Il Pan di Napoli prova ad uscire dal lungo letargo, che da anni lo relega ad un ruolo marginale nel panorama artistico italiano, facendone luogo privo d’identità ed abbandonato ad una programmazione la cui unica linea teorica può essere indicata nella più assoluta casualità degli eventi promossi, ospitando la IV edizione del Premio Maretti-Valerio Riva Memorial.
Il premio è uno dei pochi in Italia a rivolgersi ad artisti over 35, ma l’aspetto più interessante è indubbiamente il tentativo che vede critici ed artisti, fianco a fianco, in un processo che suggerisce dinamiche dialogiche di memoria lonziana. Premessa iconografica, a mo’ d’invito, all’appuntamento napoletano è l’opera di Giuseppe Stampone, vincitore dell’edizione 2011, che celebra Gino De Dominicis con ironico rituale medianico-partenopeo, così che il manifesto funebre per la mostra a L’Attico del 1969 diventa manifestazione del “48 ‘o morto che pparla”.
La formula di quest’anno è 5×4, cinque critici ognuno dei quali presenta quattro artisti: Claudio Libero Pisano con Bruna Esposito, Loredana Longo, Eva Marisaldi, Liliana Moro; Adriana Rispoli con Francesco Carone, Flavio Favelli, Piero Golia, Marinella Senatore; Antonello Tolve con Bianco-Valente, Botto&Bruno, Valerio Rocco Orlando, Marco Raparelli; Sabrina Vedovotto con Domenico Mangano, Giocchino Pontrelli, Alice Schivardi, Eugenio Tibaldi; Giacomo Zaza con Gianfranco Baruchello, Nicola Carrino, Hidetoshi Nagasawa, Grazia Varisco. Il vincitore dell’attuale edizione è Eugenio Tibaldi con l’opera Licola Popup, quasi una “Tavola Strozzi” contemporanea pop up, una lunga carrellata panoramica che all’incanto della città preferisce la periferia. Ci si perde nell’orizzonte di un non-luogo come in un’immensa pianura americana, uno scenario brullo fa da proscenio ad unità abitative, poi una strada infinita senza meta come in un romanzo di McCarthy, allora si comprende con maggiore lucidità perché Bennato scriveva che “A Licola, sotto la canicola si giocava a rugby tutti i giovedì”.
Decisamente interessanti, per la struttura stessa del premio, risultano le linee metodologiche che hanno spinto i curatori ad individuare gli artisti presenti, laddove, si spera, esistano. Cosi Sabrina Vedovotto, nella scelta degli artisti presentati, tra cui appunto Tibaldi, scrive nel catalogo della mostra di essersi fatta «guidare dall’istinto, così più che rintracciare un’unità teorica si registra una varietà di significati, accomunati, spiega la Vedovotto, da una generosità creativa». Claudio Libero Pisano, con la sua proposta al femminile, prova a definire il concetto d’identità, puntualizzando prontamente che non si tratta di individuare un’identità femminile, ma di una «definizione d’identità nel senso più ampio della parola»». Adriana Rispoli, per i quattro artisti da lei invitatati, scrive di «sintesi vincente», di «poker d’assi», sostenuti da una comune visione ludica dell’arte, maschera in realtà di un’«innegabile amarezza». Antonello Tolve è attento nella ricostruzione di una linea artistica che oscilla tra l’antropologia impegnata di Kosuth e le dinamiche sociali di Beuys e riconosce negli artisti presentati «la ricerca di nuovi stati di equilibrio». Giacomo Zaza, invece, pone l’attenzione sulla pluralità di linguaggi che attraversa gli artisti prescelti, la cui arte «è un continuo trasporto di progetti e pratiche polisemiche: circolazione e fluidità di idee». Per chiudere, merita grande attenzione la scelta, in questa IV edizione del premio, di rendere omaggio al lavoro di Gino Marotta, alla sua est-etica pensante.
Massimo Maiorino
mostra visitata il 2 marzo 2013
fino al 14.04.2013
IV Edizione Premio Maretti – Valerio Riva Memoria
Pan, Palazzo delle Arti di Napoli
Via Dei Mille, 60
80121, Napoli
Orari: lunedì-sabato 9:30-19:30; domenica 9:30, 14:30