Con alcuni nuovi lavori datati 2002 sei protagonista di una personale nello spazio di Franco Riccardo a Napoli, città che è sulla bocca di tutti per l’incredibile energia contemporanea e vivacità culturale. Come ti sei trovato a lavorare nella capitale del sud?
Napoli la conoscevo pochissimo, e naturalmente ho trovato in essa un’energia e un’attenzione che ormai è raro trovare in Italia. Napoli è diventata in pochissimo tempo la culla di una nuova generazione d’artisti, gallerie e intellettuali che non hanno da invidiare nulla al resto dell’Europa. Il calore di una città che ha estremi in ogni campo. Una città che sente il bisogno di una rinascita a partire dalla cultura. La morfologia della città, con i suoi sobborghi, le ciminiere a Bagnoli, la Città della Scienza, i venditori di presepi e naturalmente i centri sociali, sono un meltingpot di culture e di vite che rendono elettrizzante ogni incontro.
Hai presentato dei lavori nuovi. Ce ne parli?
Napoli per me è stato lo spunto per presentare e creare delle opere più che mai spirituali… difatti il titolo della mostra è SPIRITUALIZED il giusto innesto tra fotografia, digitale e divino. Una serie di ritratti di divinità nate in provetta per ridisegnare la storia attuale, dove la religione è diventata portatrice d’odio… queste divinità da me costruite, sono nel mio immagginario l’alternativa a Dio… chiunque di noi è divino se porta vita. Il computer rende divini, posso essere ovunque nello stesso momento, posso inventare luoghi, personaggi, suoni e forme, posso lasciarle li nel mio monitor, ma posso anche portarle qui dove tutto si consuma. Ritratti di persone comuni che dopo essere passati dentro la Macchina e l’occhio attento dell’artista stregone, divengono divini.
La mostra è composta da dodici grandi opere, dove il colore è ritornato a dominare la superfice dei miei quadri, volti, ma anche naturalmente ex voto… simbolo assoluto del sacro partenopeo. Insomma una mostra non cupa, ma molto energica, dai colori orientali… ho lavorato molto su questi nuovi soggetti, e ne sto preparando altri, penso ancora più forti.
I creativi romani della tua generazione (penso ad Alessandro Gianvenuti, a Rafael Pareja e altri…) hanno obbiettivamente avuto alcune difficoltà ad uscire dalle rassicuranti mura della capitale. Tuttavia da qualche tempo a questa parte (la mostra sui ‘digitali’ a Milano, la mostra a Palazzo Diamanti di Ferrara che vi ha visti ancora insieme e ora questa tua personale a Napoli) le cose sembrano cambiare direzione. Cosa ne pensi?
Roma con il suo Grande Raccordo Anulare… una protezione e una condanna per tutta la vita artistica romana. Non so, ma penso che la fregatura sta in questa identificazione nel sacro G.R.A., ovvero una romanità forzata, avvolte da Curva Sud, che si rispecchia negli artisti, nelle gallerie e negli spazi pubblici… Palazzo delle Esposizioni finisce la sua stagione prima di un periodo di chiusura per lavori con una mostra sugli Squali, subito dopo Video Game e Snoopy… e uno non si deve incazzare? La mostra che Gianluca Marziani ha organizzato con me, Alessandro
Quando vai fuori la gente ti chiede che succede nell’eterna Roma… purtroppo poco. C’è un problema di comunicazione… Roma non dialoga con il resto dell’Italia, tutti passano per Roma, ma chissà come mai noi giovani artisti non riusciamo a spostare il lavoro altrove. Eppure di fermento artistico ce ne sarebbe, giusto ieri ho visto la bella mostra di Gioacchino Pontrelli da Matteo Boetti, ma noi romani rimaniamo intrappolati in una città dove si vive benissimo ma si lavora malissimo… Io sto cercando di uscire ed imboccare la A1 ed insieme a me ho visto Pintaldi, Salvino, Pontrelli… ma sempre pochi per raccontare una città come la nostra. Cosa si deve fare? Muoversi, andare via forse, tradire se necessario l’antica città e andare a conquistare nuovi luoghi, nuovi spazi reali e virtuali…
Anticipaci qualcosa sui tuoi prossimi progetti.
Da pochissimo ho appena completato tutto il concept visivo di un programma Rai dal nome GLOCAL… un programma coraggioso sia sotto l’aspetto tecnologico (la regia è tutta fatta attraverso una video chat), sia dall’aspetto di contenuto, ovvero parla del nostro GLOCALE, in un mondo GLOBALE. Nel frattempo sto curando un progetto interessantissimo, ovvero la nascita di un canale televisivo satellitare Cinecittà Channel. Un canale e forse in un futuro qualcosa che farà molto rumore… tutta la grafica video è stata studiata come se fosse figlia dei miei quadri. Un’esperienza bella quella del video, soprattutto quando viene mandata in onda, e quindi si confronta con un pubblico non abituato al tuo linguaggio. Sto parlando con importanza di questi progetti, anche se puoi pensare che siano lontani dal mondo dell’arte perché ormai l’artista si deve confrontare con le altre arti… cinema, video, musica, scrittura… all’inizio sono stato attaccato per questo modo di vedere e fare l’arte, ma penso che più va avanti il tempo, e più credo di averci visto lungo… la figura dell’artista è cambiata! L’arte è creare nuovi alfabeti, nuovi linguaggi… o almeno provarci! Di più vicino all’idea di realizzare un quadro… bhe sto progettando il mio nuovo studio, e spero questo sia l’ultimo… ho cambiato una casa e uno studio all’anno, ma adesso è la volta buona! Sto realizzando dei nuovi lavori per una grande mostra a Milano con un supercatalogo, dove ci sarà un legame fortissimo con il video ed internet… posso dire che sto facendo delle fotografie a… no nulla non posso rivelare ancora nulla… ci vediamo ad ottobre!
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tostissime le risposte di Basilè, iltipico artista incazzato- bravo.
Basilè, Gianvenuti, Tubi...ecc. Fanno opere ke mi interessano in particolar modo proprio perkè figlie del contemporaneo. Il digitale deve essere mezzo, e in virtù di questo produttore di materia. Contaminare con cinema,fumetto,Tv,moda,pbblicità e quant'altro venga in mente è un passo dovuto e necessario. L'arte deve bere da queste fonti e nutrire a sua volta le fonti medesime. Ritengo scandaloso ke venga organizzata una mostra con questi artisti e che le spese se le debbano incollare loro, ancora + scandaloso mi appare il tutto in virtù del fatto che il curatore fosse Marziani (mi sembrava abile nel trovare le "energie" necessarie),solitamente benvisto.Roma potrà anche proteggere a chioccia i suoi pupilli, ma bisogna anche vedere quanto gli stessi siano disposti ad andare oltre confine; se non è Milano, Torino o altra città "importante" credo sia difficile schiodarli. Forse la paura di evadere verso lidi meno nobili li irrigidisce un poco, dovrebbero lasciarsi un poco andare...avverrà, ne sono certo.