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Nel lontano 1977 il Palazzo Reale di Napoli ospitò una mostra antologica dell’artista che all’epoca destò molto interesse benché la maggior parte delle sue opere non erano esposte.
L’artista morì nel 1982 nella sua casa ai Camaldoli a Napoli, si formò a Firenze e fu attivo a Milano, Venezia e Roma. Si espresse in un ampio arco temporale che va dal 1920 al 1970. A Napoli insegnò all’Accademia delle Belle Arti e in città fu portatore dello spirito delle grandi avanguardie europee senza però mai cedere alla dimensione localistica né alla piacevolezza, al mercato, all’oleografia. L’artista giunse a Napoli nel 1929, ma il suo arrivo non suscitò molto entusiasmo nell’ambiente accademico, chiuso a quel tempo a qualsiasi spinta di rinnovamento. La diffidenza però portò a dare maggior evidenza al valore didattico della sua azione. L’artista attribuiva un significato particolare alla trasmissione dei valori della cultura. Esercitò una funzione trainante per diverse generazioni di giovani che derivava da una costante disponibilità alla ricerca. Di Notte hanno scritto quasi tutti i maggiori critici del Novecento, da Ometti a Longhi. Le sue opere sono esposte nella Galleria Nazionale d’Arte Moderna e in Gallerie Civiche quali quelle di: Milano, Brescia, Firenze (Uffizi- Palazzo Pitti), Bologna e Cagliari. Il suo archivio fu acquisito dalla Fondazione Primo Conti di Fiesole. Una donazione dell’artista è il Museo Civico Emilio Notte di Ceglie Messapica, la cittadina pugliese dove nacque. La mostra in corso raccoglie circa settanta opere su carta, provenienti da varie collezioni italiane datate tra il 1913 ed il 1971. Disegni, pastelli e tempere tracciano il profilo di un artista che dominò diversi linguaggi, pur conservando sempre una sua connotazione ben definita. Esposta a Palazzo Reale una rara xilografia del 1913 coeva dei capolavori dell’espressionismo tedesco. Ma di particolare richiamo è la serie dei Disegni sotto le bombe, eseguiti dall’artista a Napoli tra il 1941 ed il 1944 in un rifugio antiaereo del rione Materdei. In questi diciotto fogli eseguiti con la matita grassa, l’artista ha un segno sempre snervato attraverso il quale si percepisce lo stato d’animo dell’autore, protagonista dell’incognita che grava sulle ore e di una condizione che tutti nel sotterraneo vivono.
Il Catalogo edito da Electa Napoli con testo critico di Marzio Pinottini, storico dell’arte contemporanea e docente di Estetica all’Università di Torino.
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Intervista a G. Crispolti curatore della mostra:Futurismo 1904-1944
Manuela Esposito
Emilio Notte dal Futurismo agli anni Settanta
Napoli, Palazzo Reale, Piazza del Plebiscito
Ingresso: tutti i giorni dalle 9 alle 19; mercoledì chiuso.
Info: 0817944021
Catalogo: Electa Napoli
Ufficio Stampa Electa Napoli: Stefania Milano e Giovanna Massa tel. 081.7614682 press@ena.it
[exibart]
Interessante la vita di Notte, ma si potrebbe sapere anche qualcosa sulla mostra?
Vuoi saperne di più sulla mostra? Beh una bella passeggiata a Napoli?
Chiedevo informazioni in più nel pezzo proprio perchè sono stata a Napoli a vedere la mostra
Ti è piaciuta la mostra?
Informazioni di che tipo?
Vorrei esserti di aiuto, ma ho bisogno di capire cosa ti interessa. ciao manu
E a lei è piaciuta la mostra? Non riesco a capirlo. Il suo pezzo non suscita emozioni e interesse. Se fossi un lettore di Exibart, non andrei a Palazzo Reale dopo aver letto questo articolo. Si parla dell’esposizione soltanto nelle ultime righe. Il resto è un saggio cattedrattico sulla vita di Notte. Vuole sapere cosa mi interessa? Bene. Mi parli piu’ dettagliatamente del ciclo “Disegni sotto le bombe”, tanto per iniziare. Il suo parere, per cortesia. Non duecento battute scopiazzate dal catalogo. Ci vuole cuore e fantasia per recensire. L’ho letto su questo sito un po’ di tempo fa.
a me l’articolo risulta prossimo alla perfezione.
se fossi un lettore di exibart, dice sere…
e chi sei???? Dovreste smetterla tutti di fare i professori o di usare lo spazio dei commenti per ripicche personali.
Nessun sito dà la possibilità di commentare senza filtri e come al solito, la gente non sa autoregolarsi..forse è per questo che siamo uno dei paesi con più leggi al mondo….
Ho scritto se fossi un lettore di Exibart perchè sono piombata su questo sito proprio per leggere la recensione. Mi è stata segnalata da una conoscente. Non conoscevo prima d’ora questo spazio web. Ho letto l’articolo. Non m’è piaciuta. E l’ho detto. Magari per uno che non è andato alla mostra è un bel pezzo. Per me no. Non conosco nemmeno la signora Esposito.
Siamo in italia, la gente è per natura profittatrice, idiota, disonesta. La gente porta innanzi l’interesse personale al vantaggio collettivo. I vari forum di internet riflettono la nostra società, ecco perché prospera la figura del moderatore.
La mamma dei coglioni è sempre incinta
Comunque basta scrivere sul sito: “sono accettati commenti idioti solo di gente che conosciamo” per non ricevere più quelli di un utente che vuole dire la sua. Le regole della netiquette mi hanno imposto di leggermi qualche commento prima di inserire il mio. Non capisco quindi perchè solo io debba essere attaccata. Strano sito! Scusate aspetterò di leggere la recensione altrove per avere più notizie.
Ma lunedì non avevate detto che filtravate i commenti? Avete già cambiato idea? Ehehe! Confusi? O felici?
La gente antepone il proprio interesse personale al vantaggio collettivo; è proprio così… mi fa piacere di non essere l’unico a pensarlo.
Credo che sarebbe meglio fare il contrario: cioè lavorare per il bene della collettività, lasciando da parte le proprie ambizioni personali.
In sintesi: collaborare in amicizia e armonia, o almeno provarci: ah… che parole stupidamente sentimentali, vero?
No… è lo stronzo che vince… sempre…
Così va il mondo.
Cara Serena,
proprio perchè sei nuova di questo spazio web comprendo quanto hai scritto, ma permettimi di dirti che sei in errore.
Non certo perchè hai espresso un’opinione fuori dal coro, in questo credo di essere un antesignano ed ho ricevuto qui più insulti, attacchi e critiche io che un birillo al Luna Park.
Penso tu sia in errore se dici che in questo commentario non si possono esprimere liberamente i propri pensieri.
Prenditi un pochino di tempo e scorri indietro questo commentario anche solo di qualche pagina;
Ti accorgerai come questo sito sia invece l’apoteosi della libertà di espressione.
Qui la censura non esiste e, come immagino saprai, questo produce effetti pregevoli quanto disgustosi.
Vi è spazio per tutti, e anche gli idioti non mancano, conosciuti o non conosciuti.
Non allargare le fila per favore.
Ciao, Biz.
Devono essere gli effetti della Luna Nuova: ciclicamente accade, ed anche oggi è accaduto:
Sono assolutamente d’accordo con Janaz.
Il pregio di questo articolo e, conseguentemente, della sua autrice, è quello di avere utilizzato un’ammirevole dose di intelligenza per scriverlo.
Mi rendo conto che non per tutti è familiare questa parola, ma nessuno è perfetto.
Nella mia abissale ignoranza non conoscevo Emilio Notte, e capire qualcosa di lui mi ha aiutato molto più che ascoltare cosa qualcun altro avrebbe capito della sua opera.
Ringrazio la Signora Esposito che questa volta vedo benissimo assisa su una cattedra.
Non tutti lo sanno fare.
Ciao, Biz.
biz, hai scritto davvero tu questi commenti? ti piace questo articolo scopiazzato!?! incredibile!
E’ proprio perchè ho letto il commentario che mi sono permessa di scrivere un mio parere. L’ho anche detto due volte che mi sono letta il libro degli ospiti prima di scrivere, signor Biz. Comunque rimango della mia idea sull’articolo. Si poteva fare di meglio, soprattutto con il catalogo dell’Electa a disposizione.
Cara Serena, o, se preferisci, cara Genny,
non posso che essere compiaciuto del fatto che resti della tua idea, questo ti fa onore.
Ma lo dici postulando un’ovvietà: “si poteva fare di meglio”.
Si può sempre fare di meglio! soprattutto quando alcuni si sbracciano per abituarci al peggio.
Al Sig/Sig.ra Rete dico che non ha colto l’intelligenza dell’intenzione, ovvero del risultato, profusi da Manuela Esposito.
Scopiazzare?
Avrebbe potuto stupirci con effetti speciali, e invece ha parlato della storia personale dell’artista.
Ora, per quanto in Italia siamo abituati che ognuno racconta la propria verità, mi pare che quando si parla della biografia di qualcuno necessariamente gli scritti si assomigliano.
La vita di una persona è UNA.
E’ idiota pensare che Manuela Esposito si potesse inventare qualcosa.
Per quanto cattedratica, non credo sia ancora espressione della Santa Trinità.
Ciao, Biz.
Ho letto l’articolo con interesse,e sono rimasta colpita dal modo in cui é stato scritto,era semplice,sintetico,ma allo stesso tempo é riuscito a dare un’immagine precisa dell’autore e delle sue opere,facendo venire a me che sono assolutamente digiuna d’arte la voglia di vedere questa mostra …
Ho ritrovato per caso quest’articolo e colgo l’occasione per farti sapere che non sono assolutamente altri che Serena! Se la o il Genny che citi fosse del mio stesso parere e scriverebbe come me, non posso altro che pensare che è una persona intelligente. Piuttosto dubiterei di Rosa che potrebbe essere la redattrice stessa.
Che bello leggere dopo tanti giorni ancora commenti ad un mio articolo. Cara Serena non ho bisogno di nascondermi o di usare altri nomi… lei conosceva Emilio Notte prima del mio articolo? Buona Pasqua