È difficile dare una definizione di Micro-Music, la 67ª edizione del Festival Internazionale di Musica Contemporanea della Biennale di Venezia. È un Festival che racconta tendenze stilistiche e ricerche creative provenienti dalla scena musicale internazionale. I mezzi con cui lo fa sono installazioni, performance dal vivo,produzioni online, numerose prime esibizioni commissionate dalla Biennale Musica e coproduzioni con festival di risonanza internazionale.
Il tema di questa edizione è l’idea di Micro-Music o Micro-Musica, un’esplorazione del suono a livelli microscopici. Come un microscopio è il mezzo per esaminare in dettaglio strutture e fenomeni che sono invisibili ad occhio nudo, così Micro-Music ci permette di scrutare la profondità e la complessità del mondo sonoro digitale. Il suono diventa l’oggetto della serie di eventi che si concluderanno il 29 ottobre, dove il pubblico è invitato a immergersi nella pura percezione acustica, senza distrazioni visive. (qui il programma)
Ecco che i microfoni e i processi di registrazione digitale ci svelano un mondo sonoro nascosto, fatto di nuove dimensioni e sfumature che erano inaccessibili prima dell’era digitale. Questo processo ci consente di esplorare la complessità del suono, mostrando come ogni paesaggio acustico abbia una sua impronta specifica e come l’ascolto possa diventare una lettura del mondo circostante attraverso le rifrazioni articolate e mutevoli dell’ambiente.
Chi sono gli artisti? Provengono da tutto il mondo e sono scultori di forme sonore, creatori di incantesimi acustici, archeologi di suoni scomparsi e ricercatori dell’ineffabile, effimera, transitoria e magica natura del suono, capaci di coinvolgere il pubblico attraverso affreschi musicali.
Le sezioni da esplorare sono sei: Sound Microscopies; Sound Installations/Sound Exhibitions; Stylus Phantasticus-The Sound Diffused by Venetian Organs; Club Micro-Music; Sound Studies; Digital Sound Horizons.
Con Sound Microscopies saranno presentati i primi lavori legati alla complessità e alla diffusione del suono nello spazio acustico commissionate dalla Biennale Musica tra gli altri a Brian Eno, Miller Puckette, Francesca Verunelli, Joanna Bailie e Marcus Schmickler, accanto alla prima italiana di As I Live And Breathe di Morton Subotnick, che festeggia i 60 anni dalla sua prima apparizione alla Biennale Musica nel 1963.
La sezione Sound Installations/Sound Exhibitions presenta invece i lavori sonori installativi e performativi. Sono infatti pensati per spazi specifici della città di Venezia,e commissionati ad artisti di diverse generazioni e tendenze compositive. Andrea Liberovici e Paolo Zavagna presentano Sound Of Venice Number Two, un nuovo progetto di Soundwalk che indaga il paesaggio sonoro veneziano, ispirandosi all’iconografia e ai documenti d’archivio, immaginando una passeggiata acustica nella Venezia contemporanea e nella Venezia scomparsa. Si evocano canzoni da battello, regate storiche, fuochi d’artificio, corride con cani, tori, buoi, cavalli, tipiche del Cinquecento e i suoni della contemporaneità veneziana, il turismo invasivo e rumoroso, le apparizioni fantasmatiche delle grandi navi e gli inaspettati grandi silenzi dei recenti lockdown.
Tania Cortés, compositrice e performer ecuadoregna, selezionata nella Biennale College Musica 2022, ha invece ideato per lo spazio del Teatro del Parco di Mestre, 1195, un’installazione audiovisiva ispirata all’architettura della Basilica di San Marco e alla diffusione del suono nel suo spazio architettonico.
La sezione Club Micro-Music presenta diversi aspetti e tendenze della performance di elettronica live, con concerti concepiti per gli spazi del Teatro alle Tese, con pubblico che può accedere agli eventi in diversi momenti. Performance di elettronica sperimentale saranno affidate ad artisti, sound designer, dj e producer attivi sulla scena mondiale, riconosciuti dal grande pubblico come Lamin Fofana, Jjjjjerome Ellis, Jace Clayton AKA Dj Rupture, Steve Goodman AKA Kode9, Loraine James, Aya, Emme, S280F, Soft Break, Yen Tech, Snufkin, i riconosciuti compositori di soundtracks Nicolas Becker e Robert Aiki Aubrey Lowe, il giovane performer e attivista congolese David Shongo e il mitico collettivo inglese degli Autechre. L’insieme di questi artisti restituisce un panorama estremamente variegato, così da poter esplorare le forme e le espressioni della produzione e diffusione del suono elettronico live.
Wolfgang Mitterer, Kali Malone, John Zorn, Andrea Marcon e Luca Scandali sono i cinque organisti che si esibiranno nella Basilica di San Pietro in Castello, nelle Chiese di San Salvador e San Trovaso e nella Sala dei concerti del Conservatorio Benedetto Marcello. Un’occasione per mettere in luce gli organi creati a Venezia da Gaetano Callido, Pietro Nacchini, Franz Zanin e Jürgen e Hendrik Ahrend, come strumenti ideati per diffondere e amplificare il suono nello spazio architettonico specifico di ogni chiesa e di ogni sala. L’organo quale generatore di flussi sonori, armonie complesse e continuum polifonici sarà il punto di contatto tra la sperimentazione compositiva dei lavori per organo di Claudio Merulo, Andrea Gabrieli, Giovanni Gabrieli e Girolamo Frescobaldi, pubblicati a Venezia e la sperimentazione contemporanea di Wolfgang Mitterer, Kali Malone e John Zorn, compositori e performer che suonano l’organo esasperando le infinite possibilità sonore dello strumento.
In questa sezione l vengono presentati progetti in forma installativa, progetti compositivi online ed eventi in forma di concerto che impiegano nuove tecnologie legate al suono digitale. Attraverso le commissioni ai giovanissimi compositori e ricercatori Jaehoon Choi, Lydia Krifka Dobes, Fabio Machiavelli, Estelle Schorpp, Severin Dornier, Leonie Strecker e Alexis Weaver, oltre al nuovo progetto della esploratrice di nuove forme sonore digitali Brigitta Muntendorf e il progetto del collettivo formato da Guy Ben-Ary e Nathan Thompson, basato su una innovativa produzione del festival Ars Electronica. L’obiettivo della Biennale Musica è quello di realizzare una mappatura dei territori che legano musica e tecnologia, per delineare i nuovi orizzonti compositivi del nostro tempo.
Diverse tavole rotonde, incontri teorici e lecture dei protagonisti del festival con ospiti internazionali danno vita ad un laboratorio continuo di riflessione sul suono digitale e danno la possibilità al pubblico di specialisti, al grande pubblico e al pubblico giovane veneziano di accedere alla scena della ricerca tecnologica legata ai nuovi sistemi di ascolto, diffusione e produzione. Attraverso la partecipazione dei protagonisti del Festival, Brian Eno, Miller Puckette, Brigitta Muntendorf, Robert Henke, Guy Ben-Ary, Nathan Thompson, Morton Subotnick, Steve Goodman, Nicolas Becker e Robert Aiki Aubrey Lowe, si discuterà il presente e il futuro della digitalizzazione e la nuova creatività legata alla ricerca tecnologica.
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