La galleria è sprofondata nella semioscurità. Le uniche fonti luminose sono i lavori in mostra: una videoproiezione e sei monitors LCD. Disposti lungo le pareti di un corridoio lungo e stretto segnano un percorso fisico, psicologico, proiettivo. Completano l’installazione dieci manichini in gommapiuma, a grandezza naturale, ammucchiati sul pavimento che intralciano il cammino.
Da sempre gli allestimenti di Brigata Es, alias Aldo Elefante, giocano sulla combinazione di sorpresa, curiosità, spiazzamento. Riprendendo il titolo del film di fantascienza di Don Sigel del 1956 (Invasion of the body snachers), la mostra personale Invasion of the body artist si pone come riflessione sul tema del corpo.
Nei sei piccoli schermi laterali, disposti uno di fronte all’altro, le inquadrature hanno come unico soggetto bocche ammiccanti, in primissimo piano, ingigantite. Ad uno sguardo fugace potrebbe sembrare un’indagine sul potere della seduzione e sui cliché attribuiti al corpo quale oggetto del desiderio. In realtà il progetto audiovisivo riflette sull’uso consumistico del corpo operato dalla comunicazione mass-mediatica e pubblicitaria. Immagini dall’appeal accattivante che, con ironia ed efficacia visiva, mettono in discussione l’ossessiva diffusione del corpo in tutti gli aspetti della realtà.
Il corpo ostentato, stereotipato, osservato con morbosità voyeuristica, messo in scena come oggetto-feticcio, è anche il protagonista della complessa videoinstallazione. Sullo sfondo della galleria, una grande proiezione in animazione tridimensionale mostra figure simili a creature aliene che avanzano minacciose, senza sosta, con un marciare lento e ritmato. Il volto di questi personaggi virtuali è quello dell’artista. Utilizzando il corpo come pura immagine, diversamente da quando veniva fatto negli anni della body art, l’artista trasforma se stesso in una creatura artificiale e unisce due mondi solo apparentemente distanti, quello della quotidianità e della sofisticazione tecnologica. La videoproiezione è completata dal suono: un sottofondo rotto da una voce che si esprime in un linguaggio incomprensibile, pronunciando parole che non comunicano nulla. Il risultato finale è un suono continuo ed insistente capace di modificare radicalmente la visione percettiva.
La mostra getta uno sguardo attento e inquieto su un futuro ancora da esplorare nel quale si intersecano le ipotesi più sconcertanti. Tutto l’impianto espositivo diventa, quindi, quasi un monito sull’inarrestabile degenerazione dell’uomo in umanoide.
lorena grieco
mostra vista il 3 giugno 2004
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Orribile !!!!
Non so se devo astenermi dal commentare le future mostre della Changing Role, oramai son una più brutta dell'altra.
Poveri collezionisti che hanno comprato, tra 5 anni al massimo si renderanno conto di avere al 90% acquistato spazzatura.
E' fin troppo chiaro che Guido Cabib non capisce nulla d'arte contemporanea è che i successi della Theorical Events erano solo merito di Guido Costa
Coraggio ??? portata internazionale ??? gli artisti esistono ancora ??? O diooooooo miooooooo !!!!!!! roba da pazzi !!!
Ma verificate il programma della Theorical Events con quello della Changing Role e vedrete l'abisso (anche di coraggio) che le separa. Stan Douglas, Damien Hirst, Jack Pierson,Sugimoto, Richard Prince, contro brigata ES, Gary Lee Boas, Yves Le Douc, Anna Fusco etc... ma che siete ciechi????
Meno male che il mio parere è confermato da alcuni dei più esperti personaggi dell'arte contemporanea a Napoli (collezionisti, curatori etc...) chiedete e vi sarà detto.
Per gli altri, credo sia necessario un bel viaggetto di aggiornamento per vedere le migliori collezioni europee: per esempio la Deste Foundation di Dakis Joannou (che ho avuto il piacere di visitare anche di recente) o anche quella dello stesso Saatchi che sebbene un pò datato, con la sua nuova serie di acquisti ha dimostrato come sempre di saperci fare.
Viaggiate ed informatevi!
otttima mostra.grandi emozioni.grandi contenuti.mi sono ricreduta.gli artisti esistono ancora.
davvero interessante.una delle migliori mostre che abbia visto negli ultimi anni,di grande impatto visivo e stimolante dal punto di vista intellettuale.La brigata es è un caso piuttosto unico nell'arido panorama nazionale.Cabib si è dimostrato molto coraggioso perchè a Napoli è difficile vedere cose che abbiamo una portata internazionale.
brigata brancaleone......................