Michele Attianese (1976) è nato a Castellammare di Stabia e attualmente vive e lavora ad Angri. Dopo aver frequentato l’Accademia di Belle Arti, si è laureato in Architettura. Ha sempre disegnato, dipinto e nutrito un «necessario interesse», come lo definisce egli stesso, per le arti figurative, il design e la comunicazione visiva. È stato allievo di Riccardo Dalisi, col quale ha sperimentato l’esperienza dei laboratori aperti, facendo ricerca e sperimentazione sul campo, nel Rione Sanità a Napoli. Dal 2003 ha iniziato l’attività di pittore e illustratore, servendosi di differenti mezzi espressivi e con la precisa volontà di fondere generi e temi diversi. “Periphery” è la personale, a cura di Marcella Ferro, ospitata negli spazi di Casa Turese, giovane e promettente galleria, gestita da Tommaso De Maria a pochi chilometri da Benevento.
Ed è proprio alla periferia del sistema dell’arte campano, che l’operazione si arricchisce di senso. Il concetto di periferia è infatti il cardine della mostra e Attianese, usando il medium pittorico, lo indaga non solo sul piano geografico ma soprattutto su quello psicologico. Un viaggio personale nella propria periferia emotiva attraverso l’uso, perlopiù assoluto, della scala di grigio che suggerisce un’introspezione e una messa a fuoco dello sguardo viranti verso un’intimità profonda, con punti di vista presi dalla fotografia e dal cinema. In questi olii su legno di medio e piccolo formato, la figura incontra l’astrattismo geometrico. Gli individui, raffigurati sempre intenti all’azione, vengono minacciati da rette, trafitti da linee che, spezzandosi, divengono appuntite. Nella raffigurazione delle architetture, in cui Attianese per deformazione professionale eccelle, queste rette diventano invece linee di demarcazione di aree e perimetri, a volte spingendosi ben oltre i limiti fisici. Ne è un esempio Welcome House, un piccolo olio su tavola la cui composizione ci catapulta, con quello che cinematograficamente chiameremmo piano lungo, in una scena di guerriglia alla Space Invaders, un’interferenza in un panorama altrimenti bucolico. L’espediente avviene dividendo idealmente l’ambientazione in due: in basso la scena è occupata da quello che sembrerebbe un granaio, come spesso se ne vedono nei vecchi film americani, mentre dal cielo plumbeo incombe uno stormo di rette in caduta libera creando un effetto cinetico di forte impatto emotivo.
Vincenzo D’Argenio
mostra visitata il 27 febbraio
Dal 27 febbraio al 15 giugno 2016
Michele Attianese – Periphery
Casa Turese Galleria – Edizioni d’arte
Via Fuschi di Sopra, 64/87/89 – 82038 – Vitulano (BN)
Orari: su appuntamento (+39 333 344368 +39 0824 874650)
Info: info@casaturese.it