Serve un grande coraggio, per spingersi fino al punto di vagare per il mondo, per prendere tutte le cose e andare. È una scelta, una maniera ardimentosa di vivere, questa di Alessandro Zanoni (Cremona, 1970), fotografo e designer, formatosi a contatto con la cultura asiatica, da cui sembra fatalmente rapito e i cui itinerari solitari si sono intrecciati con quelli della Galleria PrimoPiano di Napoli. Attratto dalle architetture più desolate, dai paesaggi in cui le presenze abitative sono soltanto un trascorso, l’artista imposta il suo obiettivo su ciò che resta, sulle forme che si vedono sotto uno strato fitto di polvere che mai si assopisce. “Dust never sleeps” è il titolo puntuale della sua personale, a cura di Antonio Maiorino Marrazzo, instancabile gallerista e curatore, fondatore, insieme a Massimo Pastore, della galleria che ospita la mostra.
PrimoPiano riserva una grande attenzione a certa produzione paesaggistica di forte impatto visivo, dove l’estensione della veduta cattura la nostra immaginazione, mentre frughiamo tra i dettagli, spingendoci quasi a un contatto diretto con la carta fotografica.
I paesaggi sono quelli di una Shanghai catturata nel suo momento di debolezza, in una fase che è chiaramente transitoria ma paradossale, dove l’illogicità dell’assenza è documentata dagli scatti impietosi di Zanoni. Il cielo colpisce la sua attenzione, una assoluta luce bianca che illumina senza tregua, avvolgendo le cose, bloccandole come dentro una viscosità da reparto ospedaliero. Nulla che sia visibile accade.
Si distrugge così l’immagine ideale della metropoli, quella che comunemente si associa alla frenesia, al frettoloso affaccendarsi quotidiano che fa rumore, generando la caotica vita a cui siamo pacificamente abituati. Figure umane raramente si mostrano, venendo fuori dalla polvere, senza riuscire a colmare una sorta di vuoto, come una fievole tristezza che si espande, stratificandosi con il tempo.
Shanghai si ricostruisce sotto i nostri occhi, attraversa un cambiamento che, in corso d’opera, si produce nei cantieri, nelle immense strade di desolazione e calcinacci. È un cambiamento che forse produrrà ricchezza, che porterà un piacevole benessere nelle vite di quei silenziosi abitanti, quasi fantasmi, eppure questa malinconica sensazione ancora si sente, è in tutte le cose, frammentata ma presente.
Elvira Buonocore
Mostra visitata venerdì 6 maggio 2016
Dal 6 maggio al 10 giugno 2016
Alessandro Zanoni, Dust never sleeps
Galleria PrimoPiano
Via Foria 118 – 80137, Napoli
Orari: martedì, mercoledì, giovedì, dalle 16 alle 20