Mostre, laboratori, didattica. Per diffondere ad un grande pubblico le tendenze dell’arte contemporanea. Questa, da un anno, l’intuizione della NOTgallery. Dal variegato mondo delle arti visive ancora cinque creativi, non ancora trentenni, esperti in fumetto e animazione: Alessandro Rak, Andrea Scoppetta, Georgi Georgiev, Stefano Perna, Francesco Amodeo. Quattro napoletani e un bulgaro che, al loro esordio espositivo, si presentano con il nome di Opus Barnabai.
Un gruppo che cattura l’attenzione del pubblico con diversi mezzi: opere grafiche, videoanimazioni e piccole installazioni. Singoli pezzi che non rivendicano l’individualità e l’autonomia degli autori. Tutti con un’affinità di fondo: la medesima arguzia e l’ottima grafica. La capacità di fare di un faccino tondo e calvo il protagonista d un’esplicita satira sociale.
La mostra è un gioco di ripetizioni e richiami: ora in un disegno, ora in una scultura o un video, la stessa icona è disseminata in tutte le sale. Quasi ad evidenziarne l’analogia con i cliché della massificazione e omogeneizzazione della società attuale. Un po’ artisti e un po’ filosofi? “Cacciatori, certo… di teste”, si presentano così gli Opus Barnabai. “Teste che desiderano, teste che ambiscono, che inspirano, teste che si ispirano. Insomma teste aperte. Al cambiamento, alla rivoluzione…”
A pensarci bene, il termine “massa” evoca subito l’idea di corpi senza testa, senza cervello. Individui che si adattano a modelli di comportamento dominanti. Tanto che, tra una videoanimazione che racconta la realtà in modo semplice e diretto e la messa in scena di certe azioni dal sapore preistorico-primitivo, il rapporto tra creatore e spettatore si fa ironico e provocatorio. Gli artisti sembrano chiedere: quale significato ha l’arte nella società attuale? Può essere il territorio dell’energia e della libertà individuale?
E così, quello che prima era un linguaggio generale e comune si fa individuale e specifico nelle duecentoventicinque teste che dalla parete fanno capolino. Disposte lungo tre strisce quasi come delle vignette. Hanno tutte delle caratteristiche comuni: il gusto per le tinte piatte, il segno nitido e la sintesi del tratto. Ognuna di loro è però una personalità ben precisa. Magari di una storia. Creata dal genio fumettistico degli Opus Barnabai.
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marianna agliottone
mostra visitata il 12 gennaio 2006
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