Categorie: napoli

fino al 14.VII.2006 | Georg Herold / Hervé Ingrand | Napoli, Galleria Raucci Santamaria

di - 26 Giugno 2006

Smetto quando voglio. Se l’era ripromesso Hervé Ingrand (nato nel 1972 a Parigi, dove vive), ma a quanto pare non ci è riuscito. Per la precisione, il pittore francese aveva fissato al settimo trasloco la data di scadenza per Cetéternelatelier, ciclo sul quale il suo itinerario è in loop dal 1994. Ma le ossessioni sono difficili da impacchettare e relegare in soffitta. Sicché, messo “politicamente” in stand-by l’annunciato rinnovamento, anche questa personale, ad appena un anno di distanza dalla precedente, spalanca le porte dello spazio B direttamente sullo studio dell’artista, gabbia-nido stipato fino all’inverosimile di cose, fardelli indispensabili nella vita come nel lavoro, ancore affettive cui aggrapparsi con tenacia. Il movimento ricercato è dentro-fuori, esemplificativo di una poetica puntellata su istanze di comunicazione e coinvolgimento. Nessuna gelosia di mestiere, nessun segreto. Tutto è qui, in bell’evidenza, e tutti sono invitati a partecipare, anche fisicamente, al fantastico gioco del genio al lavoro. Entrate, cari spettatori, e giacché ci siete date una mano, come fanno le due amiche che, nel video in onda dentro il diorama rivestito di sugheri partenopei (San Gregorio Armeno, per la precisione), spingono un cumulo di cianfrusaglie da una stanza all’altra. Lavoro inutile come quello dell’artista, dissacrato facendo della sala parto dell’opera l’opera stessa: soluzione provocatoriamente escogitata per soddisfare la curiosità morbosa del pubblico. O forse per frustrarla? E se dietro l’angolo della disponibilità fosse in agguato la contraddizione? Perché, più che palesare il “divino segreto”, pare che Ingrand si diverta quasi a condannare il momento creativo alla ripetitiva cristallizzazione nella fase dei preliminari, documento di un impulso perennemente rinviato a data da destinarsi sotto le mentite spoglie del suo compiersi. Concezione saldamente incardinata sull’ego, in cui pure un accidente come la caduta dello specchio viene promosso ad evento da celebrare, organico ad una confusione zavorrata di sovrastrutture simboliche.

Altrettanto costruita ma più discontinua la prova di Georg Herold (Jena, 1947, vive a Colonia) nello spazio A. Variegato e compattato bazar dal retrogusto antologico, all’insegna d’un eclettismo di lungo corso, dall’ultrapoverismo di Hair common flag, dove bastano pochi listelli di legno a far sventolare nell’immaginazione la bandiera americana, all’extralusso del quadro “impastato” nientemeno che col caviale. Ermetiche le serie di scatti, giochi sacri e profani sull’ambigua parafrasi tra annuncio televisivo e Annunciazione. Temi religiosi che calzano a pennello alla Virgin che, nella stravolta torsione del suo contrapposto, pare una Madonna del Pontormo incartata come un cioccolatino. Esplicita e tenebrosa l’allusione sessuale di Corpus delirium, inquietante, crepuscolare e grottesco mausoleo dell’appassito femmino degno d’un Fassbinder, con quei collant da beghina a ragliare i palpiti d’una casalinga disperata, zitella di ritorno suo malgrado.

articoli correlati
Hervé Ingrand / Cathy Wilkes

anita pepe
mostra visitata il 5 giugno 2006


Hervé Ingrand /Georg Herold
Napoli, Galleria Raucci – Santamaria, Corso Amedeo di Savoia 190 – 80136 (quartiere Stella-San Carlo Arena). Tel. +39 081 7443645 fax + 39 081 7442407. E-mail: raucciesantamaria@interfree.it
dal martedì al venerdì dalle 11,00 alle 13,30 e dalle 15,00 alle 18,30
(possono variare, verificare sempre via telefono)


[exibart]

Articoli recenti

  • Mostre

“La Caduta degli angeli ribelli. Francesco Bertos” in mostra a Vicenza

Alle Gallerie d'Italia di Vicenza, in mostra la scultura del Settecento di Francesco Bertos in dialogo con il capolavoro "Caduta…

23 Dicembre 2024 0:02
  • Architettura

«L’umano al centro dell’architettura». La prossima edizione della Biennale di Seoul raccontata dal suo direttore

La capitale coreana si prepara alla quinta edizione della Seoul Biennale of Architecture and Urbanism. In che modo questa manifestazione…

22 Dicembre 2024 19:15
  • Libri ed editoria

Quel che piace a me. Francesca Alinovi raccontata da Giulia Cavaliere in un nuovo libro

Giulia Cavaliere ricostruisce la storia di Francesca Alinovi attraverso un breve viaggio che parte e finisce nella sua abitazione bolognese,…

22 Dicembre 2024 17:00
  • Cinema

Napoli-New York: il sogno americano secondo Gabriele Salvatores

Due "scugnizzi" si imbarcano per l'America per sfuggire alla povertà. La recensione del nuovo (e particolarmente riuscito) film di Salvatores,…

22 Dicembre 2024 9:00
  • Arte contemporanea

Sguardi privati su una collezione di bellezza: intervista a Francesco Galvagno

Il collezionista Francesco Galvagno ci racconta come nasce e si sviluppa una raccolta d’arte, a margine di un’ampia mostra di…

22 Dicembre 2024 8:20
  • Mostre

Dicembre veneziano: quattro mostre per immergersi nel dialogo culturale della laguna

La Galleria Alberta Pane, 193 Gallery, Spazio Penini e Galleria 10 & zero uno sono quattro delle voci che animano…

22 Dicembre 2024 0:02