Siamo stati al C2CMLN shared by Gucci, due serate di musica e performance in giro per Milano ed ecco cos’abbiamo visto – ma sopratutto sentito. Per il quinto anno si è riconfermata la collaborazione creativa tra brand e il C2C Festival, nato nel 2002 a Torino. C2C Festival si è sempre impegnato per rappresentare al meglio i cambiamenti e le evoluzioni del panorama artistico contemporaneo. Le scelte di C2C, nel corso degli anni, si sono sempre rivelate in equilibrio tra avanguardia e nuovo pop, rendendolo uno dei più longevi festival italiani. Proprio per questo motivo la collaborazione con Gucci funziona così bene e dura da oltre cinque anni.
Durante la serata del C2CMLN shared by Gucci si sono avvicendati quattro diversi volti dell’avant-pop internazionale: aya, con il suo affascinante universo di suoni, Lyra Pramuk, con il suo folk futurista, l’incredibile DJ Python e yeule, che ha chiuso con il suo psichedelico pop alieno e che, dopo aver fatto uscire il suo secondo album, “Glitch Princess”, è stato uno degli artisti più attesi.
La serata dello scorso 31 marzo è stata infatti la prima occasione per yeule di presentare il suo nuovo progetto musicale. Il lato più interessante di questa artista è sicuramente la sua visione unica su temi quali quelli dell’identità e della tecnologia. La sua è infatti un’idea molto precisa, che coinvolge sia il mondo onirico che una dimensione più oscura.
Se DJ Python è riuscito a inebriare l’atmosfera con la sua rielaborazione del deambow (una sonorità tipica del reggaeton), le vere rivelazioni della serata sono sicuramente state Lyra Pramuk e aya, accomunate dalla volontà di esplorare diversi codici espressivi ed estetici ed entrambe volte a riportare la corporeità e la voce al centro della loro arte.
C2CMLN shared by Gucci si è chiusa il primo aprile all’Apollo con due dj provenienti da due background culturali completamente diversi ma che insieme hanno reso la serata indimenticabile: Daniele Baldelli e Physical Therapy. Baldelli è un dj romagnolo, pionere e precursore assoluto che, da sempre, include nei suoi dj set gli interpreti principali della scena afro e disco in Italia. Dopo Baldelli, Physical Therapy, un dj e producer statunitense, ha portato la sua varietà stilistica internazionale. Il tutto incorniciato da un’ulteriore collaborazione: quella con Disco Diva, un’altra istituzione romagnola nata alla Baia degli Angeli nel 1975. Proprio Disco Diva fu una delle prime in Italia a portare la Disco Music dagli USA, aprendo le porte a una nuova era della Discoteca italiana.
Durante una Milano Art Week che sembrava non finire più, l’esperienza al C2CMLN ci ha regalato un momenti in cui il tempo sembrava fermarsi, dove è stato possibile assistere a un vero e proprio inno alla bellezza aliena, alla psichedelia futuristica e all’avanguardia collettiva che esalta la libertà del corpo. Tutti temi molto cari al mondo dell’arte post-pandemico, che si prepara ad aprire le porte a ogni tipo di interazione con gli altri settori della creatività, riconfermando istituzioni come Gucci e C2C Festival sempre all’avanguardia.
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