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Fino al 1.VI.2003 Tutta l’opera del Caravaggio, una mostra impossibile Napoli, Castel Sant’Elmo
napoli
Dodicimila visitatori a dieci giorni dall’apertura di una mostra su l’opera di Caravaggio. Ma per esporre l'opera omnia del grande pittore è difficile avere i prestiti, le assicurazioni costano care e i trasporti ancor di più. A Napoli, dove sennò, hanno trovato comunque il sistema...
Tutta l’opera del Caravaggio, una mostra impossibile espone sessantaquattro riproduzioni di dipinti certi dell’artista e quattro attribuzioni, tutte a colori e a grandezza reale, realizzate con procedimenti digitali. Con questa mostra parte il progetto Un’idea per la Campania, che si propone di diffondere il patrimonio culturale campano in Europa e nel mondo. Multimedialità integrata che prevede la creazione di un portale internet con la storia della regione dal 1700 ad oggi, una biblioteca multimediale, un archivio digitale di decine di migliaia di opere e un sistema museale che vede il museo come mezzo di comunicazione di massa. Un laboratorio di sperimentazione promosso dal Centro di produzione RAI di Napoli e accolto favorevolmente dalla Regione Campania.
Per il momento ha suscitato opinioni contrastanti questa esposizione in corso a Castel S. Elmo. Perché? L’intento dei promotori è duplice: da un lato ritengono che la tutela e la valorizzazione del patrimonio artistico e culturale non debbano essere rivolte solo all’opera in quanto tale, ma anche alla sua riproduzione, in questo modo riconoscono l’indiscusso valore della fotografia. Dall’altro lato sostengono che le mostre impossibili possano risolvere i problemi dei prestiti e dei costi di assicurazione che sono spesso la causa della mancata offerta di grandi eventi da parte degli enti museali . Questa seconda motivazione è oggetto di discussione perché si corre il rischio di perdere il rapporto diretto con le opere originali. Conoscere un’opera non significa solo vederla perché gli eventi ad essa collegati, quali collocazioni e prestiti, sono parte fondamentale della sua storia. Una mostra di riproduzioni può rivolersi ad un pubblico di massa, e questa visione rientra negli intenti dei promotori del progetto, ma è più importante sapere che Caravaggio ha realizzato 64 dipinti o che alcuni di questi sono custoditi nei musei di Napoli?
Allo stesso modo, ipotizzare di diffondere la cultura campana all’estero proponendo a fasce di popolazione abitualmente estranee al circuito delle grandi mostre e dei viaggi internazionali le riproduzioni del nostro patrimonio, può essere intesa come operazione massificante che, non crediamo possa eguagliare la visione di un’opera dal vero.
Il progetto ha tuttavia un merito, e la mostra in corso ne è testimone, perché le tecniche di riproduzione digitale ad alta definizione permettono di cogliere dettagli di solito inaccessibili. Indubbiamente un aiuto prezioso per gli studiosi, le opere infatti sono presentate su diapositive, retroilluminate con luce diffusa, senza cornice. L’illuminazione crea un effetto radiografico che fa emergere eventuali ripensamenti, cancellazioni che normalmente in una mostra “reale” sono impercettibili. Una operazione culturale positiva? Negativa? E rivolta a chi?
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manuela esposito
mostra visitata il 5 aprile 2003
Tutta l’opera del Caravaggio, una mostra impossibile
Dal 5 aprile al 1 giugno 2003
Castel Sant’Elmo, via Tito Angelini 20 (Vomero)
Informazioni: tel. 848800288 (attivo dall’apertura della mostra)
aperto dalle 8.30 alle 19.30 la biglietteria chiude un’ora prima
chiuso il lunedì, 1 gennaio, 25 dicembre
biglietti intero: 1,00 euro (modifiche con mostre in corso) Biglietto mostra 2 euro
gratuito: per i cittadini dell’UE sotto i 18 e sopra i 65 anni e per i visitatori muniti del biglietto del Museo e della Certosa di San Martino
visita didattica per gruppi :80,00 euro in italiano 100,00 euro in inglese, francese, tedesco o durata 2 ore. Servizi informazioni, guardaroba, libreria, didattica.
[exibart]
in quanto autore e curatore della “mostra impossibile” del Caravaggio non posso non rallegrarmi dell’affluenza di pubblico (dovuta soprattutto ad un efficace passaparola) ma anche della discussione che si sta sviluppando sul tema della riproducibilità digitale dell’opera d’arte. Per questo motivo vi prego di considerarmi a disposizione per un eventuale dibattito on line su questo tema e sugli sviluppi intrinseci alla “mostra impossibile” del Caravaggio che presto diventerà itinerante.
Cordiali saluti, Renato Parascandolo
Voi organizzatori
della mostra, che avete speso miliardi, dico miliardi,
siete contenti dell’afflusso del pubblico intervenuto per un efficace passaparola?
Ma dove siamo?
Nel paese di Bengodi?
Cara Maya, in verità da quel che mi risulta i miliardi li spenderanno e comunque credo che il Prof. Parascandolo volesse scherzare quando ha scritto efficace passaparola, che è evidente andava tra virgolette.Sono certa che concorderà con noi al riguardo.
In relazione al dibattito che lo stesso curatore/autore ha proposto ad oggi non ho letto commenti, eppure sarebbe stato interessante il parere dell’attenta community di exibart..
è vero !|l’affluenza di pubblico è stat grandiosa,a tratti anche un pò pressante,come durante la mia visita nel giorno di pasquetta!odio le mostre visitate ciarlando,bambini che si rincorrono tra le istallazioni,gente alle prese con l’ansia da cultura!per il resto vedere dei quadri non sulla tela originaria è stato “particolare” ma alla fine l’interesse per questo maestro della luce ha preso il posto dello scetticismo.
napoli intende continuare su questa strada….?!è ancora in salita ma vale la pena perseverare
sicuramente è giusto portare fuori dalla mostra la polemica…è giusto far sapere che si sta formando questa banca dati di immagini, ma la polemica sulla riproducibilità tecnica di cui accenni nell’articolo penso che W.Benjamin abbia dato dato le basi per una risposta sostanziosa. Un po’ meno pretendere l’attenzione..
La questione per me è un’altra…la tecnica qui usata richiede un’onesta integra nel trasporre i colori. Quanti storici dell’arte hanno basato le proprie teorie su fotografie? che poi si è scoperto che non rispettavano a pieno l’opera?
Qui la tecnica è sopraffina si traspontano tutte le sfumature, ma se l’operatore apporta “un ritocco” (virgoletto perchè è un termine fotografico puro) non si vedrà mai…e si tradisce l’opera! E allora si torna punto e daccapo…
Se può avere la certezza della fedeltà dell’opera, gli applicativi didattici possono essere una giusta conseguenza!
La mostra è spenta…pochi capiscono che è una mostra di fotografia, non di Caravaggio..
…mah non so come esprimersmi di fronte a questa esibizione, ho un conflitto di idee a riguardo…
mi sa che seconda stella a destra questo è il cammino o è il curatore della mostra o qualcuno molto vicino alui..leggete l’intervista sul sito dell’università degli studi di napoli…