Categorie: napoli

fino al 15.II.2008 | Jason Martin | Napoli, Mimmo Scognamiglio

di - 4 Febbraio 2008
Astrazione terrena” è il titolo scelto da Joseph Masheck più di 25 anni fa per definire la produzione pittorica di David Budd in occasione di una retrospettiva alla Max Hutchinson Gallery. Una definizione che si adatta bene anche ai dipinti di Jason Martin (Jersey City, British Islands, 1970), paragonati nel 1998 dal “New York Times” proprio ai lavori più astrattizzanti del pittore americano. Un anno prima, un giovanissimo Martin aveva partecipato a Sensation, ormai celeberrima collettiva degli scalpitanti Young British Artists alla Royal Academy of Art. Rispetto alle brillanti provocazioni plastiche della premiata scuderia Saatchi, le opere dell’artista anglosassone sbalzano sulle pareti dello spazio espositivo in tutta la loro carica figurativa.
“Astrazioni terrene”, tavole geografiche che contribuiscono a delineare i segni fisici di un atlante solido e prominente, come le vedute aeree di tonalità zinco esposte presso la Lisson Gallery nel 2004; tra le opere esposte a Londra anche Atlas, una parola scelta come titolo per l’ultima personale italiana di Martin da Mimmo Scognamiglio. Tavole fisiche di una cartina troppo irregolare e variegata per essere la descrizione politica di un territorio. Irregolari come la sagoma di alcuni supporti in acciaio: quadrilateri che aspirano vanamente all’armonia delle forme quadrate.

I supporti accolgono materiali eterogenei come la sabbia, che aumenta la porosità dei composti pastosi scelti per alcune opere. Ne consegue che gli avvallamenti materici di Ruin (2007) rimandano alla morfologia di un territorio grigio e lunare. In questo caso, la grana spessa dell’impasto allarga le maglie del blasone curvilineo che solca la maggioranza dei lavori in mostra. L’impiego di gel acrilici su acciaio specchiante, talvolta in quantità tali da non ricoprire tutta la superficie, mette a nudo i supporti, come nel caso di Waimea, dove i riflessi della striature esibiscono l’effetto liquido di un cerchio sull’acqua. E, ancora, la lucentezza del nero acrilico che definisce la superficie di alcune opere big size quali Cairo (2006) con la sua seducente morfologia da disco vinilico.

Lo stemma di Jason Martin movimenta la materia, mostrando i segni del supporto “agito” con una sorta di grande pettine, strumento da sempre presente nella sua personale cassetta degli attrezzi. Blasoni monocromatici come monogrammi astratti che (contras) segnano al centro dei supporti la paternità di un linguaggio originale.

articoli correlati
Martin fra i Monocromos a Madrid

giuseppe sedia
mostra visitata il 21 gennaio 2008


dal 14 dicembre 2007 al 15 febbraio 2008
Jason Martin – Atlas
Mimmo Scognamiglio Arte Contemporanea
Via Mariano d’Ayala, 6 (zona Chiaia) – 80121 Napoli
Orario: da lunedì a venerdì ore 10.30-13.30 e 15.30-19
Ingresso libero
Catalogo a cura di Luca Massimo Barbero
Info: tel. +39 081400871; fax +39 08119576621; info@mimmoscognamiglio.com; www.mimmoscognamiglio.com

[exibart]

Visualizza commenti

  • decorativo...da salotto borghese...diciamo che Amelio non lo avrebbe voluto neanche regalato

Articoli recenti

  • Architettura

«L’umano al centro dell’architettura». La prossima edizione della Biennale di Seoul raccontata dal suo direttore

La capitale coreana si prepara alla quinta edizione della Seoul Biennale of Architecture and Urbanism. In che modo questa manifestazione…

22 Dicembre 2024 19:15
  • Libri ed editoria

Quel che piace a me. Francesca Alinovi raccontata da Giulia Cavaliere in un nuovo libro

Giulia Cavaliere ricostruisce la storia di Francesca Alinovi attraverso un breve viaggio che parte e finisce nella sua abitazione bolognese,…

22 Dicembre 2024 17:00
  • Cinema

Napoli-New York: il sogno americano secondo Gabriele Salvatores

Due "scugnizzi" si imbarcano per l'America per sfuggire alla povertà. La recensione del nuovo (e particolarmente riuscito) film di Salvatores,…

22 Dicembre 2024 9:00
  • Arte contemporanea

Sguardi privati su una collezione di bellezza: intervista a Francesco Galvagno

Il collezionista Francesco Galvagno ci racconta come nasce e si sviluppa una raccolta d’arte, a margine di un’ampia mostra di…

22 Dicembre 2024 8:20
  • Mostre

Dicembre veneziano: quattro mostre per immergersi nel dialogo culturale della laguna

La Galleria Alberta Pane, 193 Gallery, Spazio Penini e Galleria 10 & zero uno sono quattro delle voci che animano…

22 Dicembre 2024 0:02
  • Mostre

Bonhams ospiterà una mostra dedicata alla fotografa Lee Miller

Si intitola “Lee and LEE” e avrà luogo a gennaio in New Bond Street, negli spazi londinesi della casa d’aste.…

21 Dicembre 2024 22:22