Categorie: Musica

decibel_talenti laterali | Intervista a Claudio Rocchetti

di - 23 Aprile 2004

Ascoltando il tuo lavoro “The Work Called Kitano” si sente la presenza di svariate fonti sonore che creano quasi un percorso d’ascolto che si snoda per tutta la durata del disco. Come componi?
The Work Called Kitano è un lavoro particolare. È una raccolta di brani registrati tra il 2000 e il 2001, in momenti e con modalità molto differenti. Credo che ci sia un filo conduttore abbastanza evidente (la memoria, la malinconia), ma non c’è nessun concetto particolare; è come se fosse una raccolta di canzoni sullo stesso tema. Compongo senza computer, cercando di registrare ed editare strumenti, oggetti, field recordings e quant’altro il più possibile “fuori” dal pc.

Sta per uscire la prima release del progetto 3/4HadBeenEliminated. Vuoi parlarcene?
Il disco dei uscirà a metà aprile per Bowindo, e verrà presentato subito dopo durante il tour della label. 3/4HadBeenEliminated è un gruppo elettroacustico che mette a frutto le diverse personalità (e divergenze) dei suoi componenti (Tricoli, Pilia, Rocchetti e, nella versione live, Rinaldi). È un’esperienza unica, dove ognuno di noi porta le sue peculiarità e le mette in gioco; il metodo scientifico/lisergico di Tricoli si scontra con il drone-folk di Pilia e ciò che ne risulta cozza contro il mio avant-reazionario. Ecco, direi che abbiamo più motivi di scontro che d’incontro, questo fa sì che la risultante sia instabile e particolarmente eccitante… il disco per molti sarà una sorpresa!

Ti interessi anche ad altre forme d’arte oltre il suono?
Sì, diciamo che mi guardo intorno, e tra tutte le arti il cinema è sempre stato molto importante per me, soprattutto quello orientale. Direi che finora ho modellato il tempo dei miei pezzi su quello di alcuni film (per esempio I ragazzi di fengkuei di Hsiao-Hsien), sia per la creazione dello spazio narrativo sia per il vero e proprio discorso musicale nella sua interezza.

Che influenze “esplicite” ci sono nelle tue composizioni?
Non so esattamente quali siano le mie influenze “esplicite”. Mi piacciono realtà che sono in netta contraddizione tra loro, e mi circondo di tutto. Quindi credo di essere influenzato da una tale massa di cose: David Bowie, Ddward Yang, Thomas Bernhard, Hokusai, Acid Mothers Temple, Clint Eastwood, Mircea Elide, Mario Sironi e un’infinità d’altri. Vengo affascinato innanzitutto dagli uomini e solo in seconda battuta dalle opere e dal loro lavoro.

La musica elettronica ed elettroacustica sembra, a detta di molti, in una fase di stallo da un po’ d’anni. Dopo le meraviglie delle macchine e sembra esser giunta ad un punto in cui nulla più stupisce davvero l’ascoltatore. Forse è il ritorno all’analogico, allo strumento suonato (penso al disco di Pilia per esempio) che può dare ancora delle emozioni?
Lo stupore non mi interessa molto e le macchine non mi hanno mai meravigliato. Ci sono cose che suonano datate e altre fresche, interessanti o meno e non perché appartengono ad una categoria o ad un’altra o perché sono suonate o registrate con questo o quello strumento. Per quanto mi riguarda sono attratto dagli strumenti tradizionali, dagli oggetti d’uso comune e dai riproduttori analogici (audiocassette, giradischi, radio…), per una questione prettamente istintiva e nostalgica; perché il manipolare oggetti visibili mi da sicurezza e perché non credo nelle macchine fatte unicamente di energia elettrica. Mi spaventano.

bio
Nato nel 1976 a Bolzano ha militato come chitarrista e bassista in un’infinità di gruppi e formazioni hard-core e noise fino ai diciannove anni. Avvicinatosi al djing (nel collettivo/etichetta Sonic Belligeranza) ora Rocchetti lavora componendo paesaggi sonori con l’aiuto di vinili rari, e polverosi strumenti analogici (vecchie radio, giradischi modificati, grammofoni).

discografia
“PO BOX 52.5 compilation”, Wallace records, 2003
“but speak fair words”, s’agita recordings, 2003
“the work called kitano”, Bar La Muerte, 2003

link correlati
equalradio.com>sito personale di Claudio Rocchetti
bowindorecordings.com >Bowindo records
articoli correlati
decibel ascoltati
superfici sonore
ixem
intervista a Elio Martusciello
intervista a Giuseppe Ielasi
intervista a Sciajno

enrico glerean

decibel – Sound Art e musica elettronica è un progetto editoriale a cura di marco altavilla

[exibart]


Articoli recenti

  • Mostre

La “natura che cura”, al MUSE tra scienza e arte

Fino al 17 novembre 2024 è visitabile The Mountain Touch, una mostra curata da Andrea Lerda e nata da un…

30 Luglio 2024 0:02
  • Mostre

La prima mostra di Aldo Sergio da Tommaso Calabro a Milano

Dopo la personale di Flaminia Veronesi, Aldo Sergio è il secondo artista contemporaneo presentato dalla galleria milanese: la sua mostra…

29 Luglio 2024 18:24
  • Arte contemporanea

Come rinasce una cultura: il progetto di Inuuteq Storch al Padiglione Danimarca

Per il Padiglione Danimarca alla 60ma Biennale di Venezia, Inuuteq Storch apre uno spiraglio sulla cultura kalaallit e sull’occupazione coloniale…

29 Luglio 2024 18:10
  • Mercato

Gli artisti e designer Bugatti sono protagonisti della vendita di Bonhams

Ottimi risultati per la Peter Mullin Collection di Bonhams, a Los Angeles. A partire dai lavori di Carlo, Rembrandt e…

29 Luglio 2024 17:44
  • Beni culturali

Roma, nuove aperture al Vittoriano con il Sommoportico e i Propilei

Dopo gli interventi di ripristino, tornano fruibili al pubblico nuovi spazi del Vittoriano, restituendo l’idea del progetto architettonico originario e…

29 Luglio 2024 17:00
  • Archeologia

Capri, alla Certosa di San Giacomo apre il nuovo Museo Archeologico

Già sede di diverse mostre e progetti di arte contemporanea, la Certosa di San Giacomo, a Capri, ospita il nuovo…

29 Luglio 2024 11:10