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«Ogni passeggiata è piena di incontri, di cose che meritano d’esser viste, sentite. Di figure, di poesie viventi, di oggetti attraenti, di bellezze naturali brulica letteralmente, per solito ogni passeggiata, sia pure breve». Questo è l’invito di Robert Walser ai suoi lettori nel libro La passeggiata, testo che ha ispirato il progetto della mostra “Da se stesso a se stesso ritorna”, collettiva, a cura di Mario Francesco Simeone e con il patrocinio della Provincia di Benevento, allestita nel suggestivo complesso monumentale della Rocca dei Rettori.
llen Aria (1990), Gianmarco Biele (1992), Sara Cancellieri (1976), Vincenzo D’Argenio (1982), Alessandra Donnarumma (1987), Flaviano Esposito (1989), Valentina Argìa Socievole (1993) sono stati invitati a intervenire negli spazi complessi della Rocca, edificata dalla popolazione germanica dei longobardi ma le cui fondamenta risalgono all’epoca romana. La concentrazione è focalizzata sull’articolato argomento dell’attraversamento, interpretato come transito speculare dei tempi, delle idee e delle cose. «Il mondo va sempre muovendosi in cerchio e partendo da se stesso a se stesso ritorna», scriveva il filosofo e astronomo Macrobio, riferendosi al moto della Terra e al mito di Giano bifronte, divinità latina preposta alla protezione delle porte, degli accessi e degli inizi materiali e immateriali. Tutti gli artisti si sono interrogati sulla semantica del ritorno, partendo dal senso della forma per arrivare a un confronto con il luogo e con l’intervallo tra pieni e vuoti, fisici ed emotivi.
La prima parte del percorso espositivo comincia con l’opera di Socievole, Reduci al risveglio, che, attraverso un dettaglio fotografico, analizza il doppio e il riflesso nella forma proprio nel suo ritorno a se stesso. Donnarumma presenta Vaseme ‘n suonno, una poesia su cartoncino che è d’ispirazione per la stampa xilografica di alcune strisce di stoffa che, inserite negli antichi varchi per gli archibugi della Rocca, srotolate e riavvolte dal fruitore, invitano all’interazione. Segue Opus, di Cancellieri, libera ripresa della spirale della sezione aurea che diventa sfondo in grafite del suo animale totemico: un cane che si morde la coda, richiamo al simbolo dell’Uroboro.
L’opera che apre la seconda parte del percorso è quella di Aria, Eco, un’altalena di ferro nero collegata a un sistema di amplificazione e distorsione che ne riproduce le percussioni amplificandole ed evocando, attraverso la ripetizioni sonore, l’idea del ritorno. L’opera è completata da una trascrizione in forma grafica dei suoni che rendono l’immagine della stessa altalena. Biele ed Esposito hanno collaborato per un’installazione ambientale sullo studio della forma, proponendo una struttura di cavi d’acciaio tesi, una complessa rete di un sistema neurale che mostra il percorso delle idee nel loro ritorno. Nell’ultima sala, D’Argenio ha presentato Ultimo giorno a Riga: lo spazio, inondato da polistirolo, evoca un paesaggio nevoso, volutamente contrastante con la tranquillità esterna del giardino della Rocca. Al centro della sala, su questa coltre bianca che invita il pubblico al cambiamento della forma dell’installazione attraverso il movimento, viene proiettata una serie progressiva di quadrati che rielaborano il diagramma di prossimità tra la sfera pubblica e privata elaborato dell’antropologo Edward Hall.
Michela Sellitto
mostra visitata il 5 dicembre 2015
Dal 4 dicembre al 20 dicembre 2015
Da se stesso a se stesso ritorna
Illen Aria, Gianmarco Biele, Sara Cancellieri, Vincenzo D’Argenio, Alessandra Donnarumma, Flaviano Esposito, Valentina Argia Socievole
Rocca dei Rettori
Piazza Castello – 82100, Benevento
Orari: dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20, il sabato dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 21.30
Info: 0824 319911, eptbenevento@pec.it