Tempo, luogo e azione si condensano e si amalgamano in Enviroment
Fast Flows. L’ambiente
fluisce velocemente in
un turbinio di scie e macchie giallo-blu che, insieme al paesaggio urbano,
rappresentano il filo con cui Donato Maniello (Canosa di Puglia, Bari, 1979;
vive a Napoli) imbastisce l’intera mostra curata da Irene Tedesco.Foto e video – organizzati in un allestimento misurato ed
essenziale – da cui traspare una certa dimestichezza con l’architettura e il
design, confermata dalla formazione accademica dell’artista. Una ricerca che
prende le mosse proprio da lì, e in particolare dallo studio della geometria
frattale applicata all’urbanistica. Ideale per “visualizzare” le ultime
tendenze di espansione delle metropoli che, da nuclei compatti e centralizzati,
vanno via via trasformandosi in realtà diffuse, dinamiche, disordinate, tanto da
aver portato alla teorizzazione di quella che in letteratura è definita “città
liquida”. Ed ecco
che la fluidità si riversa negli scatti fotografici delle serie Liquidscape e People. In entrambe, gli elementi
essenziali sono il paesaggio e l’uomo. Protagonista e comprimario, o viceversa.
Stampate su supporti dalla texture lucida, quasi
metallica, funzionale all’esaltazione del messaggio mediante un gioco di riflessi,
le immagini – tutte in bianco e nero – sono realizzate in sequenza, con tempi
di posa esasperati. Selezionate e sovrapposte in postproduzione, per
raggiungere un risultato finale che trasfigura il dato di partenza. È qui
infatti che emerge ciò che l’occhio umano da solo non riesce a scorgere:
l’energia sprigionata dal moto della materia, dall’interazione del corpo con il
cemento, con l’acciaio, con l’asfalto, con la luce. Tra il rigore nordico di
Zurigo e la caoticità mediterranea, tutto ciò che è in movimento è evidenziato
dal colore, con un effetto evanescente e nebuloso che oltrepassa il tangibile
per sondare l’immateriale.Stesso procedimento per la produzione filmica. Unica
differenza: la presenza del suono. Le composizioni sonore contribuiscono a
definire le atmosfere. Liquidscape si apre su un pattern di pixel che, pulsando al ritmo
delle onde radio provenienti da Urano, si assottigliano e si ridimensionano
fino a definire la scena reale: il lungomare Acton di Napoli. Zona di
passaggio, dove la vita scorre freneticamente. Mentre è fissa su Piazza del Gesù
la camera di Shadows. Attraversata da ombre e fantasmi che lentamente seguono il flusso
temporale della quotidianità.
Tutto è sovrapposto e complementare. Tutto si fonde o si
respinge, lasciando una traccia di sé in quel connubio bicromatico di blu e di
giallo, per immortalare simultaneamente “due momenti distinti ma sincronici
di un unico istante”. articoli correlati
Avvertenze
Artistiche ai Mercati di Traiano
mara de falco
mostra visitata il 20 maggio 2010
dal 20 maggio al 18 settembre
2010
Donato Maniello – Environment
Fast Flows
a cura di Irene Tedesco
Galleria Overfoto
Vico San
Pietro a Majella, 6 (zona Piazza Bellini) – 80122 Napoli
Orario: da
martedì a sabato ore 11–13 e 16-19
Ingresso
libero
Catalogo
disponibile
Info: tel./fax +39 08119578345;
info@overfoto.it; www.overfoto.it
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