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“Dirigere non significa muovere le braccia”. La lezione di Riccardo Muti apre la sua Academy in Fondazione Prada a Milano
Musica
di redazione
«Il lavoro del direttore è il lavoro della “concertazione”, parola che oggi è sparita. Dirigere un’orchestra non significa muovere le braccia. È trasmettere un contenuto ai musicisti che lo devono accogliere e fare proprio. Il direttore non è un clown che si dimena, si rischierebbe di fare il gioco di un pubblico che è sempre più abituato a vedere ma non più a sentire». Parole che sembrano assumere vari significati, con più di una sfumatura politica, quelle espresse da Riccardo Muti oggi, alla Fondazione Prada di Milano, in occasione della presentazione alla stampa delle edizioni 2023 e 2025 della Riccardo Muti Italian Opera Academy, istituita nel 2015 per condividere le proprie conoscenze con i giovani musicisti e accompagnarli nel processo di interpretazione e realizzazione di un’opera. Tra gli intervenuti, anche Miuccia Prada, Direttrice e Presidente di Fondazione Prada, Patrizio Bertelli, Fondatore di Fondazione Prada, Giovanni Andrea Toselli, Presidente e Amministratore Delegato di PwC Italia.
«La collaborazione con Riccardo Muti e la sua Academy afferma la centralità dell’insegnamento e della trasmissione di conoscenze tra le diverse generazioni», ha dichiarato Miuccia Prada. «Siamo convinti infatti che lo studio sia uno dei più efficaci strumenti di crescita artistica e personale. Questo progetto è un’importante opportunità di formazione, sia per i giovani allievi che avranno l’occasione di lavorare a stretto contatto con Riccardo Muti, sia per il pubblico che sarà coinvolto dalla generosità e dalla passione del Maestro e dal suo impegno nel diffondere e rafforzare la cultura musicale».
Dunque, un nuovo allestimento, concepito per gli spazi del Deposito di Fondazione Prada, accoglierà Riccardo Muti che, alla guida dell’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, intraprenderà un progetto di formazione rivolto a giovani direttori d’orchestra e maestri collaboratori al pianoforte, di età compresa tra 18 e 35 anni, selezionati da una commissione attraverso un bando internazionale. Ma al Maestro Muti, una delle figure più influenti della cultura, in Italia e non solo, la parola Academy non piace, «È uno di quegli inglesismi di cui siamo sempre più pieni. A ogni modo non riuscivo a trovare una parola migliore, di fatto è un’accademia. Ma cosa significa insegnare a dirigere? Il direttore intelligente sa che impara dall’orchestra, facendo finta di insegnare».
Nell’ambito di questa iniziativa è avviato anche il PwC Young Program, un progetto formativo rivolto alle scuole superiori e alle università del territorio lombardo, con un particolare focus sui conservatori e le scuole musicali.
Riccardo Muti Italian Opera Academy 2023: si parte dalla Norma alla Fondazione Prada
L’edizione 2023 dell’Academy sarà inaugurata il 18 novembre da una lezione concerto di Riccardo Muti dedicata all’opera Norma. Proseguirà dal 19 al 25 novembre con una serie di prove aperte al pubblico, al pianoforte, con l’orchestra, con i cantanti e il coro, tenute dal Maestro e rivolte ai giovani musicisti. Il progetto si concluderà con due appuntamenti: il 26 novembre sarà la volta della prova finale dei giovani direttori d’orchestra, mentre il 29 novembre si terrà un concerto diretto dal Maestro. L’edizione 2025 dell’Academy sarà invece dedicata al Don Giovanni di Wolfgang Amadeus Mozart.
Ottava delle dieci opere del compositore Vincenzo Bellini, Norma fu rappresentata per la prima volta il 26 dicembre del 1831 al Teatro alla Scala di Milano. Nonostante l’insuccesso del debutto, fin dalla replica successiva l’opera conquistò il pubblico e si affermò come massimo capolavoro del compositore, sintetizzando liricità e drammaticità. L a vicenda raccontata dal libretto di Felice Romani presenta tre nuclei tematici: il motivo della sacerdotessa che infrange i suoi voti per amore, il tema dell’infanticidio, t ratto direttamente dalla tragedia greca e dal personaggio di Medea, e il motivo celtico – barbarico. Composta nel periodo storico che Lorenzo Arruga definisce di “dissolvenza incrociata” tra neo classicismo e romanticismo, Norma è un’opera il cui linguaggio è soprattutto legato al canto, a cui Bellini affida la rappresentazione della «Natura dell’uomo in balia delle passioni» comunicata «Per mezzo dell’armonia».
A proposito di armonia, «C’è un’altra cosa che chiedo ai direttori, di parlare la lingua italiana», ha aggiunto Muti. «Se non parli la lingua italiana non potrai dirigere un’opera italiana. La nota cade verticale sulla parola, bisogna dare a ogni parola e a ogni nota la sua profondità»