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Non è certo passabile sotto l’etichetta di arte disfunzionale, quella di Andrea Branzi (Firenze 1938), architetto e designer approdato alla galleria Al Blu di Prussia con il ciclo “Opere recenti”. Disfunzione è ciò che di anomalo accade dentro un apparato che, altrimenti, funzionerebbe senza intoppi. Altro è, invece, il ragionare di questo artista – purché si decida di affibbiargli un ruolo – le cui risoluzioni pratiche sembrano il frutto di un teorico rimuginare sulle cose e sulla loro funzione. È sicuramente una questione a cui inevitabilmente giunge chi ha a che fare con la creazione di oggetti d’uso, questa relativa alla funzionalità delle cose e alla logicità di una costruzione. Normalmente la questione è affrontata dallo stesso Branzi che, forse più di altri, appare reattivo a certi suggerimenti, più teorici che pratici, che l’arte tout court è portata a dare.
Branzi, fondatore del collettivo Archizoom Associati (1964-1974) e tra i principali esponenti del design neomoderno, tenta di superare l’idea asfittica di oggetto quale comunemente si è abituati a pensare, secondo l’ovvio assunto che ciò che si maneggia debba essere utilizzabile, fruibile al bisogno. Più significativamente sarà il bisogno a formarsi sull’oggetto, laddove questo abbia la forza e le potenzialità estetiche, necessariamente estetiche, di imporsi. Talvolta il bisogno è addirittura escluso, messo da parte in questo ragionare che sta prima degli oggetti, che li porta fuori dai contesti, in una sorta di spazio espositivo senza misure e senza vincoli di dimensioni.
È da questo presupposto, da un tentato salto verso una maggiore vaghezza di intenti, che vengono fuori i pannelli d’uso di FLAT, che l’artista colloca in una condizione ibrida, tra il quadro dipinto e la consolle. Descrivibili come mensole, piccole nicchie che si configurano come oggetti di arredo, in realtà esse hanno l’aspetto dell’opera d’arte, dove la funzione estetica, non necessariamente di abbellimento, prevale su tutte le altre. I pannelli sono applicati alle pareti che ne suggeriscono un uso, che tuttavia non è vincolante e che può modificarsi, farsi altro. Lo stesso accade per le opere di Maquette-Domus, pitture tridimensionali che, ancora una volta, fanno arredo e la cui denominazione, riconducendo a uno spazio abitabile, risulta decisamente restrittiva e settoriale. L’intento resta tuttavia chiaro, puntuale e decisamente riuscito.
Elvira Buonocore
mostra visitata il 22 Febbraio
Dal 17 febbraio al 7 aprile 2016
Andrea Branzi, Opere Recenti
Al Blu di Prussia
Via Gaetano Filangeri, 42 – 80121 Napoli
Orari: dal martedì al venerdì, dalle 17 alle 20; sabato, dalle 10.30 alle 13 e dalle 17 alle 20
Info: 081409446 – info@albludiprussia.com