fino al 16.II.2003 Napoli Anno Zero – Qui e ora Napoli, Castel Sant’Elmo

Abbiamo scelto di pubblicare soltanto adesso un articolo su questa mostra, proprio per poterne dare un giudizio più obbiettivo, lontano dalle polemiche che ha suscitato fin dai primi giorni in cui furono resi pubblici i nomi degli artisti.
Betty Bee, Paolo Berardinelli, Bianco-Valente, Antonio Biasiucci, Giuseppe Caccavale, Gabriele Di Matteo, Maurizio Elettrico, Piero Golia, Francesco Jodice, Mariangela Levita, Saverio Lucariello, Ivan Malerba, Paola Margherita, Raffaella Mariniello, Raffaella Nappo, Pennacchio Argentato, Peppe Perone, Perino & Vele, Cristina Rauso, Sabrina Sabato, Franco Scognamiglio, Lorenzo Scotto di Luzio, Franco Silvestro, Marcello Simeone, Vedovamazzei, Giuseppe Zevola, questi i ventisei prescelti. Fin dalla pubblicazione dei loro nomi fu obbiettato da molti il fatto che, se la collettiva intendeva essere una ricognizione sulla scena emergente dell’arte campana, non dovevano essere invitati artisti quarantenni ed anche ultraquarantenni, così come quelli che non risiedono e lavorano affatto a Napoli o in Campania. Il giorno dell’inaugurazione la mostra è passata tristemente agli onori della cronaca per lo scandalo suscitato da un quotidiano cittadino che aveva pubblicato la foto di un’unica tela – tra le più di cento che componevano l’installazione di Gabriele di Matteo il cui tema erano celebri personaggi storici ritratti nudi – che mostrava il sindaco di Napoli ed il Governatore della regione Campania dipinti nature. Infine molto ha fatto discutere l’articolo di Vincenzo Trione che ha criticato aspramente la collettiva, “bollando” molte delle opere (quasi tutte quelle che facevano ricorso al ready-made) come neo-dada, senza neanche spiegarne il motivo.
Nei primi giorni di apertura, dunque, la mostra ha ricevuto molti visitatori grazie alla pubblicità indiretta determinata da queste polemiche, ma, già dalla settimana successiva, chi si recava a Castel Sant’Elmo ne trovava le sale completamente deserte. E’ proprio da qualche giorno dopo l’inaugurazione di una mostra che si può cominciare a constatarne il successo, di pubblico e di critica! Per questa ragione la redazione napoletana di Exibart ha scelto per Napoli Anno Zero , come per altre mostre, di attendere qualche settimana prima di pubblicarne un commento.
Al di là ogni polemica la mostra è stata estremamente ben allestita ed ampi spazi sono stati offerti ai lavori di ogni singolo artista. Delude un po’ la presenza di progetti non inediti. La documentazione della traversata dell’Adriatico in canoa di Piero Golia (realizzata in occasione della Biennale di Tirana), infatti, come la video-proiezione “Volatile” di Bianco-Valente, il grande cumulo di cartapesta contenuta da una rete metallica di Perino & Vele (un lavoro nuovo che però sembra riadattare un’idea già vista e dialoga scarsamente con lo spazio); realizzazioni intense ma già viste. Non ci hanno convinto affatto le opere di Lorenzo Scotto di Luzio, Vedovamazzei, Maurizio Elettrico, Giuseppe Zevola .
Tra le opere inedite non sono mancate delle inattese sorprese: la nuova serie di fotografie di Antonio Biasiucci, che ritraendo oggetti di varia provenienza ha creato una successione d’immagini di misteriosa intensità mistica; l’ironico video di Paolo Berardinelli in cui l’artista si schiaffeggia il viso a tempo di musica; l’inquietante scultura dei Pennacchio Argentato (“I’ll be”), che rappresenta una giovane donna completamente avvolta da un cumulo di ritratti fotografici di se stessa;  la curiosa installazione di Peppe Perone, che mette ironicamente il luce gli effetti dell’inquinamento (barili di petrolio) sul mondo naturale (un numeroso nucleo di rospi giganti); il cartone animato esistenziale di Raffaella Nappo; i paesaggi impossibili di Betty Bee . Notevole, infine, l’impatto della immensa scultura sonoro-visiva di Marcello Simeone .

marco izzolino