Abbiamo scelto di pubblicare soltanto adesso un articolo su questa mostra, proprio per poterne dare un giudizio più obbiettivo, lontano dalle polemiche che ha suscitato fin dai primi giorni in cui furono resi pubblici i nomi degli artisti.
Betty Bee, Paolo Berardinelli, Bianco-Valente, Antonio Biasiucci, Giuseppe Caccavale, Gabriele Di Matteo, Maurizio Elettrico, Piero Golia, Francesco Jodice, Mariangela Levita, Saverio Lucariello, Ivan Malerba, Paola Margherita, Raffaella Mariniello, Raffaella Nappo, Pennacchio
Nei primi giorni di apertura, dunque, la mostra ha ricevuto molti visitatori grazie alla pubblicità indiretta determinata da queste polemiche, ma, già dalla settimana successiva, chi si recava a Castel Sant’Elmo ne trovava le sale completamente deserte. E’ proprio da qualche giorno dopo l’inaugurazione di una mostra che si può cominciare a constatarne il successo, di pubblico e di critica! Per questa ragione la redazione napoletana di Exibart ha scelto per Napoli Anno Zero , come per altre mostre, di attendere qualche settimana prima di pubblicarne un commento.
Al di là ogni polemica la mostra è stata estremamente ben allestita ed ampi spazi sono stati offerti ai lavori di ogni singolo artista. Delude un po’ la
Tra le opere inedite non sono mancate delle inattese sorprese: la nuova serie di fotografie di Antonio Biasiucci, che ritraendo oggetti di varia provenienza ha creato una successione d’immagini di misteriosa intensità mistica; l’ironico video di Paolo Berardinelli in cui l’artista si schiaffeggia il viso a tempo di musica; l’inquietante scultura dei Pennacchio Argentato (“I’ll be”), che rappresenta una giovane donna completamente avvolta da un cumulo di ritratti fotografici di se stessa; la curiosa installazione di Peppe Perone, che mette ironicamente il luce gli effetti dell’inquinamento (barili di petrolio) sul mondo naturale (un numeroso nucleo di rospi giganti); il cartone animato esistenziale di Raffaella Nappo; i paesaggi impossibili di Betty Bee . Notevole, infine, l’impatto della immensa scultura sonoro-visiva di Marcello Simeone .
marco izzolino
Other Identity è la rubrica dedicata al racconto delle nuove identità visive e culturali e della loro rappresentazione nel terzo…
Come non luogo non sono male: Fattoria Vittadini celebra 15 anni con uno spettacolo che intreccia potere, fragilità e condivisione,…
Traffic Gallery ospita, fino al prossimo 22 febbraio, “Middle Way”, una mostra variegata ed emozionale in cui il segno, la…
Tra habitat post-apocalittici e futuri misteriosi: la prima personale di Davide Allieri alla Triennale di Milano fino al 19 gennaio…
Tra gli ultimi progetti firmati da Zaha Hadid, l’Hotel Romeo Collection di Roma apre le porte: arte, architettura, design e…
Un progetto di residenze artistiche alle Eolie che intreccia arte contemporanea, comunità e patrimonio archeologico: al via a dicembre, con…
Visualizza commenti
Ma Izzolino non lavora alla galleria Scognamiglio che rappresenta guarda un pò Perone e Biasucci; é prima non lavorava da Alfonso Artiaco che rappresenta Bianco-Valente e Perino & Vele?
Direttore anche lei infrange la par condicio?
Ferdi
marcello simeone sei tutti noi!
Cara Enza ma non hai ancora capito che in questa città siamo sotto la dittatura degli idioti?
Bisogna avere un pò di pazienza perchè visto che sono anche insaziabili ladri molti li stanno già arrestando e quelli che rimarranno, se non si ammazzano tra di loro, visto che i manicomi sono chiusi saranno ospitati in qualche centro di igiene mentale.
E'questione di poco credimi e non avvelenarti più di tanto visto che l'arte e la bellezza al momento non abita in quei castelli occupati abusivamente dall'osceno!
Presto la storia farà il suo corso e tutto andrà a posto.
M. G.
Inizialmente offesa per l'indifferenza dei "curatori" che attualmente "governano" la mia città e "ignorano" il mio lavoro, come quello di tanti altri, "insabbiando" abilmente i progetti non partoriti da loro. L'arte non è un'arma politica, ma "comunicazione" di valori, sentimenti, emozioni, esigenze, identificazioni, relazioni, ruoli....e appartiene a di tutti.
In seguito, dopo aver visitato la mostra al Sant'Elmo, ero contenta di non esserci.
Ho avuto la sensazione di visitare un "mercatino dell'usato".
Salvando la pace di pochi artisti, molte opere non reggevano il confronto nè con loro stesse, nè con la potenza dell'architettura del castello.
Il top è stata la dichiarazione di Achille Bonito Oliva all'inaugurazione "questa è una mostra no global". Tutti gli strumenti di massima globalizzazione sono stati utilizzati per pubblicizzare le mostra e soprattutto se stesso, basta vedere questa pagina web!
Ancora una volta mi sento presa in giro.
Una ricognizione sulla nuova arte campana non è, molti di loro risiedono fuori la regione stessa da tempo. Sembra invece un buon motivo per l'aggiornamento generazionale di Bonito Oliva e company. Poi la storia di riproporre sempre le stesse opere (per molti artisti) è davvero una truffa agli occhi dei visitatori, la pseudo-attraversatata dell'Adriatico di Golia l'abbiamo vista 1656 volte, che palle!
Volete lavorare artisti!
un commento sulla mostra oltre a quello di vale no eh? l'inciucio, regna l'inciucio!:-)
Qualsiasi commento firmato è più dignitoso di quello di un anonimo a firma Master poppy.
Scandaloso. Certo che la fantasia non vi fa difetto eh?
M. G.
Certo, Certo... Mo' ci manca solo il commento di Mario Pesce a Fore e poi stiamo proprio a posto!
Bravi Paola Margherita, Marcello Simeone,
Pennacchio Argentato
ma perchè non invitarli in una mostra e aprire il confronto anche con artisti
di altre parti di Italia o meglio
del mondo, sopratutto un museo...
che oltrettutto dovrebbe avere i mezzi economici per organizzare qualcosa di meno
provinciali
Artisti ribellatevi...
non partecipate più a queste mostre che vi
rimpiccioliscono