Categorie: Musica

decibel_talenti laterali | Intervista a Domenico Sciajno

di - 28 Marzo 2003

L’improvvisazione è una prassi da te ampiamente sviluppata. Come concepisci la registrazione delle tue performance su disco e l’esibizione dal vivo?
Non ho mai registrato musica mia in studio. È una condizione che non mi piace. Allo stesso tempo l’esibizione dal vivo si avvale di elementi che su disco non hanno la stessa efficacia e viceversa. L’ideale per me è stato finora registrare live lunghe sequenze in ambienti acusticamente interessanti e poi usare il mio home studio per la selezione e l’eventuale editing senza alterare il naturale flusso della registrazione originaria.

Quando hai iniziato a lavorare intorno all’idea di utilizzare il live electronics?
Attraverso l’uso del live electronics ho trovato circa 10 anni fa il percorso che mi ha consentito di coniugare la mia esigenza di improvvisare con quella di comporre. La parte di live electronics è per me una vera e propria partitura (scritta con MAX/MSP), una struttura, un’architettura vuota che attende il suono per esprimersi e palesarsi. Ed ecco che il suono è rappresentato dall’improvvisazione che con i suoi elementi contestuali ed imprevedibili può arrivare a mettere in crisi quella struttura fino ad alterarla morfologicamente. L’imprevedibilità e la sorpresa sono per me elementi importantissimi.

Gran parte dei tuoi concerti diventano delle vere e proprie performance interattive attraverso l’uso del suono, di immagini e filmati. Per questo genere di eventi consideri più adeguata la sala da concerto o la galleria d’arte?
Nel momento in cui suoni ed immagini sono diventati riconducibili a serie numeriche alterabili e ‘interferibili’ digitalmente è stato per me naturale abbattere una barriera che mi è da sempre stata scomoda. Riguardo al luogo più adatto non ne faccio una questione strettamente legata allo spazio fisico quanto piuttosto al tipo di pubblico che questi due luoghi possono attirare. La sala da concerto è forse tradizionalmente il luogo più adeguato ma il suo pubblico ha spesso delle aspettative che lo condizionano o addirittura ha bisogno dell’evento ‘rituale’ per recarvisi. Il pubblico delle gallerie è sicuramente più aperto, ricerca più il disorientamento e meno le conferme, al contempo però ha forse meno conoscenza nell’ambito strettamente musicale… Diciamo che anche qui le barriere si dovrebbero abbattere, e mi pare che in qualche modo questo stia succedendo.

Quali sono i tuoi progetti futuri? Se non sbaglio, hai in programma l’uscita di un nuovo cd…
Molti, troppi progetti, se riuscissi a realizzarne la metà sarei già felice: un percorso ipertestuale sulla musica dell’incudine (una antica pratica dei fabbri siciliani), un cd solo realizzato sfruttando le mie recenti ricerche su come fare musica partendo dal buffer vuoto del computer, il nuovo cd in duo con Giuseppe Ielasi, un cd con Gert-jan Prins, una registrazione in duo con Alvin Curran, la realizzazione della mia installazione Espiral… Troppo eh? E dire che ci sarebbero ancora un paio di cosine…

bio
Nato a Torino nel 1965 Domenico Sciajno si diploma in contrabbasso e composizione vocale, strumentale/ acustica ed elettronica presso il Conservatorio Reale de L’Aja in Olanda. Dopo un controverso periodo fatto di diffidenza e fascinazione per le risorse tecnologiche nasce Wooden Chips per contrabbasso e computer. In seguito entra in contatto con sonologi e compositori quali C.Barlowe, M.Barker, J.Ryan e A.Curran. L’integrazione di diverse discipline artistiche gli permette di giungere alla creazione di lavori assai vicini al concetto di performance, dove ricorre anche all’uso coreografico dello spazio scenico ed alla proiezione di videotapes realizzati in gallerie d’arte e spazi dispositivi. Impegnato nella diffusione della sperimentazione artistica ha partecipato ad importanti rassegne ed eventi di musica e arte contemporanea in U.S.A., Olanda, Germania, Francia, Italia, ha fondato l’associazione Antitesi, e collabora con l’etichetta discografica Fringes Recordings.

discografia
…I am surprised while it is actually happening…, AIRS Quartet con C.Alati, G.Ielasi, R.Radaele – Leolab LeoRecords (1997)
Intrio, con F.Martini, R. Radaele -Takla Records (1998)
May 15th, con G.Robair, R.Rinaldi, G.Ielasi – Fringes Recordings (1998)
Broken bridge, solo di contrabbasso acustico – Fringes Recordings (2000)
right after, con G.Ielasi – Erstwhile Recordings (2001)
link correlati
headroom.ws

claudio sichel

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