Non poteva essere meglio utilizzato l’imponente edificio che ospita la Seconda Università degli studi di Napoli a Santa Maria Capua Vetere. Studenti e docenti della facoltà hanno analizzato il paradosso in ogni sua forma, esponendo paradossi letterari, scientifici, visivi (illusioni ottiche) ed in particolare artistici.
L’ingresso è illuminato dall’imponente installazione Think 1 thing del gruppo quartapittura, dove, quello che era un’enorme massa antropomorfa in argilla, visto in mostra a Napoli presso la Galleria Lia Rumma, si presenta ora come esploso e cristallizzato. Scomparso il cadavere in argilla, risorto in vetroresina, si autoillumina dall’interno. Non potevano
Dopo Immaginate, questo secondo evento d’arte contemporanea a S. Maria Capua Vetere promette bene per il possibile sviluppo in questo senso negli spazi che la città offre, grazie anche alla presenza sempre più positivamente invadente dell’Ateneo.
genny capitelli
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