La VII edizione di Experimenta ha presentato quest’anno un evento multimediale dedicato alla “generazione dell’mp3”, insieme ad una mostra sulla musica, che qui assume un fascino del tutto particolare, grazie alla suggestione della location, il pittoresco “villaggio dei coni”.
Nell’Aia Piccola, all’aperto, si sono esibiti, coinvolgendo un pubblico eterogeneo: il collettivo dalle produzioni fuoriformato(come la rivistaffwd_mag) e Invernomuto. Musica dal vivo, fatta accovacciandosi in un cubo in vetroresina opaca, dalle dimensioni minime. Protetto da un telo su cui viene proiettata un’analoga performance, David Cossin ha creato invece un gioco di trasparenze, producendo una ritmica asciutta e metallica per un insieme di innegabile suggestione. A seguire, il gruppo pugliese FabriKa con l’intervento di una delicata solista.
Di tutt’altro genere le performance video e live dei Coniglioviola. Sono stati loro la sorpresa della “musica che gira intorno” della serata inaugurale: multiproiezioni sui muri candidi dell’agglomerato urbano del cuore della piazzetta (Andrea/Donatello al microfono addobbato con grembiulino decorato da cangianti cd e Fabrice, mente tecnologica del duo, alla consolle) con un saggio del progetto multimediale Recuperate le vostre radici quadrate.
La mostra al museo del territorio ha un’aria più composta, intima e ben integrata con la permanente raccolta museale di reperti legati al lavoro della terra. Originale la proposta di Michele Giangrande: due paia di scarpe da tango tempestate di aculei in silicone. Interessanti, ma da considerarsi “maturandi” gli altri: la pittura mediata dal digitale di Mirella Carella, l’installazione trasparente di Francesca Stramaglia, la volenterosa installazione di Raffaele Fiorella, il video di Patrizia Piccinni. Coerenti con il tema, i divertenti Giuseppe Teofilo, Domenico
Emergono la fotografia pulita di Gilberto De Beradis, che ferma il controluce del frenetico gesto di una ragazza in discoteca; il puzzle di immagini della mitica Madonna personalizzato dal fan-artista Biagio Vinella; l’ironico video Evidentemente non mi merita di Patrizia Piarulli e quello più trasgressivo dei Corpicrudi, in accoppiata vincente con Francesco Arena. La “sorpresa” è Adriano Persiani, con l’abito circolare come un trullo e lezioso come musica rococò.
Tutta un’altra atmosfera, quella suggerita dai kalashnikof disegnati digitalmente da Silvana Duho sui palazzi distrutti dell’ex Jugoslavia. Accenni all’intima musica dell’immaginazione e della sensualità si ritrovano nella raffinata pittura su mylar del vietnamita Tomas Vu Daniel, mentre colpisce la composta installazione minimal dell’argentino Corrado De Gennaro. Un mix di culture, sia nei simboli arcaici disegnati con la sabbia su un’imponente croce greca, che nell’inedito sonoro di fondo.
ilaria oliva
mostra visitata il 6 agosto 2005
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