Categorie: Musica

decibel_talenti laterali | Paolo Piscitelli

di - 17 Aprile 2003

La tua ricerca può essere intesa come ridefinizione e allargamento dell’idea di scultura?
Da un punto di vista linguistico sì, in questo senso mi oriento tra i due nodi enigmatici della scultura: la sua origine e il suo variabile orizzonte. Muovendomi all’interno di questo territorio, utilizzo la processualità temporale nel mio lavoro come punto di vista privilegiato: simile a quello di un osservatore che si nutre di un paesaggio da una imbarcazione fluviale partecipando al farsi del paesaggio stesso lentamente ridefinito dallo scorrere dell’acqua.

E come prende “forma” tutto ciò?
Come dicevo prima è il tipo di percorso che trasforma il valore della “forma”. I fattori ad essa connessi credo e faccio in modo siano autonomi, poiché riferiti ad ambiti che esulano dalla realtà temporale, spaziale e culturale in cui essi si manifestano.

Quale lavoro o circostanza in particolar modo ti ha dato maggior consapevolezza nel portare avanti la t ua ricerca?
Ce ne sono diversi, ma voglio ricordare un lavoro, autoritratto, del ’92, uno dei miei inediti. In quel caso ho trasposto il mio corpo in una serie di teste fissate a sfere disseminandole nello spazio urbano e non, per poi percorrere fisicamente i punti del loro posizionamento, come nel gioco dei 4 cantoni. Questa esperienza, fissata in immagini video e fotografiche, mi è servita successivamente (e retrospettivamente) ad acquisire la consapevolezza che ero e sono io stesso il soggetto/oggetto delle mie opere.

Come è avvenuta in Cores mix1 la traduzione sonora delle azioni delle performance noccioli
In Cores mix1 ho utilizzato per la prima volta il sonoro scaturito dalle performance dei noccioli. In effetti, questa scultura acustica ha in se tutti gli elementi importanti della ricerca affrontata in questi due anni, che credo essersi conclusa nella mostra realizzata da Tucci Russo attraverso l’installazione audio plastica noccioli 2002.

Come si è articolata la mostra?
La mostra si è articolata in diversi eventi, spaziali e temporali, reggendosi sull’illusione di stabilità connaturata al processo di realizzazione delle opere esposte. Una sala è dedicata ai noccioli in una nuova installazione audio plastica, nella seconda sala vi è installato meridiano, un lavoro con complesse strutture d’acciaio che disegnano, con assetto variabile, lo spaesamento spaziale per poi ricomporlo attraverso un omaggio all’impalpabile zona d’ombra. In questa ultima stanza ci sono anche tre nuove sculture in legno, MU, realizzate attraverso una sequenza passiva, secondo la logica dell’assemblatore o della termite, che opera seguendo un disegno a lei stessa sconosciuto.

E l’installazione sonora Volume Rosa presso il Palazzo Reale di Torino?
La scala delle Forbici di Juvarra mi ha subito conquistato, e mi ha suggerito immediatamente una visione intuitiva che ho trasposto nello spazio plastico della scala; l’acustica è ottima e la suggestione creata sovrapponendo all’architettura il suono delle acque della Grotta di Bossea è stata molto efficace. Il suono suggerisce l’architettura naturale che a sua volta ridefinisce temporalmente e spazialmente quella juvarriana.

Che progetti hai in cantiere?
Sto preparando due nuovi lavori per la mostra che si terrà a fine aprile a Bruxelles, alla Galerie Paolo Boselli. Presto potrai vederla.

bio
Paolo Piscitelli è nato nel 1971. Vive e lavora a Torino. Delle sue mostre personali ricordiamo: (2002) “Finiscimi”, Tucci Russo Studio per l’Arte Contemporanea, Torre Pellice (TO); (2001) “Noborder”, a cura di Maria Rita Bentini, Museo d’Arte della Città, S.Maria delle Croci, Ravenna; “Paolo Piscitelli-Simone Mussat Sartor”, a cura di Paolo Boselli, Blu Contemporary Art, Kanal 20, Bruxelles; (2000) “Paolo Piscitelli-Simone Mussat Sartor”, a cura di Elena Volpato, Videoteca GAM Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea, Torino; “Paolo Piscitelli”, a cura di Carlo Fossati, e/static, Torino; (1999) “Paolo Piscitelli”, a cura di Franz Paludetto, Castello di Rivara, Torino. Ha partecipato inoltre a numerose mostre collettive in Italia e all’estero: (2002) “Gemine Muse, Giovani Artisti nei Musei Italiani”, a cura di O. Gambari, Palazzo Reale di Torino; Né carne né pesce, a cura di Ludovico Pratesi, Abitazione Pirri-Valentini, Roma: “Periscopio 2002”, a cura di A. Madesani, P. Campiglio, F. Tedeschi, Galleria Gruppo Credito Valtellinese, Milano; “Artegiovane, da Torino”, a cura di G. Curto, Istituto Italiano di Cultura di Berlino; “Da Dove, critica in opera n.23”,a cura di M. Panzera, galleria comunale d’arte contemporanea, Castel S. Pietro T. (BO); (2001) “Cosa Arcana e Stupenda, Scultura italiana contemporanea” a cura di A. Bellini, Sermoneta (LT); (2000) “Zou”, a cura di Paolo Boselli, The Flying Cow Project, Bruxelles; “Inediti”, a cura diCarlo Fossati, e/static, Torino.
discografia
“Seconda intenzione/volume rosa”, 10’, 1000 ex, 2002 Cane andaluso.
“cores mix1”, 13’, 150 ex, 2001 e/static records

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marco altavilla

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