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fino al 18.VI.2004 Betty Bee – Incantesimo Lunare Napoli, Castel Nuovo – Maschio Angioino
napoli
Un paesaggio che fonde artificio e natura. Uno “specchio d’acqua” opaco, immerso nel buio. Il volto di Betty Bee, proiettato su una parete, è l’immagine della luna. Facce di donne d’inizio secolo. Per una pantomima teatrale e silenziosa. Apparizione onirica, in un luogo incantato...
Languida, appassionata, eccentrica, vulnerabile e aggressiva. Betty Bee (Napoli, 1963) è una guerriera anomala. Capricciosa come una bambina, disinibita e sexy, sfrontata e fragile, attaccata alle cose con disperato, ironico entusiasmo. L’unica sua ostinazione: fabbricare sogni ingenui e violenti come psico-sommosse anarchiche. Territori di corporeità incauta, in stato di precarietà perenne.
Una grande sala rettangolare del castello diviene teatro della sua ultima visione. Betty ricostruisce una porzione di paesaggio notturno, immagine di una semplicità e una sintesi estreme. Il pavimento è ricoperto da una superficie di vetroresina verde-azzurra, cosparsa d’olio. Il perimetro è come la sponda di un lago, cumuli di sabbia, terriccio, e tracce di vegetazione sparse agli angoli, disordinatamente. Il buio è pressoché totale, così che l’effetto di simulazione è ridotto al limite. Come essere nel mezzo della notte. Lo spettatore, costretto a girare intorno allo “specchio d’acqua” artificiale, affonda i piedi nella terra, guidato da un debole riverbero. Riflessi lunari che vibrano sul pavimento lucido.
La luna, presenza silenziosa e imponente, non è altro che la proiezione, su una parete, di un oblò cinematografico, un occhio di bue che illumina l’attrice principale.
Betty, egocentrica protagonista, mascherata dietro un trucco anni ’30, interpreta nel video cinque donne diverse. Gesti teatrali, ammiccamenti, sbattere di ciglia, occhi sgranati e labbra imbronciate… E poi parrucche, collier, cappellini, velette e marcati make-up. E’ come in un film muto: i graffi simulati delle vecchie pellicole in bianco e nero, e il montaggio un po’ accelerato, grossolano. Specie di ironica, poetica parodia (di sé stessa? dell’immagine femminile standardizzata? dei propri sogni più ingenui?). Creatura lunare e lunatica, in preda a un’oscillazione impetuosa: i volti si susseguono, la parole si sospendono, contraddicendosi nel silenzio di una voce cancellata.
Un breve loop di frammenti musicali assemblati è la suggestiva, insistente colonna sonora che riempie la stanza.
Quello del travestimento è uno dei giochi preferiti di Betty Bee. Cambiare aspetto, alterare la propria identità, per scovare una molteplicità di volti, strati di sensazioni, paure, voglie. Mascherarsi per fuggire da realtà troppo strette o dolorose, e per ritrovarsi sotto nuove spoglie: emozionante, inarrestabile messa in scena.
E così trasformare un luogo, farne una piccola prigione-rifugio che ha l’incanto del mare, della natura, del buio accogliente. Ma che pure è finzione – artificio dell’infinitamente possibile -, forse trappola, universo di sogno che incatena alla ricerca.
La mostra è stata l’occasione per presentare il nuovo progetto editoriale dell’artista. Un catalogo che è anche un diario, una biografia costruita attraverso frammenti eterogenei. Opere, foto ricordo, pagine di memorie private, lettere, e una buona selezione di testi critici. L’ultima pagina era riservata allo spettatore, che, invitato a scattare una polaroid all’ìnstallazione, poteva incollare su un apposito spazio la sua foto. Un modo per rendere ogni volume diverso ed esclusivo, documentando l’opera attraverso gli sguardi della gente.
helga marsala
Betty Bee – Incantesimo Lunare
Napoli, Maschio Angioino (Sala Carlo V)
Piazza Municipio – 80133
info: Tel. 0817955877
Web site: www.cib.na.cnr.it/remuna/musciv/indice E-mail: info@nuovipercorsi.fastwebnet.it
Orari: dal lunedì al sabato, 9.00-19.00, domenica (solo nel mese di maggio), 9.00-19.00
Catalogo a cura di Betty Bee
Testi di James Putnam, Alan Frenkiel, contributi di autori vari
Coordinamento: Mimmo Scognamiglio
Prezzo: € 60
[exibart]
buon articolo di h. marsala (denso di contenuti) per artista interessante..appena possibile andrò a vedere la mostra..
roberto
Conosco Betty di persona.Il trasformismo e la body è pratica usata da me e da molti nel Napoletano ma il buon gusto e la raffinatezza è raro da queste parti.Negli autoritratti si scorge un Urs Luthi dei vecchi ’70 che confesso di aver emulato anch’io ma Luthi era un dandy e io altrettanto.
anvedi come balla betty
Ci aspettavamo qualcosa di più da una mostra così costosa! Forse Betty sta perdendo colpi, il lavoro è visto e stravisto, poco elegante e a lungo andare molto noiso. Quando vedremo un buon artista di respiro internazionale come Vanessa Beecroft o Maurizio Cattellan?
Per “soli” 60,00 euro si può anche comprare un pessimo catalogo che è un’accozzaglia di foto e testi rubati qua e la!! !!! L’ennesimo “pacco napoletano”!!!
Ma vi sembra un lavoro così interessante? A me è sembrato un pasticcio fatto da una quarantenne un po’ appassita! vogliamo giovani e di qualità!!
Ho visto l’istallazione, appena finisco di sbadigliare vi dirò cosa ne penso…….
Bravo Mimmo Scognamiglio! Ma punta più su Maddalena che mi sembra più fresca e più intensa come lavoro. Cara Betty ci aspettavamo di meglio da te, non parliamo poi del catalogo….. ecco non ne parliamo.
Non conoscevo il lavoro di Betty Bee, questa mostra mi ha dato la possibilità di capire che comunque non mi interessa! Chisà quanto è costata ai contribuenti questa pessima mostra……… giudizio critico…..orribile—– ma dove le ha viste le cose che ha scritto la Marsala??? Ma dove è finita la giovane arte italiana?? Betty Bee ritirati
Quando la smetteranno di prenderci in giro con queste strunzate? Betty Bee vai a lavare i piatti.
Una mostra come quella di Betty Bee è inaccettabile anche da uno studente appena uscito dal liceo, figuriamoci da una artista che ha 10 anni di carriera alle spalle.Brutta installazione, dilettantesca, addirittura irritante.Catalogo costosissimo ed inutile. Ma Betty si è resa conto di che cavolo sta facendo???
Ero a Napoli per lavoro, ho visto la mostra di Betty Bee ho sentito il dovere di scrivere qualcosa:
Mi è senbrata una presa in giro, avevo sentito parlare di lei, sapevo che aveva esposto a Milano da Inga Pin ho capito perchè poi non ha fatto più niente.
L’allestimento è pessimo ed il lavoro è visto e stravisto, il catalogo è troppo caro per quel che contiene ed i testi inglesi sono pieni di errori. Penso che l’amministrazione dovrebbe stare più attenta a quel che finanzia per non fare incazzare i contribuenti, se qualche assessore va a letto con la suddetta “artista” non ci sembra un buon motivo per fare una mostra al Maschio Angioino.
Concordo con uno dei commenti precedenti che la Beecroft sarebbe stata una scelta migliore.
La mostra fa schifo, per fortuna il portale del Laurana ripaga la fatica che si fa per andare a vederla. Mi associo ad un commento precedente: Betty vai a lavare i piatti…… ahahah! Scherzo ma comunque sconsiglio di visitare l’istallazione.
Ho avuto la pessima idea di comprare il catalogo (60 euro) ha la pretesa di essere un opera d’arte, ma non si capisce bene cosa è, non c’è nessuna ricerca, la grafica è pessima e vecchia, i testi incoerenti fra loro, e poi le foto di famiglia…………
Per citare un “vero” grande artista : Ma mi faccia il piacere!!!
più il tempo passa più è difficile stupire, apprezziamo lo sforzo!
VAI A LAVORARE!
Scognamiglio punta più su Maddalena e su artisti giovani che hanno ancora qualcosa da dire, Betty Bee non riesce più a stupire nessuno, e poi la canne artificiali….. che pessimo gusto, kitsch senza la coscienza di esserlo. Delusioooooooooooooooooone
Non concordo con tutti questi commenti negativi, certo la mostra non è eccezionale, ma si capisce che c’è stato molto impegno e che è costata molto, concordo con chi ha scritto che ormai è difficile stupire e Betty in effetti questa volta non ha stupito proprio nessuno.
il trucco c’è e SI VEDE!!!
sotto il trucco a palate la crassa ignoranza (che non regge neanche poche ore).
Che massacro Betty!! Un flop memorabile! Io non ho visto la mostra quindi mi astengo ovviamente da ogni tipo di giudizio sul caso. Conosco pero’ il lavoro della Bee (certo che ‘sto “bee” vorrà pur dire qualcosa…”bee”croft, betty “bee”…mah!). Penso non bisognasse aspettare le ultime due inutili provocazioni della bee (napoli/palermo) per dargli contro. Ma era interessante il video presentato da Inga-Pin (nel ’98 credo) dove si vede che fa il bagno al padre?! L’arte che deve per forza provocare sta cominciando a rompere i c… Fa pensare molto di più un qualsiasi quadro suprematista di Malevic…
L’arte contemporanea sta diventando la cloaca di fancazzisti che non hanno voglia di lavorare e allora si improvvisano artisti (…vedi cattelan, beecroft e compagnia brutta…)
Gustavo
Concordo Betty hai rotto i c….. sei come Loredana Bertè in Music farm, una vecchia pazza (almeno però la Bertè è stata una grande artista!).
Finalmente questa orrenda istallazione è finita, speriamo che ora Betty sparisca per almeno 10 anni! un amica
Betty PSEUDOartista bugiarda e deludente, ipocrita e opportunista, chi la conosce la evita. Concordo con tutti i commenti che mi precedono quella del Maschio è stata una delle mostre più brutte ed inutili che si siano mai viste a Napoli.
E’ arrivato il momento di fare una bella personale di Leperino (vedi altro articolo su questo portale) al Maschio Angioino.
Brava Betty Bee e bravo Leperino! Artisti napoletani di grande qualità!
Un semplice ma spero efficace consiglio: fate fare la critica a chi ha preparazione sufficiente e cognizione di causa.Gli artisti per ciò che mostrano e i critici per ciò che scrivono mettono in gioco loro stessi.Vista l’incompletezza e la qualità scadente delle vostre critiche, credo che un bel bagno di umiltà de parte di voi tutti non farebbe male!
Scusa ma le mostre si fanno per i critici e per gli artisti o per chi le va a vedere? E i soldi per farle in strutture comunali li mettono gli artisti, i critici o forse le tasse che paghiamo???
O tu sei uno di quelli che considera le parole dei vari Bonami, A.B.O., Celant etc. etc. come la Bibbia davanti alla quale calare il capo e genuflettersi?
Meditate gente, meditate!
è tutta colpa di Marcel Duchamp….di Bunuel…di Fellini…di Pasolini…di Piero Manzoni…di Yves Klein…di Warhol…di Linda Lovelace…di Cicciolina…di Pietro Aretino…di Prevert…di Bruno…di Romano…di Valery…e anche di Woytila…e poi ce la prendiamo con le prostitute di strada…sputiamoci in faccia tutti e andiamo ad annegarci in una Mega Discarica di Merda!!!
Ma Betty Bee non si era fatta clonare nella pecora Dolly? Beeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee
ma la sensualissima e zoccola Betty Beeeeeeeee
ce l’ha il coraggio, durante una sua personale, di masturbarsi in tempo reale e in modo frontale, davanti al pubblico, invece di mostrare la sua fica a cosce aperte su un mediocre catalogo?
Se è vero quello che racconta…poteva continuare a fare marchette, travestita da trans,era molto più onesto e dignitoso per lei…potevo anche incontrarla girando a caso. Io amo i trans e le trans, e penso proprio che mi sarei eccitato molto di più, scopandomela a pagamento, invece di guardare un’immagine patetica e insigificante di un fica stampata su un catalogo dandosi le arie da “zoccola” vissuta.
Un abbraccio a tutti i trans-artisti (non quelli della transavanguardia, intendiamoci)
questo commento è indegno.
ehi Peppa…fatti una Pippa!
BRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRAVO!!