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Fino al 19.XII.2015 | Biagio Cepollaro, Una certa idea e pratica del verde | Movimento Aperto, Napoli

di - 17 Dicembre 2015
Negli spazi della galleria Movimento Aperto, sono in mostra diciannove opere di Biagio Cepollaro (Napoli, 1959) che, da un decennio, gioca a oscillare tra poesia e arti visive, sempre tenendo fisso e continuo il rapporto con la sostanza delle sue opere, quella memoria tattile che lo riguarda nell’arte come nella letteratura. Dato per certo questo legame con la poesia – Cepollaro è, infatti, uno dei teorici del postmoderno critico e fondatore della rivista “Baldus” – è facile riconoscere la sensibilità letteraria nel suo lavoro e nell’utilizzo dei colori, di cui si serve in luogo delle parole.
L’esposizione, a cura di Eugenio Lucrezi, autore di un erudito testo critico, prevede un percorso tra opere concepite intorno a quell’idea del verde che nasce dal constatare che il pigmento bruno scuro di Kassel, mescolato al giallo primario a olio, dà un verde imprevisto, nuovissimo e pieno di suggerimenti. Cepollaro vede, in quel verde inatteso, un’allegoria dell’esistenza, osservando quanto siano semplici e contemporaneamente imbarazzanti per la loro banalità, le cose che muovono le vite nostre e di chi ci attornia. Dunque un verde nuovo eppure metafora ironica di una profondissima elementarità.
L’artista produce i colori da sé, impasta la materia prima delle sue tele e, rifiutando i colori industriali, assume una posizione chiara nei confronti di tutta una produzione artistica, specialmente contemporanea, che al contrario ha il suo punto di forza proprio nell’utilizzo di tecniche e materiali ragionevolmente definibili “industriali”. Un punto di vista non in linea con i tempi e, a tratti, fanciullescamente scanzonato, quasi noncurante. Le opere sembrano allora il frutto di una tecnica scomposta, come tentativi di un alchimista, in cui l’indecisione aleggia simultaneamente a quel verde, protagonista della mostra.

L’artista, uno dei protagonisti della sperimentazione letteraria italiana degli anni ’80 e ’90, continua a essere scrittore anche nell’atto di dipingere, per cui, nei suoi lavori, permane la traccia di una scrittura preliminare, una sorta di anticipazione dell’opera. Non a caso, Cepollaro è stato definito, con una felice espressione di Giovanni Anceschi, uno «scrittore rinnegato».
È evidente un certo gusto, anche questo originariamente letterario, per il pastiche, con l’inserto di elementi diversi e differentemente combinati. L’artista lascia segni, inscrive sulla tela, graffiando cemento, catrame, gesso e colla, seguendo ricette medievali per realizzare pastosi colori al tuorlo d’uovo. Dunque, come ha sottolineato lo stesso Lucrezi, Cepollaro tende a trovare una sintesi tra antico e moderno, tra naturale e artificiale, tra pratica scrittoria e pittorica, ciò che resta da fare all’artista «nell’era della fine della raffigurazione e del tramonto dello Stile».
Elvira Buonocore
mostra visitata il 24 Novembre 2015
Dal 21 novembre al 19 dicembre 2015
Biagio Cepollaro, Una certa idea del verde
Movimento Aperto
via Duomo, 290/C – 80138, Napoli
Orari: lunedì e martedì dalle 17 alle 19, giovedì dalle 10.30 alle 12.30, e su appuntamento
Info: 333 2229274 – ilia.tufano@katamail.com

Nata a Pagani nel 1989, si forma come autrice parallelamente a una intensa esperienza di recitazione. Forte di una formazione classica, si muove poi al di fuori di un preciso percorso accademico, frequentando laboratori e stage di recitazione e scrittura teatrale. È parte della compagnia Teatro Grimaldello, per cui realizza testi e adattamenti. Collabora a progetti curatoriali.

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