Categorie: napoli

fino al 2.II.2009 | Yvonne De Rosa | Napoli, Pan

di - 27 Gennaio 2009
Ecco una mostra che parla alla coscienza relazionale e sociale, e non solo al nervo ottico e alla ratio. L’arte che nasce da un reale itinerario esistenziale non può che aprire concreti luoghi di profondità. L’etica insieme all’estetica, significati generanti senso oltre che concetti.
Gli squarci fotografici strappati da Yvonne De Rosa (Napoli, 1975; vive a Londra) all’abbandonato manicomio in cui era volontaria sono sussulti di memoria, urgenti attestazioni di un coinvolgimento mai venuto meno. L’artista sfugge alle facili trappole di un’emotività estenuata e languida o di un’opportunistica polemica, preferendo al clamore la deflagrante intensità del sussurro. Assente è l’identificazione del manicomio, per evitare di sperdere in critica localistica una più ampia sensibilizzazione sull’indifferenza verso i malati mentali; mancanti quasi del tutto i volti dei ricoverati, solo evocati dagli oggetti loro appartenuti; rifiutato, con rigore morale ma anche artistico, il trauma che produrrebbe non vera comunicazione ma effetto, da cui non ha bisogno di farsi blandire l’obiettivo di De Rosa, forte di una ben più intensa sensibilità epidermica.
Proprio dalla “pelle” esterna dell’edificio, dai suoi spazi pubblici e comuni inizia il percorso, che mira a un avvicinamento sempre più intimo ai degenti, e quasi a riprodurre il loro ingresso nell’ospedale. Alla reclusione condannano le grate, di spersonalizzazione è minaccia lo schedario, l’annullamento nell’indifferenza è preconizzato dalla fatiscenza dei luoghi. L’obnubilamento nella follia, ma soprattutto nell’abbandono da parte dei propri simili, è replicato dallo sfocato dell’immagine, il senso d’insormontabile oppressione dal punto di vista ribassato, il disorientamento dall’inquadratura decentrata.

Inchiodano alla cruda realtà alcuni lucidi primi piani su inesorabili prove d’incuria. “Dio Pazzo” urla un graffito sul muro, unica voce concessa a chi si crede non abbia nulla da dire. Ma è l’artista a restituir loro l’espressione e lo sguardo, nelle foto alle struggenti lettere dei ricoverati e nel video che, allestito in una suggestiva “feritoia”, ricorda quanto negati e celati dal perbenismo fossero gli occhi dei malati. L’“innocenza” proclamata, la “morte” invocata, altre disperate grida sulle pareti non servivano a soccorrere dall’inconcepibile indifferenza testimoniata dagli scatti: calcinacci, suppellettili incrostate di sporcizia, una dentiera incredibilmente persa e mai restituita.

Persino i santini spiegazzati sembrano sordi ai richiami, come del resto assente dal decrepito presepe è ogni figura sacra. Eppure su tutto, lieve come una carezza nella memoria, l’artista riesce a posare la poesia del suo obiettivo: cromatismi caldi, quiete melodie compositive, dettagli di inaspettato lirismo. Un abbraccio attraverso il tempo, per provare che, se folle è Dio ad abbandonare i suoi figli negletti, più saggi possono essere i loro fratelli.

articoli correlati
“Dio Pazzo”? L’arte e Dio
Traces du Sacré al Pompidou
Manicomi e follia in Lorenzo Viani

diana gianquitto
mostra visitata il 13 dicembre 2008


dal 13 dicembre 2008 al 2 febbraio 2009
Yvonne De Rosa – Crazy God
PAN – Palazzo delle Arti Napoli – Palazzo Roccella
Via dei Mille, 60 (zona Chiaia) – 80121 Napoli
Orario: feriali ore 9.30-19.30; festivi ore 9.30-14; chiuso il martedì
Ingresso libero
Catalogo Damiani
Info: tel. +39 0817958605; fax +39 0817958608; info@palazzoartinapoli.net; www.palazzoartinapoli.net

[exibart]

Articoli recenti

  • Mostre

La “natura che cura”, al MUSE tra scienza e arte

Fino al 17 novembre 2024 è visitabile The Mountain Touch, una mostra curata da Andrea Lerda e nata da un…

30 Luglio 2024 0:02
  • Mostre

La prima mostra di Aldo Sergio da Tommaso Calabro a Milano

Dopo la personale di Flaminia Veronesi, Aldo Sergio è il secondo artista contemporaneo presentato dalla galleria milanese: la sua mostra…

29 Luglio 2024 18:24
  • Arte contemporanea

Come rinasce una cultura: il progetto di Inuuteq Storch al Padiglione Danimarca

Per il Padiglione Danimarca alla 60ma Biennale di Venezia, Inuuteq Storch apre uno spiraglio sulla cultura kalaallit e sull’occupazione coloniale…

29 Luglio 2024 18:10
  • Mercato

Gli artisti e designer Bugatti sono protagonisti della vendita di Bonhams

Ottimi risultati per la Peter Mullin Collection di Bonhams, a Los Angeles. A partire dai lavori di Carlo, Rembrandt e…

29 Luglio 2024 17:44
  • Beni culturali

Roma, nuove aperture al Vittoriano con il Sommoportico e i Propilei

Dopo gli interventi di ripristino, tornano fruibili al pubblico nuovi spazi del Vittoriano, restituendo l’idea del progetto architettonico originario e…

29 Luglio 2024 17:00
  • Archeologia

Capri, alla Certosa di San Giacomo apre il nuovo Museo Archeologico

Già sede di diverse mostre e progetti di arte contemporanea, la Certosa di San Giacomo, a Capri, ospita il nuovo…

29 Luglio 2024 11:10