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ILLUSTRATED SONGS Il manierismo che ci in-canta
Musica
“Born to Die” di Lana Del Rey. Videoclip a regola d’arte. Che, tra scene decadentiste, new dada e duchampiane, offre uno spaccato sulle sale del Castello di Fontainebleau e sui decori dei grandi pittori italiani -
I suoi primi videoclip, “Video Games e Blue Jeans”, esistono solo su YouTube: sono video amatoriali (che raggiungono i 100mila click) costruiti montando spezzoni da film famosi e frammenti televisivi senza un filo conduttore preciso. Le critiche invece sono arrivate da Hipster Runoff, un sito che smaschera tutti i cantanti che appartengono alla scena musicale indie solo per moda. La critica non parte tanto dalle canzoni che Lana ha diffuso, che ricordano Julee Cruise nella colonna sonora di Twin Peaks, ma dal personaggio: una dark lady per finta, che una volta si faceva chiamare Lizzy Grant, non ha delle labbra così eccessive e soprattutto è tutt’altro che indie. Da lì il dubbio che Lana Del Rey in realtà sia solo un progetto spinto dalle major.
Il suo ultimo singolo è “Born To Die”, tratto dall’omonimo album in uscita quest’anno. La canzone, scritta da Lana insieme al suo produttore Justin Parker, si caratterizza per il testo “dolcemente apocalittico” e per le chitarre che ricordano (parlando appunto di citazionismo) John Berry e la colonna sonora di “Via Col Vento”. La canzone si apre con i versi “Piedi non abbandonatemi ora / Portatemi al traguardo / Tutto il mio cuore, si spezza ad ogni passo che faccio”. Secondo la cantante, la canzone è un omaggio al vero amore e un tributo a vivere la vita selvaggiamente, come dimostra anche il verso “Lasciati baciare forte sotto la pioggia battente / ti piacciono le ragazze folli”.
[exibart]