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Raccordare per segni sospesi e tracce di materia trasparente, sinteticamente liquida e avvolgente, con un vivo interesse per la carta, sentita come mezzo più congeniale di espressione artistica, dapprima rivelata con un rigore degnamente geometrico-costruttivo, in una forma analitica logico razionale alla ricerca della luce e, ora, negli ultimi lavori, indagata in una espressione più libera che si concreta con qualche segno minimo, inciso a rilievo sulla carta trasparente, definendosi provvisoriamente dentro i toni velati e i gesti acquerellati di una materia decisamente insostanziale e precaria. Con un segno velato appena percepibile, Paolo Gubinelli ci racconta il libero moto della coscienza, in una interpretazione tutta lirica che fa affidamento alla poesia e all’intima immaterialità di umori trascorrenti. Già nel 2002, Bruno Corà descriveva queste progressioni analitiche con l’autenticità e la costante tensione a trascrivere vere e proprie partiture di luce, nella consapevolezza di una realtà quasi impossibile. Una impalpabile e insolita geometria alla ricerca della luminosità, giocata sul filo sottile e anonimo del segno e sul tratto cromatico, con una variazione di umori in continua strutturazione nella necessità della ricerca e nella sua consistenza mentale del nostro mondo interiore.
Paolo Gubinelli, Trasparenze
L’attività artistica di Paolo Gubinelli si innesta precisamente in questo particolare versante di ricerca fatto di esperienze e di sperimentazioni in cui l’acquerello, unitamente alla carta, è l’assoluto protagonista. Gubinelli sa come condurre i suoi segni, fino al suo limite della concretizzazione, per poi abbandonarli nel vuoto anemico e profondo del suo spazio testimoniale, in quel bianco puro e inoggettivo del foglio che diventa proscenio e bisogno urgente di purificare la materia, un bianco assoluto che riemerge sempre per divenire luce, apparizione e diaframma del vivere. Nelle ultime opere qui a Napoli, il segno inciso, diventa davvero l’unico strumento per scandagliare l’esistenza. Tracce minime, sospese di un insolito procedere a rilevare da una materia greve una sofferta e decantata purificazione giocata insistentemente sulla luce e sul filo teso della meditazione tra coscienza e aspirazione. Un’insolita e impalpabile geometria dell’anima raccordata per lacerti in divenire che fa apparire e nel contempo dissolve la materia per collocarsi nei meandri oscuri della mente, nell’angolo più nascosto e intimo dell’anima, in una sorta di trascorrente densità rarefatta di umori in cui possa finalmente incarnarsi l’esistenza ormai ridotta a un fragile affiorare del pensiero nella più inconsistente e precaria incoscienza dell’agire.
Sandro Bongiani
Mostra visitata il 9 febbraio 2019
Dal 23 febbraio al 9 marzo 2019
Paolo Gubinelli, Trasparenze
Lineadarte Officina Creativa
Via S. Paolo ai tribunali, 31 Napoli
Orari: lunedi – venerdi, 16.30 -19.00.
Info: lineadarte@gmail.com