Fino al 17 febbraio 2019, la Cappella Palatina del Maschio Angioino ospita una ampia retrospettiva sugli anni ’10 e ’20 del Futurismo. La mostra, curata da Giancarlo Carpi e Francesca Villanti, ha riscontrato una significativa partecipazione fin dal primo giorno. L’inaugurazione, durante cui è stato possibile ascoltare una interessante contestualizzazione delle opere, ha registrato un alto numero di partecipanti da parte della stampa e del pubblico, con interventi di Luigi De Magistris, sindaco di Napoli, e Nino Daniele, assessore alla cultura e al turismo.
Certo, è innegabile che il futurismo abbia ancora molto da dire dato che l’epoca attuale ci vede invischiati in questioni attuali anche allora: rapporto tra movimento e dinamismo, tra finzione e realtà, tra uomo e macchina. La popolarità ormai quasi secolare di queste tematiche e la freschezza che caratterizza le opere futuriste fa sì che anche il pubblico non specializzato si senta a proprio agio e, passeggiando per i corridoi che delimitano l’allestimento, è facile ascoltare discorsi in cui si mischiano suggestioni spontanee ed eco di nozioni imparate tra i banchi di scuola. C’è chi intende rintracciare per forza la serie di Fibonacci nei Numeri Simpatizzanti di Giacomo Balla e chi riconosce – più a ragion veduta – i prodromi di alcuni elementi della Pop Art.
Il Futurismo anni ’10 – anni ‘20
Percorrendo la mostra è evidente che, sebbene il Futurismo sia tra quelle correnti così conosciute da essere sovraccaricate di spiegazioni e personali interpretazioni, l’immediatezza delle opere di artisti quali Carrà, Depero, Boccioni, Severini, Prampolini corrisponde in maniera talmente precisa agli espliciti Manifesti che rimane poco altro da aggiungere. Anche se l’esposizione è stata presentata in base a tre sezioni – movimento; finzione; rapporto con correnti successive – nelle opere è possibile scorgere numerose altre tematiche: basti pensare all’interpretazione dello spazio architettonico, in Sant’Elia, o alla dialettica tra l’opera d’arte come singolo capolavoro e le sue riproduzioni, in Depero.
Per le sue suggestioni e per la varietà delle opere, la mostra rappresenta una tappa obbligatoria. Inoltre, alzando lo sguardo, è possibile ammirare anche lo splendido soffitto della Cappella Palatina del Museo Civico.
Ambra Benvenuto
Mostra visitata il 18 ottobre
Dal 19 ottobre 2018 al 17 febbraio 2019
Il Futurismo anni ’10 – anni ‘20
Cappella Palatina del Maschio Angioino
Via Vittorio Emanuele III, 80 133, Napoli
Orari: dal lunedì al sabato 10.00-19.00; domenica e festivi 10.00-14.00
Info: 081 56 28 040 – www.etes.it