Quest’ultimo lavoro di Maurizio Elettrico è il contrario di una celebrazione. Non descrive un percorso definito, non è una tappa raggiunta. Le sue installazioni minimali sono come tanti spezzoni, piccole costellazioni di senso che emergono dal vuoto di una memoria incerta. Essi appartengono a una geografia mentale spezzata, ancora alla ricerca di confini stabili, dove l’Io dell’artista vive il senso di un immenso disordine, come l’attesa di una catastrofe, quella di un radicale e inconoscibile mutamento. E’ estremamente contemporaneo manifestare un’identità piena di contraddizioni, è in questa
Lo sguardo sembra perdersi in ogni direzione, sotto la spinta dei molteplici riferimenti disseminati nella mostra. Eppure tutto è velato da una ironia leggera e beffarda, come se alla fine non contasse neppure la narrazione ma solo il gesto che è insieme senile e giovanissimo, di nuovo infantile, quasi virginale. I suoi alter – ego infantili, Ambra, Mauro, Sarah, rappresentano lo sguardo puro, privo di contaminazioni, ancora capace di stupore.
In questo lavoro c’è il tentativo accanito di tirare fuori una forma, o comunque di catturarla mentre passa, molto più della costruzione che può comunque diventare una costruzione intellettualistica, Così la forma può sfuggire o sparire del tutto come è accaduto a Opera scomparsa per un processo di contemporanizzazione. Che negli oggetti si sia calato un frammento della nostra vita e della nostra storia, che per essi ci sia odio o amore, che essi emanino il calore dei ricordi o che il calore fugga da essi, non conta assolutamente nulla : questi non sono elementi misurabili e quantificabili. Il vuoto dell’opera, non è un vuoto negativo, ma proprio l’unico luogo dell’arte, come se la vita, o il vedere, dovessero essere per sempre accecati.
maya pacifico
Fino al 12 gennaio 2025, il museo M9 di Mestre ospita in anteprima italiana un’ampia personale dedicata al fotografo canadese…
Luca Massimo Barbero, Francesco Bonami, Emanuela Mazzonis di Pralafera, Francesco Stocchi, e Alessandra Troncone saranno i curatori dei cinque capitoli…
Careof presenta ArteVisione 2024: workshop formativi per le finaliste e l’appuntamento pubblico con l'artista e regista Saodat Ismailova al Cinema…
I dialoghi di Platone, i brani dei Queen e di Billie Eilish, estratti da Black Mirror e altro ancora, per…
35 anni dopo la caduta del Muro di Berlino, un altro muro diventa simbolo di resilienza e rigenerazione urbana: succede…
Aprirà a Sintra, vicino Lisbona, la nuova sede della Albuquerque Foundation, dedicata all'eredità della porcellana e della ceramica. A curare…