in un un pezzo per la colonna sonora dello spettacolo teatrale La Tempesta” di Sheakspeare con la regia di Giancarlo Cauteruccio (La tempesta, BMG/Novenove 2003).Tra le ultimissime produzioni sono da segnalare il Reingagement ep, pubblicato come MP3 da scaricare gratuitamente sul sito della “net-label” Ctrlaltcanc records, e la partecipazione ad Output 01, documento sonoro sulle esibizioni alla Chiesa di San Severo al Pendino di Napoli nel 2001 in occasione del festival “Sintesi”, in cui i retina.it sono presenti con Lost In The Church”, testimonianza del loro set interamente improvvisato. Il duo, insieme a Marco Messina, ha inoltre dato vita nel 2003 ad una propria label, Mousike Lab, che ha pubblicato lo scorso anno Opinio Omnium, primo lavoro dei Resina, sintesi dei nomi retina.it – Messina, nonche’ nome di una delle piu’ antiche localita’ campane

discografia
2001 Volcano Waves 1-8, Cd, Hefty Records
2001 Nulla,12″, Hefty Records
2001 Manifesto, 12″, Hefty Records
2001 Strutture, 12″, Hefty Records
2001 Immediate Action ep, Hefty Records
2004 s/t, CD, Mousike Lab

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link correlati
retinait.com>sito ufficiale dei retina.it
mousikelab.it>sito della mousike lab

marco altavilla
decibel – sound art e musica elettronica è un progetto editoriale a cura di marco altavilla

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