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Parade, maestosa opera di Pablo Picasso allestita nella sala da ballo della Reggia di Capodimonte, è la rappresentazione di un sipario, sul quale vi sono quinte con drappi che definiscono uno spazio scenico animato da personaggi simili a marionette dinoccolate e senza fili.
«Capodimonte ha sempre avuto una grande tradizione d’arte moderna ed è per questo che sono molto orgoglioso di aver portato Picasso. La mostra è stata organizzata dal Musèe Picasso a Parigi ed è una celebrazione internazionale di Picasso da parte di sei Paesi nel Mediterraneo. Questa mostra è l’inaugurazione di un evento che si fa tra l’Italia, la Francia, la Spagna, l’Algeria, il Marocco e la Tunisia, tutto il mondo mediterraneo e il legame di Picasso con questo mondo, inizia oggi a Capodimonte», ha detto il direttore del sito Sylvain Bellenger.
L’opera fu dipinta nel 1917, quando Picasso era in fuga da una Parigi in guerra e alla volta di Roma. Andare in Italia significava prendere una boccata d’aria con i suoi amici, rappresentati simbolicamente nel sipario di Parade a osservare la performance della ballerina. I personaggi sono quasi tutti riconoscibili, amici cari dello stesso Picasso, coinvolti nell’avventura teatrale dell’artista che, sempre nel 1917, arrivò insieme a Stravinskij a Pompei e a Napoli, da dove trasse la suggestione delle piazze napoletane, della messinscena teatrale delle marionette e dei teatri popolari, per la preparazione del sipario del balletto Parade, di Léonide Massine, che sarebbe andato in scena nello stesso anno a Roma.
Il sipario di Parade ritrae un paesaggio bucolico in cui spiccano un arco e una colonna, elementi costituiti come in sughero, simili agli allestimenti presepiali ai quali Picasso era interessato. Durante il suo soggiorno a Napoli, guidato dal futurista napoletano Cangiullo, Picasso visitò il Museo di San Martino, dove rimase incantato dalle fattezze delle figurine dei pastori, di cui apprezzò proprio l’umiltà dei materiali, come colla, sughero, legno. Inoltre, vide il teatro Sancarlino, distrutto nel 1884, riprodotto e comprato dal direttore del Museo di San Martino, Spinazzola, per il piano dedicato alla commedia dell’arte a pulcinella e al teatro. Come ci racconta lo storico Carmine Romano, tra i saggisti presenti nel catalogo della mostra, Picasso visitò anche l’Acquario di Napoli, dove poté osservare gli affreschi di tedesco Hans von Marées da cui rimase impressionato e dove è visibile una scena conviviale con cane.
Tra i personaggi di Parade riconosciamo l’amico Stravinskij nella posa del Moro, Leonide Massine che qui è un Arlecchino, Lydia Lopokova, che qualche settimana prima si era rifiutata di indossare una tuta troppo stretta da cui si vedeva il seno, e che qui Picasso ritrae a seno nudo. Abbiamo Sergej Djagilev che era idrofobico e qui viene rappresentato come un marinaio, poi Mary Pickford, la diva, e infine Olga Chochlova la donna che avvicinò Picasso al teatro durante il soggiorno napoletano, rappresentata come una Silfide ballerina con le alucce su un Pegaso che lecca un puledro. Un momento di tenerezza sensuale che evidenzia il rapporto passionale tra i due, dove Picasso si rappresenta come una scimmia che tira la donna.
Si era lungamente pensato che Picasso si fosse ispirato a un’immagine di tavolata del pittore Achille Vianelli, topos della cultura napoletana, ma è naturale che Picasso sia rimasto affascinato da ciò che vide in città, tra circhi equestri, pupi, maschere che recitavano per strada, oltreché a Pompei dove trovò ispirazione per il concetto di maschera teatrale riferita alla classicità.
Anna Di Corcia
Mostra visitata il 7 aprile
Dall’8 aprile al 10 luglio 2017
Picasso e Napoli: Parade
Museo di Capodimonte,
via Miano, 2, Napoli
Orari: aperto tutti i giorni, dalle 10 alle 19.30
Info: sspsae-na.capodimonte@beniculturali.it