I fratelli Kapurani rifuggono da ogni pressione o aspettativa esterna: nessuna istituzione, filosofia o sistema può imporre loro un ruolo di marcia e, di conseguenza, nessuno avrebbe mai potuto impedire loro di dipingere ciò che di più vicino è al loro cuore: la figura.
Durante la lavorazione di “Illuminated Skeletons and Peacocks”, gli artisti sono rimasti affascinati dall’arte classica romana e hanno affrontato problemi formali ed emotivi. «Avevano visto la raffigurazione di un pavone», ci ha detto Francesco Annarumma. Ai loro occhi quell’immagine appariva antica e moderna nel contempo, un’incarnazione potente, simbolo della resurrezione e della vita eterna. Ecco, quindi, che la mostra, come un dittico, si apre a due chiavi di lettura per il pubblico. Da una parte, la realizzazione di un’installazione piramidale fatta di specchi, dove un teschio d’oro e una piuma di pavone rievocano il simbolo. Dall’altra, le opere ispirate da Emma Hamilton, moglie di Sir William Hamilton: musa, crudele e terrena descritta nel romanzo storico The Volcano Lover di Susan Sontag.
Affamati di voluttà, Emma e il suo amante, Horatio Nelson, affermano il trionfo della vita sordida sull’amore coniugale. Un trittico, un tris d’assi, rosso pompeiano, colora le bianche pareti della galleria. Come in un menage à trois, la bella moglie dell’ambasciatore britannico è regina di cuori tra le figure di picche e di fiori che rappresentano i suoi due amanti. Un’altra donna dai capelli arruffati è in bella mostra, una Maddalena penitente. I fratelli Kapurani questa volta sono alla mercé di Picasso, ritraggono le divinità simboliche che assorbivano e tentavano gli uomini.
Figure di giovani donne, dal seno scoperto e dalla sguardo basso, in una tensione ritmica tra figurativismo ed astrattismo sono i soggetti di un ‘ altra opera presente in sala. Su un’altra parete, specchi tagliati e sagomati fanno da cornice al volto di un giovane mascherato, dalle labbra carnose e dalla pelle vellutata; un chiaro tocco manieristico che non lascia spazio all’interpretazioni di genere. La scultura di una testa decollata, su di un piatto d’ argento, è forse un ulteriore tentativo di reintroduzione del concetto rinascimentale dell’attaccamento terreno da parte dell’artista dell’epoca. Da una fredda parete bianca della galleria fuoriesce una mano femminile: dita affusolate, unghie curate, per una scultura in ceramica che brandisce un pugnale. Anche questa volta la creatività dei Kapurani affonda le radici nella storia. Il pugnale diviene simbolo, strumento di difesa per donne di vita contro uomini violenti in cerca di avventure. Una grande tela ad olio occupa la parete centrale dell’ultima sala. Il profilo di un uomo è il punto focale dell’interno di un palazzo, un sapiente gioco di luci e di ombre per celebrare il teatro della solitudine.
Se c’ è un’idea che sembra essera sfuggita ai fratelli Kapurani, è quella dell’ amore, l’unica capace di conciliare, sia pur talvolta solo momentaneamente, l’ uomo con il concetto di vita.
Danilo Russo
Mostra visitata il 13 gennaio 2018
Dal 16 dicembre 2017 al 13 febbraio 2018
Marjano & Denis Kapurani, Illuminated Skeletons and Peacocks
Annarumma Gallery
Via del Parco Margherita, 43 – 80121, Napoli
Orari: dal martedì al venerdì, dalle 16 alle 19.30
Info: info@annarumma.net