Le delicate impressioni che “How far is far?” affida allo spettatore alludono, a partire dalle microstorie, a temi di attualità e complessità che vanno dalla migrazione all’incontro tra culture, fino alla situazione politica internazionale. La mostra personale di Hamza Halloubi, a cura di Alessandra Troncone, è l’esito di un percorso artistico di ampio respiro, del quale la curatrice ha potuto seguire gli sviluppi già precedentemente, durante uno studio visit ad Amsterdam. L’artista, nato a Tangeri e brussellese di adozione, è stato in residenza a Casa Morra, nuovo spazio espositivo della Fondazione Morra e in cui sono ospitati gli artisti di passaggio in città, contesto dal quale ha potuto approfondire ulteriormente i temi dell’attraversamento di spazi geopolitici e sentimentali, utilizzando le potenzialità espressive del video. La personale, interamente orientata dall’idea di movimento, si articola in quattro video-installazioni, composte a partire da brani di vissuto incentrati sull’idea della distanza e sulle sollecitazioni della cronaca.
Hamza Halloubi, To Leave, 2011, video still. Courtesy l’artista
La commistione di luoghi e tempi è armonizzata con una leggerezza che di rado si riscontra in opere dal profilo socio-politico così accentuato. Nel video girato a Tangeri, To Leave, del 2011, lo spettatore assume il punto di vista dell’artista, mentre si allontana dal fratello. Quest’ultimo incarna non solo l’intimità familiare ma anche l’intero paese dal quale Halloubi ha scelto di separarsi, restituendo il presagio di una dolce nostalgia alla quale subentra rapidamente la consapevolezza per i cambiamenti che hanno modificato la situazione del Marocco in questi anni.
L’opera, caratterizzata da una costante tensione verso il futuro, con le sue novità e le speranze tradite, tanto per chi va, quanto per chi resta, convive con Letter to Aura, dello stesso anno, una ripresa a camera fissa di muro marocchino, colto nelle sue variazioni di luce fino all’evanescenza. La voce dell’artista ci invita al viaggio, quello dei migranti spesso privati della propria identità, costretti all’esilio e rifiutati dagli Stati nei quali cercano rifugio.
Tra l’andare e il restare che caratterizza i due lavori, l’artista ha scelto di esporre due video di scalinate cittadine, segno dell’attraversamento di persone e oggetti, di merci e culture. In uno dei due video, Napoli fa la sua apparizione quasi come un cameo, mentre l’altra scalinata ritrae Bruxelles, percorsa da una giovane donna che, per Hamza Halloubi, «appare in uno spazio pubblico, non è più un corpo sensuale che si concede allo sguardo ma un’affermazione, una presenza politica sociale nella sfera pubblica».
Luciana Berti
mostra visitata il 5 luglio
Dal 5 luglio al 30 luglio 2017
Hamza Halloubi, How far is far?
Museo Hermann Nitsch
Vico Lungo Pontecorvo 29/d – Napoli
Orari: da lunedì al venerdì, dalle 10.30 alle 18.30, il sabato dalle 10.30 alle 13.30
Info: info@fondazionemorra.org