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Da Dante al Piccolo Principe, dall’Almagesto agli almanacchi, dal paradosso di Olbers al sensazionalismo da fine del mondo, sulle stelle e sugli uomini che le osservano esiste una letteratura sterminata e una congerie di riferimenti. Sarà per la placida immobilità o per la prossimità al concetto di infinito, di fatto, i corpi celesti sono elemento contemplativo e irraggiungibile, zona di inappagabile afasia che l’uomo concede all’osservazione.
Lino Fiorito e Luigi Trucillo non tentano affatto di chiarire questo mistero e propongono una storia dai tratti onirici che si svolge tra la forma e la parola. I quaranta acquerelli delle Stelle, esposte alla galleria Al Blu di Prussia, sono punto di congiunzione tra l’ambientazione statica di un monologo teatrale e gli spazi astratti dell’immagine autonoma. La mostra, curata da Maria Savarese, fa da cornice a una narrazione polistrumentale, risultato del dialogo tra Trucillo, poeta, vincitore dell’edizione 2009 del Premio Napoli, e Fiorito, artista e scenografo per autori come Mauro Bolognini, Tonino De Bernardi, Mario Martone e Toni Servillo. Tutto iniziò nel 1998, quando i due buttarono giù l’idea di una pièce teatrale incentrata sul tema siderale, un progetto che non ha mai visto la luce, fino a oggi. «È un tema che mi ha sempre appassionato e ho continuato a lavorarci in questi anni ma riponendo sempre i disegni nel cassetto – ci ha spiegato Fiorito – per questo mi ha fatto molto piacere proporli, finalmente, in una mostra».
Così, Trucillo ha immaginato la voce e le azioni di un venditore ambulante con il sacco pieno di stelle che, dopo aver faticosamente trovato una zona per allestire il suo bancone provvisorio, rivolge le sue esortazioni e imprecazioni ad astanti invisibili. Il testo del monologo – pubblicato in un piccolo ed elegante catalogo edito da ArtStudio Paparo, insieme alle immagini delle opere in esposizione – scorre con semplicità, suggestionando per la forza verbale e raggiungendo punte di lirismo che diventano anche troppo aguzze. In alcuni momenti, infatti, il ritmo della poesia esprime tonalità specifiche del genere, che si discostano dall’andamento del discorso teatrale, creando una sovrapposizione stridente di registri linguistici.
Le opere di Fiorito, composte con una tecnica mista che ibrida l’acquerello con tonalità e spessori imprevedibili, sono concepite come elementi instabili tra lo sfondo immateriale del simbolo e la concretezza della materia pulsante. Tra i colori e le forme si crea un percorso fluido e di facile fruizione, un equilibrio visivo che prende energia nella sovrapposizione di elementi geometrici simili alla rappresentazione mistica del mandala, allegoria dell’osservazione dell’essenza, traslazione mentale dello sguardo aperto sulla struttura nucleare del cosmo.
Mario Francesco Simeone
mostra visitata il 21 gennaio 2015
Dal 21 gennaio 2015 al 14 febbraio 2015
Lino Fiorito, Luigi Trucillo
Stelle
Al Blu di Prussia
Via Gaetano Filangeri, 42
80121 Napoli
Info: 081409446 – info@albludiprussia.com