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25
gennaio 2012
fino al 11.II.2012 Craigie Horsfield / Melissa Kretschmer Napoli, Galleria Alfonso Artiaco
napoli
Eternità e caducità. Uomo e Materia. Un discorso che ribalza da una costa all’altra dell’oceano atlantico, fermandosi a Napoli. Sul filo rosso delle "Conversazioni" -
“Nessun uomo è un’isola,/ intero in se stesso. Ogni uomo è un pezzo del continente,/ una parte della Terra. […] Ogni morte d’uomo mi diminuisce,/ perché io partecipo all’umanità”. Tutta la ricerca di Craigie Horsfield (Cambridge, 1949) somiglia a questo abbraccio verbale tra i più poetici della letteratura inglese: nel cristallino controllo della ripresa, infatti, nei rettangoli fotografici in cui tutto – persone, animali, cose – appare scenograficamente allestito, la teatralità del reale abbandona la regia degli istanti preconizzata da Henry Cartier-Bresson nel suo “momento decisivo” e si fa studio scrupoloso delle forme del sociale. Scrupoloso perché l’inglese è riuscito ad eludere le numerose insidie della napoletanità, pur ridisegnando il profilo di una geografia che rimane meridionale nelle ataviche tradizioni ordite dal bianco e nero di “The Arcyconfraternity of Santa Monica”, nonché nelle solitudini perlescenti del mondo marino, opali come i cieli di certe primavere partenopee. Eppure il teschio, che il grandangolo isola da una spazialità conchiusa e riconoscibile, emerge dal sottosuolo, questa volta, come ossuta memoria del mondo.
Questa coralità, questa “conversation”, da privata si fa dunque universale, inducendo la città e i suoi abitanti ad esser letti come sineddoche visiva, facendosi poi più esplicita in “At 99 Posse concert”: qui lo sguardo obliquo del fotografo riconosce, tra la folla dei bruni, il bianco e rosso di una t-shirt, che diventa perno di un moto centrifugo capace di rivelare all’occhio brani d’intimità; come il tri(ttic)o di giovani uomini intenti a scambiarsi parole e pensieri, così simili al “Triplice ritratto d’orefice” di Lorenzo Lotto, ora conservato a Vienna.
E se Horsfield è lo sguardo obliquo che scopre verità immote nel tempo sempre mutevole dell’esistenza, Melissa Kretschmer (Santa Monica, 1962) somiglia invece ad un miniaturista dell’età di mezzo, quando, nella project space di patron Artiaco, espone libri di cera e compensato, affidando il racconto a rigide griglie prospettiche, per scivolare nel buio della grafite fino all’anima della materia.
E se Horsfield è lo sguardo obliquo che scopre verità immote nel tempo sempre mutevole dell’esistenza, Melissa Kretschmer (Santa Monica, 1962) somiglia invece ad un miniaturista dell’età di mezzo, quando, nella project space di patron Artiaco, espone libri di cera e compensato, affidando il racconto a rigide griglie prospettiche, per scivolare nel buio della grafite fino all’anima della materia.
carla rossetti
mostra visitata il 19 dicembre 2011
dal 16 dicembre 2011 all’undici febbraio 2012
Cragie Horsfield – Napoli Conversation project
Melissa Kretschmer – New Works
Galleria Alfonso Artiaco
Piazza Dei Martiri 58 – Napoli
Orari: dal lunedì al sabato dalle 10 alle 14 e dalle 16 alle 20
Ingresso libero
Info: tel +39 0814976072 – info@alfonsoartiaco.com – www.alfonsoartiaco.com
[exibart]