Club to Club è un festival speciale. Raccoglie infatti tutte le diverse tipologie di persone che gravitano intorno alla nightlife torinese, e non solo, proponendo un roster variegato di artisti internazionali, dislocati su diversi locali collegati da navette gratuite.
Il concetto giocato quest’anno dall’associazione culturale Situazione Xplosiva, promoter dell’evento, è quello del sogno,
In dreams I dance with you: decontestualizzare gli spazi per regalare emozioni a tutti i nightclubber che rispondono alla chiamata del festival.
Così, il Mirafiori Motor Village, le Ogr e il Lingotto per una notte perdono la loro funzione sociale e storica diventando un unico dancefloor, proprio come anni fa la movida cittadina aveva definitivamente trasformato i Murazzi del Po, area storicamente adibita al rimessaggio delle barche, nel tempio pagano a cielo aperto della vita notturna torinese.
Questa edizione di
Club to Club, sviluppata in sinergia con
Artissima e con gli eventi legati al
World Design Capital, racchiude però un altro significato: il 2008 è anche il
Club to Club al tempo della crisi, e lo si nota subito dal prezzo economico del biglietto, trenta euro per tre giorni di festival, serate, workshop, arte e cultura elettronica. E non solo.
Quest’anno il festival ha infatti accentuato i suoi contenuti dub, una filosofia più che un genere musicale, un pensiero legato al risparmio e all’urgenza comunicativa, una sorta di “ecologia musicale” che, partendo da un contesto di povertà, ha rivoluzionato il modo di intendere la musica pop e la tecnologia audio. I primi artisti dub giamaicani utilizzavano infatti la B-side dei loro singoli per riproporre la stessa song del lato A in una versione più potente sui bassi e più psichedelica sugli alti grazie a un utilizzo istintivo del missaggio e dei pochi outboard a disposizione (riverberi a molla, delay a nastro e phaser).
Dub è stato quindi il set di
Benga, dj/produttore dubstep degli slum londinesi, che dopo le raffinatezze elettroniche di
David Canisius e
Vladislav Delay ha letteralmente infiammato il dancefloor del Motor Village, facendo ballare tutti i presenti fino alla chiusura. Irripetibile anche l’atmosfera dub nel
bashment dell’Hiroshima mon amour, dove il noto
Skream e il nostro
De Niro si sono sfidati a colpi (di) bassi, terminando in un pari e patta e dimostrandoci che la scena torinese non ha nulla da invidiare a quella
made in Uk. E dub è stato anche il magnifico live di
Rob Bardini, produttore techno-sabaudo riconosciuto internazionalmente grazie a lavori su Electrolux, Shayan e Plastic City. Un artista da seguire nelle sue evoluzioni future e che, grazie al sound della sua label Eclipsemusic, ha scaldato i cuori freddi dei clubber olandesi al Watt di Rotterdam.
Così si dipana il
Club to Club 2008, passando attraverso il math-tronic degli australiani
Pivot (Warp Records) all’Hiroshima, l’ottimo dj set dell’olandese
2000 and one al Pier dei Murazzi, il sabato pomeriggio alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, tra workshop e live performance targate
Raster Norton, e il rito sabbatico conclusivo al Lingotto, dove il trittico
Parrish,
Magda,
Ellen Allien ha traghettato le diverse migliaia di festanti accorsi verso una memorabile conclusione del festival.
Menzione speciale per
Hugo al Watt di Rotterdam, l’artista dance torinese che ultimamente ha conquistato la fama internazionale grazie al singolo
The Sloop (12mila copie vendute) uscito la scorsa primavera sulla Tuning Spork di Jay Haze. Dopo anni di gavetta, si è conquistato meritatamente un posto al sole nel circuito techno e prossimamente partirà per un tour in Australia, dove lancerà la nuova veste (digitale+vinile) della sua label Tonimusic. Non siamo però concordi con lui sul fatto che non esista una scena elettronica torinese: il suo successo, la qualità degli artisti locali, l’ampia scelta di serate e soprattutto un festival come
Club to Club ci dimostrano esattamente il contrario.
Il nostro pensiero va a
Moritz Von Oswald, artista annunciato in cartellone che però è stato colpito da un brutto aneurisma celebrale:
Hang on Maurizio!