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Dal 4 marzo 2013, Città della scienza, a Bagnoli, è un ammasso di macerie e cenere che separa via Coroglio e il mare. Narrazione e cronaca parlano due linguaggi diversi ma la realtà delle cose, inevitabilmente, spinge i due ambiti al confronto serrato. Raffaela Mariniello è entrata in ciò che resta del grande complesso e, tra corridoi silenziosi e porte scardinate, ha fotografato le tracce di una poesia atroce. Still in life si esprime con immagini forti e simboli diretti, come è abitudine della fotografa. Nella sottotraccia della mostra si agitano due tendenze non pacificate, in conflitto per far emergere, da una parte, l’immagine estetica, il piacere della composizione seducente, dall’altra, la responsabilità della partecipazione sociale. La fotografia è il medium adatto al racconto di una storia brutale, un meccanismo di perfetta riproduzione che Mariniello ha voluto disinnescare, inserendovi una personale traccia disarmonica.
Adesso, i resti di Città della Scienza sono immobili, il fuoco ha bloccato le scene in istantanee surreali, come in una «moderna Pompei». «Ero curiosa di vedere quel luogo, sentirlo sulla pelle», ha affermato Mariniello. Una selezione più ampia di immagini confluirà in una collettiva al MADRE, insieme ai lavori di Antonio Biasiucci, Fabio Donato e Mimmo Jodice, invitati, dalla Fondazione IDIS-Città della Scienza, a documentare lo stato del luogo.
La fotografia di Mariniello è un occhio impietoso, scova gli anfratti creati dalla sovrapposizione oscena dei materiali, si spalanca sulla catastrofe, si insinua nelle strutture abbandonate che tentano di trattenere l’ultima pretesa di vita.
Nello Studio Trisorio, allora, è stata portata una materia ancora pulsante. L’artista ha sottolineato la necessità di utilizzare mezzi espressivi inconsueti, per un fotografo puro.
A raccogliere ed esplicitare le suggestioni delle opere esposte, è un video, realizzato con Giacomo Fabbrocino, della Scuola di cinema Pigrecoemme. Il percorso visivo indugia sui particolari, mentre i rumori ambientali incalzano. Il fuoco ha reso visibile l’anima degli oggetti, le cose non sono più riconoscibili come strumenti distinti e atti a un compito, ma formano un unico groviglio artificiale e inutile.
Tra immagini e materiali, è un viaggio in un tempo aurorale, alla scoperta di quella forza primitiva e oscura che procede parallela all’umanità, distruggendo ogni logica.
mario francesco simeone
mostra visitata il 24 aprile 2014
Dal 7 marzo 2014 al 10 maggio.
Raffaela Mariniello – Still in life
Studio Trisorio
Riviera Di Chiaia 215, 80121, Napoli
Orari: Lunedì al Venerdì: 10.00 -13.30 e 16.00 – 19.30 Sabato: 10.00 – 13.30